Arum italicum
Arum italicum
Nome:
Arum italicum
Descrizione:
Il g&iacute;garo chiaro (Arum italicum Mill., 1768) &eacute; una piccola pianta erbacea dei sottoboschi appartenente alla famiglia delle Aracee. Comunemente conosciuto come calla selvatica o pan di serpe, &eacute; una pianta erbacea velenosa che viene coltivata anche a scopo ornamentale in vaso e nelle aiuole del giardino. <br>Etimologia <br> Il nome scientifico del genere (Arum) deriva dal greco Aron (ma anche, secondo altre etimologie, dall'ebraico "ar"); in entrambi i casi questi due termini significano "calore" e si riferisce al fatto che queste piante quando sono in piena fioritura emettono calore (caratteristica particolare del genere). L'epiteto specifico (italicum) si riferisce alle localit&aacute; dei primi ritrovamenti. Il binomio scientifico attualmente accettato (Arum italicum) &eacute; stato proposto dal botanico scozzese Philip Miller (1691 - 1771) nella pubblicazione "The Gardeners dictionary - Ottava edizione" del 1768. Sono piante alte dai 4 ai 30 cm. La caratteristica pi&uacute; interessante di questa specie &eacute; la particolare forma dell'infiorescenza: uno spadice racchiuso da una grande spata affusolata. La forma biologica &eacute; geofita rizomatosa (G rhiz) o anche "geofita tuberosa", ossia sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi o tuberi (radici sotterranee dalle quali, ogni anno, si dipartono radici secondarie e fusto aereo). <br>Radici <br> Le radici sono secondarie fascicolate da rizoma. <br>I bulbi <br> <br>Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto &eacute; un robusto rizoma tuberiforme ovoideo. <br>Parte epigea: lo scapo &eacute; inserito direttamente nel rizoma. Il fusto &eacute; compresso all'interno delle guaine dei piccioli fogliari. <br>Le foglie <br> Le foglie (tutte radicali e a disposizione spiralata) sono grandi ed hanno la lamina intera a forma sagittata o astata con tre lobi. Il lobo apicale &eacute; lanceolato, mentre quelli basali sono divergenti. Il picciolo &eacute; lungo e sfumato di rossiccio. Le foglie si sviluppano in autunno (da luglio, fine fioritura, a settembre la pianta rimane sotto forma di bulbo sotterraneo) e svernano in primavera. La superficie &eacute; percorsa da venature biancastre. Lunghezza del picciolo: 2 - 3 dm. Dimensioni della lamina: larghezza 7 - 22 cm; lunghezza 9 - 23 cm. I parenchimi fogliari differenziano cloroplasti non solo nella lamina, ma anche nell'intero spessore del picciolo. Tuttavia, i cloroplasti differiscono per struttura e caratteristiche biochimiche a seconda del tessuto considerato. I cloroplasti dello strato pi&uacute; interno del picciolo si sviluppano infatti in condizioni di ombra estrema e contengono tilacoidi fortemente appressati e con antenne del Fotosistema II molto estese. La variegatura della lamina fogliare invece non &eacute; associata a speciali caratteristiche dei cloroplasti, ma &eacute; dovuta alla diversa organizzazione anatomica del tessuto a palizzata. <br>Infiorescenza <br> L'infiorescenza si compone di tanti piccoli fiori sessili; sono appressati gli uni sugli altri. Lo spadice (cos&iacute; si chiama questo tipo di infiorescenza) &eacute; lungo e giallo ed &eacute; avvolto da una grande spata convoluta di colore verde pallido (eventualmente arrossata ai bordi) e lunga il doppio dell'infiorescenza e con un tubo basale lungo circa 1/3 - 1/4 della spata; questa spata svolge la funzione vessillare e di protezione all'infiorescenza. L'apice dello spadice &eacute; una clava ingrossata di colore giallo-crema progressivamente assottigliata alla base. La disposizione dei fiori sessuali &eacute; in basso per quelli femminili (formano un glomerulo basale), mentre quelli maschili sono posti pi&uacute; in alto; in mezzo tra i fiori femminili e quelli maschili c'&eacute; una zona di fiori sterili. Sopra i fiori maschili, alla fine c'&eacute; un glomerulo sterile. Tra queste varie sezioni sono presenti delle estroflessioni setoliformi con il compito di trattenere gli insetti pronubi per favorire l'impollinazione. Nella fase iniziale dello sviluppo dell'infiorescenza non c'&eacute; spazio per le estroflessioni; queste si sviluppano in seguito all'allungamento dell'asse dell'infiorescenza. Alcuni studihanno cercato di capire se queste zone derivino dai fiori maschili o femminili abortiti, ma non si &eacute; arrivata a nessuna conclusione certa. Dimensione della spata: larghezza 5 - 9 cm; lunghezza 15 - 25 cm. Lunghezza del tubo: 4,5 - 5 cm. Lunghezza dello spadice: 7 - 9 cm. <br>Fiore <br> In questi fiori il perianzio &eacute; di tipo sepaloide (gli elementi sono indifferenziati tra calice e corolla, ossia fiori di tipo apetalo) e unisessuali (pianta monoica: fiori maschili e femminili separati, ma sulla stessa pianta). Altri fiori sono sterili di tipo filamentoso nello stadio di antesi femminile. I fiori sono 5-ciclici (2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami e un verticillo del gineceo). <br>Perianzio: il perianzio &eacute; formato da due verticilli di tre tepali ciascuno. <br>Androceo: gli stami sono 6 (tre interni e tre esterni). <br>Gineceo: il gineceo &eacute; formato da tre carpelli saldati insieme con un ovario supero. Lo Stilo &eacute; sormontato da un unico stigma. <br>Fioritura: in primavera, da marzo a maggio <br>I frutti <br> I frutti sono delle bacche. Dopo la fecondazione la spata subisce un rapido avvizzimento e cos&iacute; si rendono visibili le bacche carnose di colore scarlatto. Infatti nei boschi &eacute; facile incontrare la pannocchia delle bacche isolate e senza altra vegetazione (le foglie) intorno. Il colore di queste bacche varia durante la loro maturazione: sono infatti color bianco-avorio nelle fasi iniziali di maturazione, quando ancora sono avvolte dalla spata; la successiva maturazione comprende una fase di inverdimento, a cui segue la transizione verso il giallo e poi il rosso. A livello cellulare, queste transizioni corrispondono alla conversione degli amiloplasti (stadio bianco-avorio) in cloroplasti (stadio verde) e, infine, in cromoplasti negli stadi giallo e rosso. La formazione di cromoplasti secondo la sequenza amiloplasto-cloroplasto-cromoplasto &eacute; piuttosto insolita. Nelle fasi che culminano allo stadio verde, la bacca sviluppa cloroplasti attivi nella fotosintesi, che successivamente vengono convertiti in cromoplasti, prima demolendo i tilacoidi (stadio giallo), poi aumentando la sintesi di carotenoidi (stadio rosso). Nella bacca sono attive le due vie di sintesi di carotenoidi "all trans", che portano alla luteina e all'auroxantina, e una via di sintesi di isomeri "cis" che porta alla cis-neoxantina. Durante la fase finale della maturazione, viene inibita la ciclizzazione dei carotenoidi e ci&oacute; porta all'accumulo di precursori come il licopene, di colore rosso. <br>Biologia <br> Impollinazione: l'impollinazione &eacute; garantita soprattutto da diversi insetti (coleotteri, mosconi e altri piccoli insetti) in quanto pur non essendo piante nettarifere rilasciano comunque diverse sostanze zuccherine (impollinazione entomogama) ma anche odori molto sgradevoli, di putrefazione che attirano in modo particolare le mosche. In queste piante l'autoimpollinazione &eacute; evitata in quanto in ogni pianta i fiori femminili maturano prima di quelli maschili. Alcuni studi condotti su vari impollinatori hanno dimostrato che il successo riproduttivo (ma anche l'abbondanza della fruttificazione) &eacute; legato (almeno per le zone esaminate dallo studio - la Francia del sud) alla presenza di alcune specie di ditteri quali i Psychoda crassipenis della famiglia dei Psychodidae. Riproduzione: la fecondazione avviene tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: la dispersione dei semi avviene ad opera di uccelli e piccoli mammiferi favorita dal colore delle bacche Distribuzione e habitat <br>Distribuzione della pianta <br> Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) &eacute; Steno - Mediterraneo. Distribuzione: &eacute; considerata specie rara ma presente su tutto il territorio italiano. Nelle Alpi italiane &eacute; presente soprattutto nelle province centrali. Fuori dall'Italia (sempre nelle Alpi) si trova in Francia (dipartimento delle Alpes-Maritimes), in Svizzera (Cantone Ticino) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei si trova nel Massiccio Centrale, Pirenei e Monti Balcani. Questa pianta si trova anche in Africa del nord e in Asia temperata. Habitat: cresce preferibilmente in boschi ombrosi (pioppeti, ontaneti e frassineti) e umidi o lungo i fossi e i cigli delle strade, nelle macchie (arbusteti), radure e in vigneti e oliveti. &eacute; considerata anche una pianta sinantropa in quanto spesso si trova nei fossi vicino ai centri abitati, nelle concimaie o lungo le strade (a volte &eacute; coltivata). Il substrato preferito &eacute; sia calcareo che siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere umido. Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 800 m s.l.m. (raramente fino a 1300 m s.l.m.); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano. <br>Fonte <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Arum_italicum">Wikipedia</a>
Comune:
Fiumefreddo di Sicilia
Località:
Bagnara
Coordinate inizio percorso:
37°47'21''-15°13'51''
Coordinate fine percorso:
37°47'21''-15°13'51''
Quota inizio percorso:
10 m
Quota fine percorso:
10 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino
La catalogazione dei fiori e della flora di questa pagina è stata possibile grazie alla competenza ed alla squisita cortesia del prof. Alfonso La Rosa, responsabile del gruppo facebook Flora spontanea siciliana, e di tutti gli iscritti al gruppo. A tutti un caloroso ringraziamento!
Camillo Bella
Copyright Camillo Bella 2009