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Castellaccio Pietralunga
Descrizione:
La valle del fiume Simeto separa due zone che hanno diversa natura geologica: la zona vulcanica composta da pietra lavica dell’Etna sulla sponda sinistra, e la zona sedimentaria composta da roccia arenaria sulla sponda destra.
Potete ben immaginare come il fiume renda il terreno molto fertile e di conseguenza coltivabile, e di questa ricchezza si accorsero anche i popoli antichi!
Nella zona di origine sedimentaria sono stati ritrovati e possiamo trovare tutt’oggi resti di pietra lavica, che essendo più resistente della roccia arenaria, evidentemente era stata portata lì dall’uomo che la utilizzò per costruire abitazioni ed oggetti vari.
Questo complesso territoriale, molto vasto, si chiama Pietralunga.
Prende il nome da una roccia isolata e di forma appuntita , alta 20 metri, che sovrasta un’ansa del fiume ed è anche soprannominata “riparo degli uccelli notturni".
Questa zona dal punto di vista naturalistico risulta molto suggestiva.
Qui si erge un monte, Monte Castellaccio, si affaccia verso una serie di colline a sud fino a Poggio Còcola.
A Pietralunga sono stati ritrovati reperti che testimoniano la presenza di insediamenti umani risalenti a circa 4 mila anni fa, ovvero a partire dall'età del Bronzo Antico che si data fra il 2220 a.C. e il 1400 a.C.
Testo di Valeria Valenti (Da
Izi Travel).
N.B. Purtroppo l'area archeologica non è visitabile anche se durante il tragitto si incontrano diverse testimonianze di civiltà preistoriche.