Ailanthus altissima
Ailanthus altissima
Nome:
Ailanthus altissima
Descrizione:
L'ailanto o anche albero del paradiso (Ailanthus altissima (Mill.) Swingle) &egrave; un albero deciduo appartenente alla famiglia delle Simarubacee, originario della Cina. <br>L'albero cresce rapidamente: ogni anno un metro in altezza e 1,5 cm in diametro, raggiungendo a maturit&aacute; circa 25 metri; da questa tendenza a diventare alto in breve tempo &egrave; derivato il nome "albero del paradiso". &egrave; poco longevo, superando raramente i 50 anni di vita ed eccezionalmente il secolo di vita. Nonostante ci&oacute;, la sua straordinaria capacit&aacute; di generare polloni consente alla pianta di replicare s&eacute; stessa per tempi assai pi&uacute; lunghi. <br>L'ailanto ha dunque tutte le caratteristiche delle specie pioniere, ossia le prime a colonizzare ambienti senza vita, a causa di fattori umani o naturali: spiccata resistenza alla luce intensa, accrescimento rapido, longevit&aacute; limitata, precoce raggiungimento della maturit&aacute; e quindi della produzione di semi, disseminazione anemofora, riproduzione vegetativa tramite polloni, capacit&aacute; di prosperare in condizioni avverse, anche in suoli poco profondi e poveri di sostanze nutritive. Etimologia Il nome scientifico del genere, Ailanthus, deriva dal Malese ailant o aillanitol, ossia "albero che raggiunge il cielo"; la presenza dell'"h", assente nel nome malese, &egrave; dovuta a una sovrapposizione del termine greco ????? (&aacute;nthos) che significa "fiore". <br>Il nome della specie, altissima, fa riferimento alla grande velocit&aacute; con cui quest'albero si sviluppa in altezza. <br>Il nome italiano "albero del paradiso", come gi&aacute; accennato, fa riferimento alla grande velocit&aacute; di crescita in altezza, interpretata quasi come una fretta di raggiungere il cielo. Esemplare che cresce ai margini di un bosco: negli ambienti boschivi intatti l'ailanto generalmente non pone problemi di invasivit&aacute;, preferendo terreni ruderali. L'ailanto &egrave; un albero di medie dimensioni che raggiunge altezze di 17 27 m e un diametro, all'altezza del petto, di 1 m. &egrave; notevole la sua velocit&aacute; di accrescimento: il primo anno di vita riesce a raggiungere gi&aacute; uno o due metri di altezza, mentre due anni bastano a formare una pianta lignificata, alta diversi metri. &egrave; una pianta tendenzialmente dioica, ossia con esemplari che producono solo fiori maschili ed esemplari che ne producono solo di femminili. Il dioicismo dell'ailanto non &egrave; esclusivo: si possono incontrare anche alcuni individui monoici <br>Corteccia e legno<br> La corteccia &egrave; liscia, grigio chiaro; con l'avanzare dell'et&aacute; dell'albero, spesso diviene ruvida, con screpolature marrone chiaro. Gli steli, rossicci o castani, sono diritti, lisci e ricoperti superficialmente da finissima peluria. La corteccia &egrave; caratterizzata dalla presenza di lenticelle e di evidenti cicatrici delle foglie, a forma di cuore; queste cicatrici sono riunite in fasci. Le gemme hanno una fine pubescenza, forma a cupola e sono parzialmente nascoste dal picciolo, sebbene siano completamente visibili nella stagione latente nelle cavit&aacute; delle cicatrici delle foglie. I rami hanno un colore che va dal grigio chiaro allo scuro, sono lisci, lucenti e hanno lenticelle in rilievo che diventano fessure con la crescita dell'albero. Le estremit&aacute; dei rami diventano pendenti con il passare del tempo. Il suo legno ha un valore molto modesto come materiale da costruzione, sia per robustezza, sia per durata; &egrave; adatto invece alla produzione di cellulosa ed &egrave; un buon combustibile, producendo fiamme chiare e lasciando poca cenere. <br>Foglie<br> Le foglie sono composte, imparipennate, opposte. Esse variano per dimensione dai 30 ai 90 cm in lunghezza e contengono da 11 a 41 foglioline organizzate in coppie, con le foglie pi&uacute; larghe poste sui giovani germogli vigorosi. Il rachide &egrave; di colore verde-rossiccio chiaro con la base rigonfia. Le foglioline sono ovate-lanceolate con margini lisci, abbastanza asimmetriche e talvolta non direttamente opposte l'una all'altra. Ogni fogliolina &egrave; lunga dai 5 ai 18 cm e larga dai 2,5 ai 5 cm. Hanno l'estremit&aacute; affusolata mentre le basi hanno da due a quattro denti, ognuno contenente una o pi&uacute; ghiandole sulla punta. I lati superiori delle foglioline sono di colore verde scuro con venature verde chiaro, mentre i lati inferiori sono verde biancastro. I piccioli sono lunghi dai 5 ai 12 mm. Le basi lobate e le ghiandole la distinguono dal sommacco, specie che, pur appartenendo ad un'altra famiglia botanica, presenta un aspetto per alcuni versi simile. <br>Odore<br> Le foglie, se vengono sfregate, emanano un marcato odore amarognolo, botanicamente definito "crategino" ossia simile a quello dei fiori del biancospino, considerato piacevole nei testi pi&uacute; datati e spesso considerato sgradevole nei testi pi&uacute; recenti. La parte corticale delle radici contiene una sostanza aromatica di odore simile a quello della vaniglia; per questo motivo la resina estratta dalla radice era un tempo usata per profumare gli ambienti, ponendola sopra ad un ferro caldo. <br>Radici<br> La radice &egrave; fittonante e solo successivamente l'apparato radicale si estende notevolmente in superficie, donando alla pianta una notevole capacit&aacute; di resistere in ambienti particolarmente secchi o a periodi di prolungata siccit&aacute;. Gi&aacute; ricordato sopra l'uso della resina estratta dalle radici per profumare gli ambienti. <br>Fiori<br> I fiori sono piccoli e si presentano in grandi infiorescenze che raggiungono la lunghezza massima di 50 cm fino all'ultimo nuovo germoglio. I fiori solitari variano in colore dal verde giallognolo al rossiccio, ognuno con cinque petali e sepali. I sepali sono a forma di tazza, lobati e uniti mentre i petali sono valvari (si toccano ai bordi senza sovrapporsi), bianchi e pelosi verso l'interno. La fioritura avviene tra maggio e luglio. <br>Frutti e semi<br> I frutti, anch'essi raccolti in grappoli penduli; sono samare con seme posto al centro di un'ala ritorta, caratteristica che la rende efficace nel volo planato, utile a diffondere la specie. Come gi&aacute; ricordato, i grappoli di frutti rimangono vistosamente colorati di giallo, arancio e rosso durante tutta l'estate, conferendo all'albero un aspetto particolarmente decorativo. I semi si diffondono per disseminazione anemofora, ossia tramite il vento, grazie all'ala del frutto. <br>Distribuzione e habitat<br> &egrave; nativo della Cina sud-orientale e centrale ed &egrave; naturalizzato in Italia e in altri paesi europei, oltre che in diversi paesi asiatici, negli Stati Uniti d'America, in Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda. Diversamente da altre specie del genere Ailanthus, &egrave; infatti amante dei climi temperati anzich&eacute; di quelli tropicali. <br>Invasivit&aacute; <br>Il grande entusiasmo iniziale per la notevole resistenza dell'ailanto cal&oacute; quando si rilev&oacute; che l'ailanto spesso pu&oacute; comportarsi da specie infestante, grazie alla sua capacit&aacute; di colonizzare rapidamente aree degradate. L'invasivit&aacute; &egrave; accentuata dal fatto che le radici producono una sostanza, l'ailanthone, di tipo allelopatico, ossia capace di inibire la crescita e lo sviluppo di piante concorrenti vicine; naturalmente l'ailanto non &egrave; l'unica specie a produrre sostanze allelopatiche: altri esempi sono lo juglone del noce nero, l'amigdalina dal pesco e la florizina dal melo. &egrave; questo uno dei motivi principali che consente a questa specie di crescere in popolamenti puri. <br>In Australia, negli Stati Uniti d'America, in Nuova Zelanda e in numerosi Paesi dell'Europa meridionale e dell'Europa orientale, &egrave; considerata una specie molto infestante e quindi nociva per gli ambienti naturali. La sua eradicazione &egrave; difficile, perch&eacute; l'albero ricaccia vigorosamente se tagliato. <br><b>La lotta contro l'ailanto &egrave; necessaria quando entra in competizione con piante autoctone</b>. <br>Fonte <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ailanthus_altissima">Wikipedia</a>
Link percorso:
Comune:
Acireale
Località:
Santa Caterina
Coordinate inizio percorso:
37°35'35''-15°10'14''
Coordinate fine percorso:
37°35'35''-15°10'14''
Quota inizio percorso:
170 m
Quota fine percorso:
0 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino
La catalogazione dei fiori e della flora di questa pagina è stata possibile grazie alla competenza ed alla squisita cortesia del prof. Alfonso La Rosa, responsabile del gruppo facebook Flora spontanea siciliana, e di tutti gli iscritti al gruppo. A tutti un caloroso ringraziamento!
Camillo Bella
Copyright Camillo Bella 2009