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Foto - San Sebastiano Palazzolo
Per saperne di più: pagina Etnanatura--> San Sebastiano Palazzolo

Descrizione:
Il 27 giugno 2002 a Budapest durante la XXVI Sessione Plenaria dell' UNESCO la Basilica di san Sebastiano di Palazzolo Acreide è stata dichiarata monumento Patrimonio dell' Umanità.
La prima chiesa dedicata a san Sebastiano fu costruita probabilmente nella seconda metà del XV secolo nello stesso sito dove già esisteva la chiesa di san Rocco, edificata dopo il 1414 e di già abbandonata. Risultata troppo piccola, per via della crescente urbanizzazione del quartiere, la chiesa fu ampliata a più riprese grazie anche alla forte determinazione della potente confraternita dei disciplinanti (detta di san Sebastiano) costituitasi nel 1568.
A partire dal 1604 la stessa fu ampliata e trasformata in modo tale da essere considerata una vera e propria seconda chiesa. I lavori di costruzione furono portati a termine nel 1655: la chiesa era ancora ad una sola navata e sempre "colla porta grande verso tramontana". Questa seconda chiesa di san Sebastiano, dopo appena 37 anni dalla sua costruzione, fu distrutta dal disastroso terremoto del 1693 assieme alla maggior parte delle chiese del paese. Per oltre 10 anni le funzioni religiose vennero celebrate in una "baracca" vicino alla chiesa diroccata. Intanto nei procuratori di san Sebastiano maturava la consapevolezza che bisognava riedificare una chiesa molto più grande, vista la incessante espansione del quartiere, e questa volta a tre navate e sempre nello stesso sito. La terza chiesa con impianto basilicale, nel 1702 era già in costruzione visto che nel mese di dicembre, secondo quanto riporta il cappuccino padre Giacinto Leone, una forte raffica di vento buttò a terra l'ala di ponente (a destra dell'attuale prospetto) e si fu costretti a trasferire il SS. Sacramento nella vicina chiesa della Maddalena, al Corso. Le fasi della costruzione furono lunghe, complesse e laboriose, dovute anche a difficoltà economiche e a contenziosi vari. Il più spinoso quello con i frati Cappuccini che accusavano i procuratori di san Sebastiano di avere occupato parte delle strade ai lati della chiesa che collegavano il piano (oggi piazza del Popolo) della Badia benedettina al convento dei Cappuccini. Il 28 dicembre 1721 i procuratori della chiesa finalmente stipularono un contratto con magister Mario Diamante (capomastro architetto) magister Giovan Battista Milito entrambi di Siracusa e magister Giuseppe Buscema di Palazzolo e in seguito altri, per " fabricare et scolpire la prospettiva seu facciata..." . Il progetto della monumentale facciata (che subì non poche modifiche da parte dei Procuratori della chiesa compresa l'aggiunta della statua di san Sebastiano (1767?) nel nicchetto) è di Mario Diamante architetto e autorevole mastro statuario che per contratto doveva scolpire le splendide colonne arabescate, i due leoni (1724) e le due statue (mai realizzate) da collocare sui piedistalli del secondo ordine. Nel 1725 i lavori della facciata furono sospesi e ripresero invece i lavori interni: balatizzo, fonte battesimale, altari, cappelle, tetti, sagrestia (in quest'ultima rientravano anche l'architrave e il balcone con i pregevoli cinque cagnoli scolpiti dal Diamante nel 1751), e altri piccoli e grandi lavori. Nel 1760 riprendono i lavori per il secondo e terzo ordine della facciata. Nel 1775 la facciata sebbene incompleta dava già l'idea della sua monumentalità. Nel 1780 fu completata in tutte le sue parti. *** Il prospetto della Basilica di san Sebastiano, alto ben 35 metri, è costruito con pietra da taglio iblea. La sua monumentalità fa da incomparabile sfondo alla grande piazza su cui si affaccia, Piazza del Popolo, e dà il corretto allineamento agli edifici di sinistra di Corso Vittorio Emanuele, "salotto" storico della città. Si snoda su tre ordini sovrapposti impreziositi da membrature strutturali e compositive di gusto tardo rinascimentale. Il primo ordine è caratterizzato da un bel portale ad arco con ai lati quattro colonne binate di tipo corinzio arabescate nella parte inferiore e con alla base due leoni di pietra bianca scolpiti come detto dallo stesso Diamante. In alto, dentro la nicchia allocata sulla base del timpano, spicca il simulacro del glorioso martire. Ai lati del portale, le due porte piccole con colonne e relativo frontone sovrastato da un occhialone a cartiglio. Il secondo ordine è caratterizzato al centro da altre quattro colonne binate con frontone della stessa tipologia del primo ordine; tra queste è collocato il quadrante di un grande orologio elettrico che è andato a rimpiazzare l'orologio meccanico montato per la prima volta nel 1885. Due grandi volute chiudono i lati del secondo ordine. Il terzo ordine, che riprende lo stesso frontone con colonne binate ed è chiuso ai lati da due volute a spirale e dai due piedistalli a piramide, comprende la loggia campanaria (70 gli scalini della chiocciola per arrivarci) sovrastata nella parte sommitale da due campane; infine, a quota 42 metri dal livello della piazza svetta "u palieddu", la ventolina segnavento a forma di bandiera. La scalinata, molto scenografica, fu costruita nel 1877. L'interno, a pianta longitudinale (m. 36 per m. 19,50) è a tre navate e le due cappelle chiudono quelle laterali. La grande navata centrale è separata dalle laterali da quattro pilastri per lato con semicolonne sorreggenti cinque arcate. La navata centrale e quella destra si concludono con absidi circolari. Nel 1908 furono marmorizzati i fusti e i mezzi fusti delle colonne ad imitazione del marmo granito. Nel 1911 furono marmorizzati i dadi delle colonne. Nel 1929 fu rifatto il balatizzo con basole di marmo di Carrara bianco e bardiglio e con lo stesso marmo furono rivestite tutte le zoccolature. Nei primi anni '50 del secolo scorso per ognuna delle dieci arcate furono installati lampadari pensili (ninfe) in vetro di Murano che andarono a sostituire il vecchio lampadario centrale.
Fonte sansebastiano.org.
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