Conyza bonariensis
Conyza bonariensis
Nome:
Conyza bonariensis
Descrizione:
La Saeppola di Buenos Aires (nome scientifico Conyza bonariensis (L.) Cronq., 1943; o anche Erigeron bonariensis L.) è una pianta erbacea, annuale a piccoli fiori, appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Il nome del genere (Conyza) deriva dal greco konops (= pulci), o konis (= polvere), alludendo alla polvere secca che la pianta utilizzata per respingere gli insetti indesiderati. Il nome della specie (bonariensis) indica il luogo d'origine di queste piante. Il genere di questa pianta è stato definito dal botanico Christian Friedrich Lessing (1809-1862) in una pubblicazione del 1822. Mentre quello specifico è stato assegnato alla pianta dal naturalista svedese Carl von Linne (1707-1778); ma è il botanico americano Arthur J. Cronquist (1919-1992) che ne ha studiato a fondo le caratteristiche e i cui risultati sono stati pubblicati nel 1943. Gli inglesi chiamano questa pianta con il nome di Asthmaweed ma anche Argentine Fleabane; i francesi la chiamano crigrron crepu oppure Conyze de Buenos Aires; i tedeschi: Sudamerikanisches Berufskraut. Gli individui di questa specie normalmente sono alti da 10 a 60 cm, ma in America (luogo di origine) possono arrivare fino a 100-150[1] cm di altezza. La forma biologica della specie è terofita scaposa (T scap) : ossia è una pianta annuale con fusto allungato e poco foglioso. Radici secondarie da rizoma. Il fusto è eretto o ascendente, striato e ramificato in altro; la superficie si presenta con peli appressati misti a qualche pelo patente. Le facce delle foglie sono pubescenti con peli ispidi; il margine è grossolanamente dentato (ma a volte si presenta anche intero); sono uninervie e hanno un apice acuminato. Il colore del fogliame in certi individui può essere verde con riflessi bluastri. Foglie basali: le foglie basali hanno un breve picciolo e sono a forma oblanceolata o lineare - lanceolata. Dimensioni delle foglie basali maggiori: larghezza 10 mm, lunghezza 30 - 80 mm. Foglie cauline: le foglie cauline lungo il fusto sono disposte in modo alterno, sono amplessicauli e progressivamente più brevi e lineari. Dimensione medie delle foglie cauline: larghezza 2-10 mm, lunghezza 10 - 50 mm. L'infiorescenza è composta da singoli capolini terminali disposti a pannocchia o a racemo (raramente a corimbo). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae : un peduncolo sorregge un involucro formato da più squame che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati (in questo caso atrofizzati) e quelli interni tubulosi (in questo caso sono anche esterni). L'involucro è cilindrico o piriforme, lievemente tozzo. Le squame sono ispide e sono disposte in 2 serie sovrapposte in modo embricato; quelle esterne (quindi le inferiori) sono di colore verdolino - violaceo e a forma lanceolata; quelle interne (quindi le superiori) sono più brevi e lineari ed hanno un colore più violaceo. Il ricettacolo è piano. Dimensioni dell'involucro: lunghezza 3,5 - 5 mm, diametro 5 mm; diametro del ricettacolo : 3,5 mm. I fiori sono tetra-ciclici (calice - corolla - androceo - gineceo), pentameri e attinomorfi. In questa specie i fiori ligulati non sono presenti; mentre i tubulosi sono bianco - giallastri. In generale i caratteri morfologici dei fiori di queste piante possono essere così riassunti: Formula fiorale: K 0, C (5), A (5), G 2 infero Calice: i sepali sono ridotti ad una coroncina di squame. Corolla: i petali sono saldati a tubo con 3 - 4 denti finali. Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate tra di loro e formano un manicotto circondante lo stilo. Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli; lo stilo è unico ma profondamente bifido Fioritura: nelle nostre zone le piante di questa specie fioriscono da giugno a settembre; la sporulazione è attiva tra settembre e novembre. Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite api e mosche. Il frutto è un achenio secco e deiscente di colore marrone pallido con un pappo formato da 15 - 25 setole bianco - rossastre (inizialmente sono bianche) . Il pappo ha la funzione di disperdere col vento i semi della pianta. La diffusione di questa pianta è facilitata anche dall'enorme numero di semi prodotti da ogni individuo (forse 200.000 e più) e dalla loro leggerezza. Dimensione del frutto: 1-1,5 mm; dimensioni delle setole: 3,4 mm. Geoelemento: il tipo corologico, ossia l'area di origine per questa specie, è America tropic. ("America tropicale") divenuto poi "Cosmopolita"). In Italia è considerato Avv. (avventizio), infatti si tratta di una specie importata dall'estero e poi naturalizzatasi sul nostro territorio. Il tipo corologico di questa pianta in altri testi viene definito anche Neotrop. ("Neotropicale"). L'esatta origine di questa pianta è comunque sconosciuta, ma molto probabilmente si tratta dell'America centrale o America del Sud. Distribuzione: la Conyza bonariensis è diffusa in tutte e regioni tropicali e temperato - calde del globo. In Italia è considerata una specie comune in via di espansione su tutto il territorio nazionale. Habitat: questa pianta si può trovare lungo le strade, negli incolti aridi, ambienti ruderali, scarpate ma anche nei campi, colture e vigneti. Il substrato preferito dalla pianta è calcareo o calcareo-siliceo, con pH del suolo basico, in un terreno molto secco ma con un buon livello trofico (di tipo eutrofico, con buon tenore di sostanze nutrienti tra cui azoto e altre). Distribuzione altitudinale: sul territorio italiano la Saeppola di Buenos Aires cresce dal piano fino a circa 600 m s.l.m. (quindi entro il piano vegetazionale collinare). Sulle Alpi si può trovare su tutto il territorio ma in modo discontinuo (in alcune zone la sua presenza è dubbia - non ben documentata). Da Wikipedia
Comune:
Casalvecchio
Località:
San Pietro
Coordinate inizio percorso:
37°56'21''-15°18'18''
Coordinate fine percorso:
37°56'49''-15°18'31''
Quota inizio percorso:
138 m
Quota fine percorso:
138 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino
La catalogazione dei fiori e della flora di questa pagina è stata possibile grazie alla competenza ed alla squisita cortesia del prof. Alfonso La Rosa, responsabile del gruppo facebook Flora spontanea siciliana, e di tutti gli iscritti al gruppo. A tutti un caloroso ringraziamento!
Camillo Bella
Copyright Camillo Bella 2009