Palazzo Riggio

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03-09-2015 11-15-42“Ben presto dunque Aci Catena superò tutti gli altri quartieri per nobiltà d’istituto, ricchezza di edifizi, frequenza di popolo e copia d’uomini illustri. La residenza degli uomini più colti che sedevano al governo della città, l’affluire del popolo, il quale naturalmente tende verso il centro in cui si agitano gli affari, dovevano per necessità darle il primo posto. L’ebbe poi addirittura con la residenza dei principi Reggio, che ne furono signori. D. Stefano Reggio principe di Campofranco e Campoflorido, che nella occasione della spaventevole eruzione dell’Etna nel 1669 fu mandato a Catania dal vicerè di Sicilia, come general vicario a fine di mantener l’ordine e procurare ogni possibile aiuto alla sventurata città, dopo di avere ammirevolmente disimpegnato l’alto ufficio, innamorato di queste belle contrade fermò di portare qui la sua residenza, e comprò per scudi 36.500 il dominio della città di S.Antonio e S.Filippo, che la R. Corte nel maggio del 1643 aveva venduto per 36.000 scudi al marchese D. Nicolò Diana di Cefalà, perché la città non aveva pagato gli scudi ventimila offerti per ottenere la separazione.

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Terme romane

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Le terme

Terme Achilliane

Terme Achilliane

Le terme romane erano degli edifici pubblici con degli impianti che oggi chiameremmo igienico-sanitari. Sono i precursori degli impianti odierni e rappresentavano uno dei principali luoghi di ritrovo durante l’antica Roma, a partire dal II secolo a.C.. Alle terme poteva avere accesso quasi chiunque, anche i più poveri, in quanto in molti stabilimenti l’entrata era gratuita o quasi. Le numerose terme erano un luogo di socializzazione, di relax e di sviluppo di attività vive per uomini e donne che, in spazi ed orari separati, facevano il bagno completamente nudi. Le prime terme nacquero in luoghi dove era possibile sfruttare le sorgenti naturali di acque calde o dotate di particolari doti curative. Col tempo, soprattutto in età imperiale, si diffusero anche dentro le città, grazie allo sviluppo di tecniche di riscaldamento delle acque sempre più evolute. Al riscaldamento dell’acqua provvedevano i focolari sotterranei che diffondevano aria calda dagli ipocausti, gli spazi sottostanti alle pavimentazioni sospese (suspensùra) dei vani da riscaldare.

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Santa Maria di Nuovaluce

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16-09-2015 09-53-23L’edificio sorge intorno ai resti di una chiesa che la tradizione vuole eretta all’indomani del terremoto del 1169. Secondo i racconti, dal colle emerge un bagliore che guida la popolazione in fuga. Questa luce proviene da un’icona orientaleggiante della Madonna, da quel momento venerata come “di Nuova Luce”. Due secoli dopo, Artale I Alagona – condottiero di nobile famiglia che sconfigge la truppa angioina durante i Vespri nella battaglia navale nota come Scacco di Ognina – decide di costruire il monastero e di affidarlo all’ordine dei Certosini. Una piccola comunità di circa trenta monaci si stabilisce così a Fossa della Creta, a partire dal 1370.

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Akrai

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14-08-2015 21-24-47La città di Akrai, ubicata ad ovest rispetto alla moderna Palazzolo Acreide, la più antica delle subcolonie di Siracusa, secondo Tucicide, fondata 70 anni dopo la fondazione della madrepatria, si trova nella zona più occidentale dell’altipiano posto tra le due valli del Tellaro a sud e dell’Anapo a nord ed occupava un posto strategico che consentiva il controllo dell’entroterra.
I primi studi sull’antica città risalgono al sec. XVI e riguardarono il problema dell’identificazione del sito della città antica. Il primo ad identificare Akrai con il sito posto ad ovest di Palazzolo fu il Fazello, ma è solo con il barone Judica nel sec. XIX che comincia la vera e propria ricerca archeologica.

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Necropoli Realmese

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30-07-2015 22-31-43La Necropoli di Realmese dell’IX e VI secolo a.C. è caratterizzata da 288 tombe a grotticella del tipo Pantalicano, l’utilizzo della Necropoli di Realmese copre un periodo esteso, suddiviso in due fasi principali: la prima di età protostorica (dal IX al VII secolo a.C.), la seconda di età arcaica (VII e VI secolo a.C.). Tracce dell’uso del sito in epoca bizantina sono state individuate all’interno di una tomba a camera dell’età del bronzo (XI- inizi VIII secolo a.C.). Tale sepoltura presenta una pianta quadrangolare con copertura interna piana.

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Castello Schisò

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22-07-2015 10-46-22Il castello di Schisò si affaccia sulla baia di Giardini Naxos, è stato costruito a cavallo del XIII e XIV secolo. Edificato nella forma attuale su uno sperone roccioso formato da una colata lavica di età preistorica, il nome Schisò deriva dalla parola araba Al Qusus che significa seno o torace e identifica le due formazioni vulcaniche sulle quali poggiano le fondamenta, formazioni visibili sul prospetto anteriore. In epoca normanna l’aggregato agricolo comprende una chiesetta esistente al tempo del Gran Conte Ruggero dedicata a San Pantaleone, utilizzata dai contadini e pescatori di Schisò prima che sorgessero edifici di culto più recenti.

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L’albero che compare e scompare

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11855367_10205035503143535_1293923489_nDi Marinella Fiume

Foto di Enzo Crimi

Le Madonie fanno parte della catena settentrionale della Sicilia. La parte centrale del gruppo montuoso  comprende le vette più alte di Sicilia: Pizzo Carbonara (1979 m. s.l.) è la seconda dopo l’Etna. Per questo sono state battezzate: “Dolomiti di Sicilia”. Al centro del gruppo montuoso (zona Pizzo Carbonara- Monte Ferro) ad altezze superiori ai 1600 m. è presente una vasta zona carsica, con doline (Piano Battaglia, la Battaglietta e la Valle della Conserva), inghiottitoi e grotte (l’Abisso del Vento, l’Inghiottitoio della Battaglietta, la Grotta delle Zanzare, la Grotta del Canalone, il Pozzo di Minnonica).

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Piano Collura

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17-08-2015 08-49-37La progettazione del Parco Ecologico di Piano Collura è nata dall’idea di mantenere il delicato equilibrio degli ecosistemi. La tutela dell’ambiente naturale si armonizza con le legittime istanze del cittadino a fruire del patrimonio naturale, senza tralasciare le funzioni didattiche e divulgative. Ci soffermiamo prima ad una visione d’insieme dove, inutile a dirsi, predomina un senso di tranquillità. Dopo aver percorso tutto il grande viale di Tuie (Tuie Cypres), ci addentriamo nel parco, a destra sotto le alte querce ci accoglie la zona attrezzata per i pic-nic (con tavoli, barbecue, giochi per bambini), giù in fondo si intravede il laghetto artificiale.

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Parco archeologico Naxos

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Santuario_di_Apollo_22-07-2015 09-30-31La lunga penisola che si conclude col Capo Schisò è stata abitata in modo pressoché continuo dal neolitico fino all’arrivo, secondo la tradizione nel 734 a.C., dei coloni greci. Infatti sono state rinvenute capanne della media età del bronzo (Cultura di Thapsos) e materiali pertinenti alla fase dell’età del ferro detta di Cassibile (X-IX secolo a.C.): le fonti affermano che all’arrivo dei Greci il sito della colonia di Naxos era già occupata da indigeni che certamente popolavano, se non proprio Capo Schisò, le alture intorno alla punta (secondo Diodoro), noto poi come il massiccio del Tauro, da cui avrebbe preso il nome Tauromenion (Taormina). Naxos è la prima colonia greca ad essere fondata in Sicilia nel 735 a.C. Nel 495 a.C., il tiranno di Gela Ippocrate voleva la città ma non riesce a conquistarla. Naxos è alleata di Atene nella guerra contro Siracusa.

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Torre Vignazza

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22-07-2015 08-14-05Nel 1544, in seguito alle incursioni del corsaro Kheir-ed-Din Barbarossa, a capo Schisò furono costruite alcune strutture militari: la torre del castello di Schisò, un basso fortino ora inglobato nel Museo Archeologico e un punto di osservazione in località Vignazza. La torre Vignazza, una costruzione quadrangolare a 3 elevazioni fuori terra, controllava il tratto di costa a sud del porto di Schisò ed era in collegamento visivo con il castello di San Marco a Calatabiano, grazie a due garitte che si trovavano nelle contrade Jannuzzo e Recanati.
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