Clinopodium acinos
Clinopodium acinos
Nome:
Clinopodium acinos
Descrizione:
L'acino invernale (nome scientifico Clinopodium acinos (L.) Kuntze, 1891) è una pianta perenne della famiglia delle Lamiaceae. <br>Etimologia <br> Il nome generico (Clinopodium) deriva da una parola greca "klinopodion" (formata da due parole: "klino" = pendenza, adagiarsi o letto e "podos" o "podios" = un piede), già usata da Dioscoride (Anazarbe, 40 circa – 90 circa), medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, e fa riferimento alla forma di manopola dell'infiorescenza. L'epiteto specifico (acinos = simile ad una bacca) è stato dato sempre da Dioscoride. <br>Il nome scientifico della pianta è stato definito per la prima volta da Linneo (1707 – 1778) con il nome di Thymus acinos, perfezionato successivamente nel nome attuale dal botanico tedesco Carl Ernst Otto Kuntze (Lipsia, 23 giugno 1843 – Sanremo, 27 gennaio 1907) nella pubblicazione "Revisio Generum Plantarum: vascularium omnium atque cellularium multarum secundum leges nomeclaturae internationales cum enumeratione plantarum exoticarum in itinere mundi collectarum... Leipzig" (2: 513, 515. 1891) del 1891. <br>I fiori <br> Queste piante raggiungono un'altezza di 1 - 3 dm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Possono essere presenti anche forme bienni o perenni come emicriptofita scaposa (H scap), ossia piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. La pubescenza è formata da peli semplici o ramificati. <br>Radici <br> Le radici sono secondarie (radici avventizie) derivate da un fittone alla base del fusto. <br>Fusto <br> La parte aerea del fusto ha un portamento più o meno prostrato (strisciante). La sezione trasversale del fusto presenta spigoli accentuati (forma tetragonale) ossia ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Alla base il fusto ha un carattere legnoso e in parte pubescente (ricoperto da peluria sulle facce alterne). <br>Foglie <br> Le foglie sono disposte a simmetria opposta rispetto al fusto; leggermente picciolate (lunghezza del picciolo: 1,3 mm) . La forma è ovata (larghezza da 4 a 6 mm; lunghezza da 7 a 10 mm) con il margine della lamina fogliare dentellato (con denti più o meno acuti) e a volte revoluto, cioè ripiegato verso l'interno-basso della foglia; inoltre il margine non è traslucido. Sulla faccia abassiale sono presenti dei robusti nervi. Le stipole sono assenti. Infiorescenza L'asse principale dell'infiorescenza è indefinito, quelli laterali sono definiti. L'infiorescenza è di tipo verticillastro, cioè costituita da un insieme di più fiori che si sviluppano contemporaneamente da un dato livello del fusto o da un nodo. Nell'infiorescenza sono presenti da 3 a 8 fiori. I fiori in genere sono maggiori delle foglie ascellanti. <br>Fiore <br> I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice sono a 5 parti). <br>Calice: il calice del fiore è del tipo gamosepalo e sub-bilabiato con superficie irta di densi peli diritti o leggermente uncinati (lunghezza dei peli 0,5 - 0,8 mm). Il tubo, a forma tubulosa-campanulata, lungo 4 – 6 mm, è rigonfio alla base, quindi strozzato. Delle due labbra, quello superiore ha i denti lunghi 1 – 2 mm, quello inferiore è lungo 1,5 – 3 mm. La superficie del calice è percorsa da circa 13 nervature longitudinali. C <br>orolla: la corolla, gamopetala, è a simmetria bilaterale (zigomorfa). La forma è bilabiata (struttura 2/3) per una lunghezza di circa 15 – 20 mm. Il tubo, lungo 7 – 9 mm, è conico, leggermente rigonfio e pubescente. Delle due labbra, quello superiore è bilobo (dimensioni 5 x 3 mm) con denti lunghi 0,7 - 1,5 mm, quello inferiore è profondamente trilobo (dimensioni 10 x 8 mm) con denti lunghi 1,5 - 2,5 mm. Il colore in genere è violetto con tubo interno peloso. <br>Androceo: gli stami sono quattro didinami (il paio anteriore è più lungo), visibili e sporgenti (avvicinati al labbro superiore della corolla); gli stami sono tutti fertili. I filamenti sono glabri. Le teche si presentano da parallele a divaricate; sono separate alla deiscenza. I granuli pollinici sono del tipo tricolpato o esacolpato. <br>Gineceo: l'ovario è supero formato da due carpelli saldati (ovario bicarpellare) ed è 4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei due carpelli. La placentazione è assile. Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule). Lo stilo inserito alla base dell'ovario (stilo ginobasico) è del tipo filiforme. Lo stigma è bilobato o privo di lobi e capitato. In genere il pistillo è dimezzato (uno dei due rami è meno sviluppato). Il nettario è abbondante. <br>Fioritura: fiorisce nel periodo che va da aprile ad giugno (settembre). <br>Frutti <br> Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule glabre lisce. Le nucule sono provviste di areole ed hanno delle varie forme, dimensioni e colori. La deiscenza è basale o laterale. <br>Riproduzione <br> Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti tipo ditteri e imenotteri (impollinazione entomogama). In particolare la pianta è bottinata dalle api. Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). I semi hanno una appendice oleosa (elaisomi, sostanze ricche di grassi, proteine e zuccheri) che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo. <br>Distribuzione della pianta <br> (Distribuzione regionale – Distribuzione alpina) Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euri-Mediterraneo. Distribuzione: in Italia è una specie rara e comunque è distribuita su tutto il territorio. Si trova anche nelle Alpi e su tutti i rilievi europei collegati alle Alpi (Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi) escluse le Alpi Dinariche. Habitat: l'habitat tipico sono le pendici meridionali delle Alpi e degli Appennini, gli affioramenti rocciosi, gli ambienti sabbiosi, le praterie rase mediterranee e alpine dal piano collinare a quello subalpino. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido. Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1300 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello aubalpino (oltre a quello planiziale – a livello del mare). <br>Fonte <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Clinopodium_acinos">Wikipedia</a>
Link percorso:
Comune:
Acireale
Località:
Santa Caterina
Coordinate inizio percorso:
37°35'35''-15°10'14''
Coordinate fine percorso:
37°35'35''-15°10'14''
Quota inizio percorso:
170 m
Quota fine percorso:
0 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino
La catalogazione dei fiori e della flora di questa pagina è stata possibile grazie alla competenza ed alla squisita cortesia del prof. Alfonso La Rosa, responsabile del gruppo facebook Flora spontanea siciliana, e di tutti gli iscritti al gruppo. A tutti un caloroso ringraziamento!
Camillo Bella
Copyright Camillo Bella 2009