Che strano paese l’Italia! Un nonnetto quasi ottantenne si “intrattiene” con una ragazzina minorenne, proveniente dalla Tunisia prima e da Letojanni poi, credendo di avere conosciuto la nipote maggiorenne del presidente egiziano Mubarak. Nessuno della polizia, dei servizi segreti, dei carabinieri, della buoncostume informa l’anziano che trattasi di una ragazzina sperduta e disperata. A questa nipotina un po’ scavezzacollo, se è vero come è vero che viene portata in questura accusata del furto di alcune cianfrusaglie ad una prostituta, l’amabile nonnetto evita il riformatorio e la accoglie a casa di una prostituta (supponiamo con grave disappunto del presunto nonno Mubarak che magari avrebbe preferito un centro di accoglienza). Una zelante poliziotta crede alla bella favola che l’arzillo vecchietto racconta interrompendo un importante consesso internazionale, ma a questa favola credono anche gli onorevoli del Parlamento italiano e i giudici della corte d’appello. E noi che non ci abbiamo mai creduto (al confronto erano più verosimile le fiabe della nostra infanzia)? A noi non resta che chiedere scusa e imparare in fretta una lingua qualsiasi nel tentativo, ahimè tardivo, di emigrare.