Cerastium tomentosum
Cerastium tomentosum
Nome:
Cerastium tomentosum
Descrizione:
Peverina tomentosa (nome scientifico Cerastium tomentosum, L., 1753) è una piccola pianta (alta fino a 40 cm) a portamento cespitoso appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. Sia la famiglia (Caryophyllaceae) che il genere (Cerastium) sono abbastanza vasti: la prima comprende una settantina di generi, il secondo un centinaio e più di specie (alcune classificazioni ne elencano fino a 200 e più); di queste circa quasi 50 sono spontanee del nostro territorio. La specie di questa scheda appartiene alla sottofamiglia delle Alsinoideae caratterizzata dall'avere il calice dialisepalo. Il nome del genere (Ceratsium) deriva da un vocabolo greco: kèras (= corno); probabile riferimento alla forma allungata dei suoi frutti. Fu poi latinizzato dal botanico germanico Johann Jacob Dillenius (1684-1747) e quindi ripreso definitivamente da Carl von Linne nel 1753. Il nome specifico (tomentosum) fa riferimento all'aspetto peloso-lanoso. Gli inglesi chiamano questo fiore: Snow-in-summer (questo nome deriva dal fatto che in estate la pianta non smette mai di sbocciare con sempre nuovi fiori bianchi); mentre i tedeschi lo chiamano: Filziges Hornkraut; i francesi lo chiamano: Ceraiste tomenteux, ma anche più poeticamente Argentine o Oreille de souris oppure Mysotis des jardins. è una pianta abbastanza invasiva (tappezzante) e può ricoprire vaste aree se trova un terreno adatto appena un po' prosciugato e in pieno sole. La caratteristica più evidente di questo Cerastium è la sua tomentosità, ossia possiede peli lanosi, molli, ondulati e infeltriti. La forma biologica della pianta è camefita fruticosa (Ch frut) : sono piante a durata perenne i cui fusti hanno un carattere legnoso ma comunque di piccole dimensioni (da 15 a 40 cm) raccolti in piccoli cespi, molto densi e ben ramificati. Radici secondarie da rizoma. Fusto.Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è rizomatosa Parte epigea: la parte aerea è prostrata e quindi ascendente; è copiosamente ramificata alla base; la superficie del fusto è densamente pubescente di colore bianco - tomentoso e provvista di ghiandole. I fusti sono stoloniferi, ossia gli internodi a contatto con il terreno tendono ad emettere radici (è questa caratteristica che permette alla pianta uno sviluppo orizzontale). Nelle zone ascellari del fusto sono presenti piccoli ciuffi di foglie. Le foglie sono sessili con lamina intera e a forma lineare o lievemente lanceolata o oblunga (sono lunghe il doppio della larghezza) e sono prive di stipole. Le foglie sono uninervie ed hanno un apice più o meno acuto. La superficie delle foglie è, come quella del fusto, densamente pubescente biancastro - tomentosa con ghiandole su entrambe le pagine fogliari. La disposizione delle foglie lungo il fusto è opposta. Dimensioni delle foglie lineari: larghezza 1-3 mm, lunghezza 11-22 mm; dimensione delle foglie lanceolate: larghezza 6 - 8 mm, lunghezza 28 - 33 mm. L'infiorescenza è a carattere ramoso - lasso con 3-15 fiori peduncolati per pianta su cime dicotome. Alla base del peduncolo sono presenti delle brattee carenate e lanceolate con margini scariosi, bianchi e pubescenti. I peduncoli sono lunghi 10 - 20 mm; le brattee sono lunghe 6 - 7 mm. I fiori sono pentaciclici (formati da 5 verticilli), pentameri, eteroclamidati (ossia il calice e la corolla sono ben differenziati). I fiori hanno un diametro di 12 - 20 mm. Calice: il calice è dialisepalo; i 5 sepali sono ellittico - lanceolati con apice acuto; il colore dei sepali è bianco - tomentoso. Dimensione dei sepali: larghezza 2,5 - 3 mm; lunghezza 7 - 9 mm. Corolla: i 5 petali hanno una forma ob-triangolare (quasi ovale - spatolata) ; l'apice è mediamente bifido (a 2 lobi). Il colore dei petali è bianco appena un po' sporco (ma anche con riflessi argentei) e sono solcati (4 incisioni, 2 per lobo) da alcune linee longitudinali più scure (come dei raggi) che partono dalla parte interna del petalo e si perdono verso l'esterno. Le superfici dei petali sono glabre. Dimensione dei petali: larghezza 6 mm; lunghezza 12-14 mm (quindi 1,5 - 2 volte più lunghi dei sepali). Androceo: gli stami sono 10 con filamenti glabri. Gineceo: gli stili sono 5 (lunghezza 1,8 - 2,7 mm) e a disposizione opposta rispetto ai sepali; l'ovario è supero e sincarpico; Fioritura: da giugno ad agosto Impollinazione: l'impollinazione è entomofila mediante ditteri; il periodo di sporulazione è subito dopo quello della fioritura (tra agosto e ottobre). Il frutto è una capsula cilindrica (leggermente curva); è provvisto, nella parte sommitale, di 10 denti revoluti (capsula ortodonta) sui lati, per la deiscenza dei semi; il numero dei denti è doppio rispetto a quello degli stili. I semi sono marroni e di circa 1,5 mm (da 1,2 a 1,7 mm) con facce rugose e provvisti di verruche di un decimo di millimetro. Dimensione della capsula: 10-15 mm (quindi 1,5 - 2 più lunga dei sepali del calice). Geoelemento: il tipo corologico è Endem. (Endemico), ossia allo stato spontaneo esiste solo sul territorio italiano (Appennino Centrale e Meridionale). Diffusione: questa specie è specialmente diffusa nell'Appennino centro - meridionale; ma è presente anche sulle Alpi, probabilmente in questa zona si è naturalizzata grazie alle coltivazioni orticole umane (specie xenofita). In effetti il Pignatti (1982) [1] indica solamente l'Italia centrale e del sud come possibili zone per il ritrovamento spontaneo di questa specie, invece studi più recenti (2004) [2] estendono questa zona anche alle Alpi (province di Belluno, Bolzano, Brescia, Bergamo, Como e più ad est a Torino e Cuneo). Habitat: questa specie ha bisogno di suoli leggeri quasi arenacei (il substrato preferito è fondamentalmente calcare), si trova quindi nei macereti, ghiaioni e rupi in generale su terreni calcarei o calcareo-silicei; ma anche margini di sentieri in zone appena umidicce e fresche, ambienti ruderali umani. Viene considerata una specie pioniera, ossia capace di colonizzare per prima zone di recente formazione come frane o simili. Diffusione altitudinale: è una specie diffusa dal piano collinare fino a quello montano (ma anche sub-alpino), con quote comprese tra i 600 e i 2200 m s.l.m. Dal punto di vista fitosociologico la specie Cerastium tomentosum appartiene alla comunità vegetale (ordine) delle Onopordetalia acanthii. Questo fa parte del gruppo "Formazione delle perenni nitrofile" e alla classe Artemisietea vulgaris. è una pianta usata abbastanza nel giardinaggio in quanto è capace di ricoprire vaste aree molto velocemente ed ha un aspetto molto gradevole grazie ai sui riflessi bianco - argentei. L'impiego più ottimale è nei giardini rocciosi dove i suoi tappeti creano delle omogenee e gradevoli macchie di colore. Durante l'inverno, se le temperature sono miti la pianta rimane sempreverde, altrimenti la parte aerea si disseca completamente. L'impiego nel giardinaggio, di questa specie, è molto antico: dalle documentazioni del passato si può risalire all'anno 1648 come primo ingresso nella flora orticola coltivata. Da Wikipedia
Link percorso:
Comune:
Milo
Località:
Cubania
Coordinate inizio percorso:
37°45'46''-15°05'10''
Coordinate fine percorso:
37°45'06''-15°03'60''
Quota inizio percorso:
1236 m
Quota fine percorso:
1569 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino
La catalogazione dei fiori e della flora di questa pagina è stata possibile grazie alla competenza ed alla squisita cortesia del prof. Alfonso La Rosa, responsabile del gruppo facebook Flora spontanea siciliana, e di tutti gli iscritti al gruppo. A tutti un caloroso ringraziamento!
Camillo Bella
Copyright Camillo Bella 2009