Santa Maria Roccella

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Sito Etnanatura: Santa Maria Roccella.

La chiesa dedicata a Maria dell’Udienza fu verosimilmente costruita dagli Spadafora. Regnando Federico II d’Aragona nel 1296 Damiano Spadafora risulta barone di Roccella in forza di un antico possesso e non per una nuova regia concessione. La baronia diviene marchesato con Michele Spadafora, primo marchese con esecutorio dato in Palermo il 23 giugno 1579.

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Torre Castello Randazzo

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La torre-castello di Randazzo, visibile da Piazza San Martino, posta su uno strapiombo di roccia lavica, è l’unica superstite delle Otto torri messe a guardia della Città sulla cinta muraria. Esistente già ai tempi di Federico II di Svevia, occupava probabilmente un’estensione maggiore di quella attuale. Fu sede del Giustiziere del Valdemone, diventando così luogo di detenzione di prigionieri e condannati a morte (le finestre con inferriate del lato nord si affacciano addirittura sulla Timpa di S.Giovanni, dove si innalzava il patibolo), per poi passare, attraverso alterne vicende, alle famiglie Romeo e Vagliasindi, che ne assunsero il titolo, ed infine venire destinato a carcere mandamentale.

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Casa Scala

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Sito Etnanatura: Casa Scala.

Palazzo Reale (Casa Scala). Costruito sotto gli ultimi re normanni. In questo palazzo soggiornarono: 
– Giovanna Plantageneto figlia di Enrico II d’Inghilterra e moglie di Guglielmo II di Sicilia; 
– Costanza d’Altavilla moglie dell’Imperatore Enrico VI lo svevo; 
– Enrico VI di Svevia; 
– Federico II di Svevia; 
– tutta la corte aragonese, fra cui Giovanni e Federico III; 
– nel 1535 Carlo V d’Asburgo, di passaggio per Randazzo. 

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Castello Barresi Branciforte

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Sito Etnanatura: Castello Barresi Branciforte.

Il Castello Barresi-Branciforte di Militello in Val di Catania fu costruito agli inizi del XIV secolo, probabilmente su un preesistente fortilizio di età sveva.Nel 1303 diviene signore di Militello il barone Abbo Barresi (o Abbone de Barresio, confermato nel feudo dal re Federico III di Sicilia nel 1308) ed è a lui che viene tradizionalmente attribuita la costruzione del castello. A seguito dell’aumento della popolazione e del numero di abitazioni del “casale”, nel 1337 il re Pietro II di Sicilia concede a Giovanni IV Barresi, succeduto al padre intorno al 1330, il privilegio di circondare di mura l’abitato includendovi all’interno il castello.

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San Michele Fulgerino

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Sito Etnanatura: San Michele Fulgerino.

Sono esigue le notizie storiche relative al monastero del San Michele al Fulgerino presso Piedimonte Etneo, a volte confuso con S. Michele Arcangelo di Brolo o di Ficarra. Si sconosce il nome del fondatore e ignoti sono i primi egumeni. Si dubita anche che la fondazione fosse un cenobio basiliano. Ne dà menzione il Rocco Pirri: ” …Sancti Michaelis de Fulgerino, seu Filarino, vel Solarino…”.

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Santa Maria la Vetere

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Sito Etnanatura: Santa Maria la Vetere.

La chiesa di Santa Maria la Vetere fu edificata dai Normanni intorno al 1090, dopo aver strappato queste contrade al dominio musulmano. Il sito non fu scelto a caso, in quanto il primitivo edificio fu impostato in prossimità di un luogo sacro più antico, un cimitero cristiano di età tardoantica o altomedievale, sicuramente non successivo al periodo bizantino. La presenza di questo cimitero avvalorerebbe le fonti diplomatiche (anno 1115) che ricordano la riedificazione di un tempio distrutto dai Saraceni da parte del conte Ruggero d’Altavilla.

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Vendicari

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Sito Etnanatura: Vendicari.

All’interno della Riserva la storia umana mostra una lunga permanenza. Vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici che testimoniano la vita dell’uomo in questi luoghi sin dall’epoca greca. È possibile trovare infatti le tracce di vasche-deposito di un antico stabilimento per la lavorazione del pesce di età ellenistica, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli. In epoca bizantina (sino al VI secolo d.C.) l’area venne abitata a sud con la presenza di una chiesa diverse catacombe e abitazioni. La pericolosità delle coste indusse gli abitanti all’abbandono del sito per le aree interne come Pantalica.

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Castello di Rufo Ruffo

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Sito Etnanatura: Castello di Rufo Ruffo.

La prima attestazione medievale relativa alla presenza di un insediamento posto dove oggi sorge Scaletta si trova in Edrisi, che ricorda “la Scala Piccola (Scaletta)” posta a due miglia da “la fonte del Sultano (Guidomandri?) e a tre da “hagar ‘abì halih (Giampilieri?)”. Edrisi non fa menzione di alcun castello o fortificazione presente nei pressi della località. E’ necessario giungere ad epoca sveva per ottenere importanti informazioni sulla possibile presenza di un ridotto fortificato nei pressi di Scaletta. Agli inizi del XIII sec. risulta un tale Matteo Selvaggio custode del castello, evidentemente già edificato. Il medesimo personaggio risulta insignorito della fortezza secondo concessione di Federico II nel 1220.

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Chiesa dei tre santi

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Pagina Etnanatura: Chiesa dei tre santi.

In cima al Monte Vecchio (o Monte San Fratello), in una splendida posizione panoramica, si trova il Santuario dei Tre Santi Alfio, Filadelfio e Cirino, un monumento di interesse nazionale che ospitò in una cripta ancora visitabile le reliquie dei Santi patroni di San Fratello, che secondo documenti storici giunsero qui nel corso del IX secolo, in seguito all’invasione saracena della Sicilia. La chiesa, costruita tra la fine XI e gli inizi del XII secolo, presumibilmente sui resti di un tempio greco, è costituita da un’unica navata chiusa da una struttura a forma geometrica e da due piccoli vani laterali che conservano gli oggetti per il culto. I tre ambienti dell’interno sono divisi da un ordine murario che serve anche da sostegno agli archi e alla cupola. Sul fianco destro dell’edifico si appoggia un monastero, abitato fino agli anni quaranta del ‘900 da un frate questuante. La parte del Santuario con tamburo ottagonale che sorregge la cupola, insieme al campanile, rappresentano il corpo più antico dell’edificio, che verrà ampliato successivamente. Originalmente spoglio e semplice nella struttura, venne arricchito con stucchi ed affreschi in epoche tardive, un esempio e l’immagine di colonne in marmo rosso che adorna il muro d’ingresso e che svolge la funzione di illusione di un tempio ancora più vasto e decorato. L’unica parte a rimanere semplice è il Presbiterio che rispetta lo stile di un Convento di stampo Basiliano. Luogo di venerazione è il piccolo sotterraneo denominato “Catoio di Santa Tecla” la giovane che fu miracolosamente guarita dai Fratelli, luogo ove erano presenti, come in tutto il monastero, dipinti raffiguranti i Tre Santi ed un’intera serie di quadri riportante il loro martirio. Il Santuario, considerato una delle preesistenze dei monaci greco-ortodossi seguaci della regola di San Basilio, è rivolto a Est perchè il sole che sorge rappresenta la nuova vita in Cristo. Nei pressi del Santuario da secoli sono emersi elementi architettonici di epoca ellenistica e romana, come colonne, marmi lavorati e blocchi con iscrizioni greche, di cui una incassata su un muro della Chiesa, da ascrivere al fatto che presumibilmente qui sorgeva l’acropoli della città antica, che recenti studi hanno confermato essere Apollonia di Sicilia. La stessa Chiesa è stata costruita con molto materiale di reimpiego, come mattoni e grossi blocchi di pietra squadrata beni visibili soprattutto su alcuni angoli della struttura. 
Testo tratto da sottolapietra.blogspot.it

Foto di Rosangela Russo e Antonino Di Bella

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Le orme di sant’Agata e … del diavolo

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Nunziata è una piccola frazione di Mascali uscita miracolosamente indenne dalle devastazioni causate dall’eruzione del 1928 che distrusse la cittadina etnea. Solo da lontano si vedono le lingue di lava fuoruscite dalla Bocche di Santoro (vedi) che coprirono inesorabilmente le case di Mascali. La cittadina conserva un tesoro artistico- archeologico di inestimabile valore che fa da corona a storie, miti e leggende. Ma procediamo con ordine (si spera).
Dal centro del paese, lasciando alle vostre spalle la chiesa madre dedicata alla Madonna dell’Itria, risalendo via Etnea, dopo qualche centinaio di metri sulla destra incontrate la chiesa della Nunziatella (vedi).

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