Carlina lanata
Carlina lanata
Nome:
Carlina lanata
Descrizione:
Carlina (nome scientifico Carlina L. 1753) è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza stellata. Il nome del genere (proposto nel XIV secolo dal botanico aretino Andrea Cesalpino e usato dal Rembert Dodoens (1518-1585), medico e botanico fiammingo) sembra derivare da Carlo Magno che si illuse di usare la pianta più rappresentativa del genere (Carlina acaulis) come medicinale durante una pestilenza dei suoi soldati nei pressi di Roma (informazione avuta in visione da un angelo). Questa racconto - leggenda ci viene tramandato da uno dei più antichi erboristi: Jacopo Teodoro Bergzabern (latinizzato in Tabernaemontanus). In altri testi si fa l'ipotesi che il nome derivi dalla parola carduncolos (diminutivo di cardo = "cardina" o "piccolo cardo") e in definitiva da Carlo V di Spagna (questo secondo Linneo). In effetti esiste una certa somiglianza con le piante del genere "Cardo" (Asteraceae).[2] Quello che è interessante notare, al di là delle varie leggende e racconti di difficile verifica, è che queste piante erano ben conosciuto già dal Medioevo e forse anche prima grazie alle loro proprietà meteorologiche: si dice che le popolazioni alpine dell'Italia, Francia e Austria già in tempi remoti usavano appendere fuori dai casolari i fiori di questo genere in luogo di un igrometro giacché le brattee esterne si chiudono all'arrivo della pioggia e si riaprono con il bel tempo. Le specie del genere Carlina sono piante annue o perenni e si presentano sotto forma di arbusti o anche alberi nani (fino a 1 m). La forma biologica prevalente della specie è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perennanti tramite gemme situate sul terreno e con asse fiorale allungato e con poche foglie; ma sono presenti anche altre forme biologiche come: H ros (emicriptofita rosulata) della Carlina acaulis, oppure T scap (terofita scaposa) della Carlina lanata. Radici. La radice in genere è un fittone. Fusto. Il fusto varia da specie a specie: da nullo nella Carlina acaulis, ad un'estensione di 80 - 90 cm come bella Carlina corymbosa e Carlina sicula. Foglie. Le foglie in genere sono grandi e spinose con margini profondamente incisi e lobati terminanti in spine più o meno robuste. La disposizione lungo il fusto è alterna e sono sessili; facilmente formano una rosetta basale con foglie picciolate. A volte la pagina inferiore è tomentosa. Infiorescenza. L'infiorescenza è provvista di brattee (squame) che circondano l'involucro. Quelle esterne (inferiori) hanno l'aspetto di foglie; quelle più interne (le superiori, chiamate "squame raggianti") sono lunghe, scariose o pagliacee, brillanti e talvolta colorate dando al fiore l'aspetto di un "semprevivo". In realtà la funzione principale è quella di attirare gli insetti pronubi (compito che nelle Asteraceae normalmente viene svolta dai fiori ligulati del raggio esterno). Il ricettacolo (comune ai vari fiori tubolosi del centro) è piatto ma profondamente alveolato (butterato). I vari fiori colorati di rosa - porporino (ma anche di giallo e marrone) sono fissati nei suddetti alveoli. Fiori. I fiori sono tutti del tipo tubuloso(il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono inoltre ermafroditi, tetra-ciclici (calice - corolla - androceo - gineceo) e pentameri. Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame. Corolla: la corolla è di forma cilindrica (o campanulata) e termina con 5 denti. Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi; le antere caudate (con coda) sono saldate fra di loro e formano un manicotto circondante lo stilo. Gineceo: l'ovario è infero e uniloculare formato da 2 carpelli; lo stilo è unico con uno stimma terminale bifido e glabro (è presente solamente un ciuffo di peli all'apice dello stilo). Frutti. I frutti sono degli acheni (a sezione circolare) ricoperti da lunghi peli sericei con alla sommità un pappo formato da una unica o doppia serie di setole piumose. Distribuzione e habitat. Questo genere è diffuso in Europa, nelle Isole Canarie, nell'Africa settentrionale e nella Siberia. Una unica specie si trova all'estremo est dell'Asia (in Cina): Carlina biebersteinii; mentre la maggior parte delle specie vivono nella regione del bacino del Mediterraneo. Sul territorio italiano queste piante sono reperibili nei luoghi aridi o sassosi, alcune, o nei luoghi erbosi e boschivi, altre. Alcune sono considerate infestanti dei prati e dei pascoli montani. Della dozzina di specie spontanee della flora italiana solo 6 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine. da Wikipedia.it.
Link percorso:
Comune:
Castiglione di Sicilia
Località:
Orgale
Coordinate inizio percorso:
37°53'22''-15°06'58''
Coordinate fine percorso:
37°54'10''-15°06'23''
Quota inizio percorso:
400 m
Quota fine percorso:
533 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino
La catalogazione dei fiori e della flora di questa pagina è stata possibile grazie alla competenza ed alla squisita cortesia del prof. Alfonso La Rosa, responsabile del gruppo facebook Flora spontanea siciliana, e di tutti gli iscritti al gruppo. A tutti un caloroso ringraziamento!
Camillo Bella
Copyright Camillo Bella 2009