Descrizione |
Questo sito deve la sua importanza alla testimonianza archeologica di un esempio di avamposto militare
greco fortificato, un Phrourion, ossia di un presidio a scopi militari, costruito sulla sommitá del monte con la
duplice funzione di controllo e di difesa del territorio circostante e, soprattutto del sottostante fiume
Dittaino che, anticamente, doveva rappresentare una naturale via di comunicazione tra l'interno della
Sicilia e la costa. L'aspetto piú interessante é, pertanto, costituito dalle mura realizzate, con il calcare del
luogo, per la difesa del territorio. Degna di attenzione é la porta di accesso al phrourion, per la presenza di
monoliti di grandi dimensioni. Nonostante i crolli, esse presentano le caratteristiche tipiche della porta di
tipo "sceo", presente in altre fortificazioni quali le mura di Lentini e di Siracusa - in quanto atte alla difesa
per la protezione dell'avamposto. In pratica, essendo stretto l'accesso, vi era una torre che permetteva, a
chi fosse all'interno del presidio, di colpire il nemico assalitore sul lato destro, posizione debole per il fatto
che la presenza dello scudo sul lato sinistro rendeva particolarmente indifeso il fianco destro. Lo studio di
tale porta ha permesso, durante le ricerche, di datare l'abitato di monte Turcisi intorno alla metá del VI
secolo a. C.
All'interno della cinta muraria piú antica sono rinvenute cinque cisterne che servivano
all'approvvigionamento idrico. La piú grande é stata ritrovata nell'angolo sud-ovest, in prossimitá del muro
perimetrale del phrourion. Di grande capacitá, realizzata tutta in pietra e lavorata con facce regolari ed
angoli arrotondati, consta di un canale di immissione proveniente dagli scoli piovani di una fila di ambienti
che si trovavano lungo il versante sud (MANNOIA, 1988).
Tuttavia, non si hanno notizie del phrourion nelle sue successive fasi di vita. Probabilmente per la sua
posizione strategica, si pensa che sia stato sfruttato anche nel periodo romano.
Infatti, intorno al cinquecento riprende la frequentazione abitativa per la costruzione di un Eremo, che
presenta una chiesetta nella forma e nella struttura muraria simile a quella di S. Michele Arcangelo di
Monte Iudica, ossia formata da un unico ambiente con copertura a capanna.
Nella parte piú bassa del Monte Turcisi é venuta alla luce un'altra cinta muraria con andamento rettilineo e
con due torri. Si presuppone che sia stata finalizzata ad ulteriore funzione di difesa , per la collocazione di
macchine da guerra ed impedire qualsiasi attacco nemico. Probabilmente, l'insediamento di Monte Turcisi
era mirato alla protezione del territorio limitrofo e ad impedire incursioni indigene verso la piana di
Catania.
Comune di Castel di Iudica |