Per una scuola libera

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Nella ricorrenza del 25 Aprile dobbiamo registrare il più grave attacco che sia mai stato perpetrato alla scuola pubblica. Il decreto, che con sottile ironia il governo ha voluto titolare alla “Buona scuola”, mina le basi della libertà d’insegnamento, riconosciute esplicitamente dalla Costituzione italiana nata dalla resistenza al nazifascismo, per ridisegnare la figura del dirigente scolastico padre-padrone e manager della scuola con potere di vita e di morte e d’indirizzo didattico. Scardina così il valore progettuale di una didattica condivisa e partecipata, di una scuola democratica di tutti per favorire le scuole private e l’approccio aziendalistico.  Doloroso il silenzio dei media e delle tv, doloroso per tutti noi il silenzio di alcune forze democratiche che vogliono contrabbandare un decreto liberticida tacitando le coscienze e le intelligenze. Ieri molti insegnanti hanno riempito i luoghi più belli d’Italia vestiti a lutto e con un lumino. In silenzio hanno protestato. Penso che sia giusto chiedere a tutti un’adesione morale alla nostra lotta.

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