Cava Scordia

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Sito Etnanatura: Cava di Scordia.

La storia della Cava è inevitabilmente legata a quella della città di Scordia. Questa sorge appunto in prossimità dell’area geologico-naturalistica. I suoi edifici più antichi sorgono a ridosso o, addirittura, a strapiombo sul margine ovest di questa gola lunga e profonda, che a sud, oltre al ponte su cui corre la strada provinciale Scordia-Catania (u tri-pponti i Puddicinu), si apre nella ridente piana di Lentini e a nord, oltre il ponte attraversato dalla provinciale Scordia-Palagonia (u ponti da Scalazza), prosegue costeggiando il Cimitero nuovo, quindi la località Grotta del Drago, fino a giungere a Urgu tintu, in contrada Salto di Primavera. Il nome Cava nella zona degli Iblei è comune alle valli incise nella roccia calcarea dai corsi d’acqua a carattere torrentizio.

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Grotta dell’Eremita

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Sito Etnanatura: Grotta dell’Eremita.

Nel 1669 si ebbe un’eruzione tra le più grandi e disastrose che le genti dell’Etna ricordino, che iniziò l’8 marzo da una frattura a Nord di Nicolosi con terremoti continui, prima lievi e via via sempre più forti. Quella stessa eruzione arrivò fino a Catania, la seppellì in massima parte ed allontanò la costa per oltre un chilometro. Mompileri fu tra i paesi più colpiti e già il 13 marzo era stato completamente distrutto dalla lava che lo seppellì sotto una coltre spessa in alcuni punti anche 10 m. Una cronaca di questo grande disastro fu scritta nel 1688 dal cappellano di Mompileri, Don Antonino di Urso, che così racconta passo passo quei terribili giorni:

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Grotta Lucenti

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11-04-2015 12-53-050Contesto geologico-storico.
Grotta Lucenti è ubicata nelle “sciare” Susanna, circa 200 metri a nord della Parrocchia San Luigi lungo il viale Mario Rapisardi a Catania.
In realtà, al di là di quello che può lasciare intendere il nome, si tratta di una cavità antropica scavata manualmente, nel bordo nord orientale, del ramo centrale, della colata lavica che ha devastato Catania a partire dalla fine di marzo del 1669 ed in particolare questa porzione di territorio è stata invasa dal flusso lavico tra il 2-4 aprile del 1669 (Branca et alii. 2013).

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Galleria Pietra Barca

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09-06-2013 09-15-13Galleria artificiale in località Valle san Giacomo di accesso ad un pozzo per il rifornimento idrico di Zafferana Etnea.

Pagina Etnanatura: Galleria Pietra Barca.

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Cava Lineri

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05-03-2015 21-29-21La cava è stata scavata al margine della colata lavica del 1669, che nel tratto di interesse, sovrasta colate laviche comprese nell’intervallo temporale tra 15 ka e 3,9 Ka dall’attuale (Carta Geologica del Vulcano Etna). La cava, che non è stata topografata, ad una prima osservazione, sembra svilupparsi per una lunghezza di metri 200 e l’asse della stessa è rappresentato da una spezzata zigzagante, i cui segmenti hanno un orientamento ovest-est e sud-nord. Il dislivello tra l’ingresso e la fine della cavità sembra essere di circa 7-8 metri e segue il paleo suolo, ovvero il contatto tra la colata lavica del 1669 e quella sottostante. Continua a leggere

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Galleria drenante Aci Castello

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08-02-2015 19-08-04Ubicata in area marginale appena a monte di Aci Castello. Si tratta di una galleria drenante di circa 30 metri di lunghezza, larga 1 metro e alta 1,5 metri, scavata nei “pillow lava” e rivestita di blocchi di pietra lavica, tranne i primi due metri dove le pareti sono state intonacate. Il soffitto è fatto con grossi blocchi lavici inclinati e contrapposti a “V” capovolta. Nell’ultimo tratto si divide in due gallerie che planimetricamente disegnano una “U”. Nel tratto finale le pareti non sono state rivestite con i blocchi.

Pagina realizzata in collaborazione con “Cavità antropiche e naturali dell’area di Catania“.

Foto e testo di Filippo Musarra.

Pagina Etnanatura: Galleria drenante Aci Castello.

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