• San Pietro Clarenza

    San Pietro Clarenza

  • Ramacca

    Ramacca

  • Noto

    Noto

  • Itala

    Itala

  • Santa Domenica Vittoria

    Santa Domenica Vittoria

  • Zafferana Etnea

    Zafferana Etnea

  • Aci SantAntonio

    Aci SantAntonio

  • San Marco DAlunzio

    San Marco DAlunzio

  • Valverde

    Valverde

  • Ispica

    Ispica

  • Fiumedinisi

    Fiumedinisi

  • Gallodoro

    Gallodoro

  • Cerami

    Cerami

  • San Teodoro

    San Teodoro

  • Siracusa

    Siracusa

  • Mojo Alcantara

    Mojo Alcantara

  • Sperlinga

    Sperlinga

  • Taormina

    Taormina

  • Santa Croce Camerina

    Santa Croce Camerina

  • Melilli

    Melilli

Italiano English Etna - Venerdì 07-06-2024 14:02:12 - Il sole sorge alle 05:36 e tramonta alle 20:21 - Luna nuova luna
Le news di Etnanatura -- Ponte sant Alfano -- Parco Zafferana -- Cedro parco Zafferana -- Cava Misericordia -- Schiena dell'Asino Piano del Vescovo -- Schiena dell'Asino monte Pomiciaro -- Hanno visitato il sito: 93.622.922 utenti - Nel 2024: 2.302.664 - Nel mese di Giugno: 107.610 - Oggi: 15.211 - On line: 166

Foto - Neck di Motta
Per saperne di più: pagina Etnanatura--> Neck di Motta

Foto di: Etnanatura, Michele Torrisi

Descrizione:
Milioni di anni fa nel territorio su cui sorge Motta Sant'Anastasia era presente il mare. Quest' area è stata interessata, in epoche successive, da un lento sollevamento fino ad emergere. Su di essa si erano depositati argille azzurre e conglomerati, che sono dei grossi ciottoli arrotondati di varia origine trasportati dai fiumi in piena. Questo tipo di formazione viene chiamato localmente "terre forti". Circa 550.000 anni fa nella zona etnea si sono manifestati fenomeni vulcanici. Si è avuta, infatti, una notevole risalita di magma dal mantello verso la superficie. Una di queste intrusioni è riuscita a provocare un'eruzione che ha formato il conetto eruttivo di Motta Sant'Anastasia. L'eruzione, sicuramente di tipo esplosivo, ha formato il cono vulcanico e il magma ha riempito il camino vulcanico e il cratere solidificandosi, senza provocare alcuna colata lavica.
Come ha evidenziato il vulcanologo dott.Romolo Romano, vi è un'altra ipotesi che potrebbe spiegare l'origine del vulcano di Motta Sant' Anastasia. Potrebbe trattarsi, infatti, di un "diatrema", cioè di un cratere di esplosione, ora smantellato. Una intrusione di magma, che risaliva dal mantello, potrebbe aver incontrato una falda freatica (una massa d' acqua) dando luogo ad una esplosione "freato-magmatica". Questa esplosione ha formato il diatrema ed ha lanciato tutto intorno il materiale vulcanico; subito dopo questa cavità è stata riempita dal magma. Col passare del tempo gli agenti atmosferici hanno eroso la parte più esterna del cono, mettendo allo scoperto la roccia che aveva riempito il camino vulcanico, quello che noi indichiamo con il nome di "neck" ("insieme delle lave solidificate all' interno del condotto di un vulcano"), cioè "collo" e che tutti in paese chiamano "la rocca". Il neck di Motta Sant'Anastasia è alto circa 65 m ed è formato da basalti colonnali prismatici a sezione esagonale e pentagonale più o meno regolari.
Forse è l'unico esempio di "neck" in Italia, e se anche non fosse è sicuramente il più bello.
Altri esempi di questo tipo si trovano in Francia (Le Puy en Velais), in Algeria (Tamanrasset - Ahaggar) e negli Stati Uniti (Missouri, Montana, Arizona, Utah, New Messico). La vegetazione presente sulla rocca è costituita prevalentemente da licheni e fichi d'india (Opuntia Ficus Indica Mill).
A cura degli alunni dell'Istituto Comprensivo "Gabriele D'Annunzio". Pubblicato sul sito del comune di Motta
Avvertenze - Chi siamo - Mappa del sito - Siti amici - Sitografia Etna - Scrivici

© 2024 Etnanatura.it - Camillo Bella - Tutti i contenuti del sito sono distribuiti con licenza Creative Commons attrib. non comm.4.0 Italia(CC BY-NC-SA 4.0 DEED)