25 Aprile: per non dimenticare

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Anche la Sicilia ha avuto momenti gloriosi nella resistenza al nazi-fascismo ed ha subito sulla propria pelle le atrocità perpetrate dalle due dittature che hanno insanguinato il ventesimo secolo.

Vogliamo ricordare oggi, 25 Aprile, giornata della liberazione, tre episodi diversi ma egualmente significativi.

Il 12 agosto del 1943, a Castiglione nessuno pensava che il paese da lì a poco sarebbe stato il teatro della prima strage di civili in Italia perpetrata  dalle truppe naziste. Soldati tedeschi del battaglione Hermann Göring erano accampati nelle campagne intorno al paese quando scomparve un automezzo tedesco. Rubato da un disperato? Poco e nulla importa. I tedeschi invasero il paese, presero prigionieri uomini, donne e bambini e uccisero 16 persone ferendone gravemente altre venti. Fra queste una donna buttata giù dal balcone e lasciata inerme sulla strada con le gambe fratturate.

Carmelo Salanitro nacque ad Adrano nel 1894. Ben presto si segnalò per il suo impegno antifascista e per il ruolo di docente umano e colto. Insegnò nei licei classici Gulli e Pennisi di Acireale e Cutelli di Catania e fu l’unico insegnante di queste scuole a non avere la tessera del partito fascista. Denunciato dal preside del Cutelli fu condannato per le sue idee a diciotto anni di carcere e quindi internato nel campo di concentramento di Mauthausen, dove fu ucciso nella camera a gas il 24 aprile del 1945.

Ferdinando Agnini nacque a Catania il 24 agosto del 1924 da una nota famiglia di antifascisti. Trasferitosi con la famiglia a Roma, il giovane Agnini, studente universitario, entrò nella resistenza fondando insieme a Gianni Corbi e Nicola Rainelli l’ARSI (Associazione Rivoluzionaria Studentesca Italiana), di carattere repubblicano e progressista. Catturato il 24 febbraio del 1944 fu richiuso nella caserma Tasso. Dopo essere stato torturato fu condotto alle fosse Ardeatine dove venne barbaramente ucciso. Aveva solo diciannove anni.

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