Descrizione:
Il genere Euphorbia L. comprende un vasto numero di piante dicotiledoni della famiglia delle Euphorbiaceae, erbacee o legnose a seconda della specie.
Il termine Euphorbia deriverebbe dal nome del medico greco Euphorbus, che utilizzava il succo lattiginoso prodotto da queste piante nelle sue pozioni. Era il medico personale di Giuba II e fu questo dotto sovrano a denominare così in suo onore la pianta, all'interno di un trattato che scrisse per illustrarne le virtù terapeutiche. Il genere comprende piccoli alberi, arbusti, rampicanti e piante erbacee. Una percentuale significativa sono piante succulente, alcune delle quali assomigliano straordinariamente ai cacti nonostante non siano per nulla imparentate con questi ultimi, un esempio di evoluzione convergente. Ad eccezione di poche specie (es: E.hedytoides o E.curtisii), questo genere è composto da specie ermafrodite.
Le euforbie hanno una infiorescenza altamente specializzata, il ciazio, composta da un fiore femminile centrale, dotato di pistillo, circondato da cinque o più gruppi di fiori maschili ridotti ciascuno ad un solo stame. L'insieme dei fiori è avvolto da brattee che formano un ricettacolo a coppa, con quattro ghiandole nettarifere marginali, con forme diverse (ellittiche, a mezzaluna ecc). Il fiore centrale si sviluppa prima dei fiori maschili che lo circondano, così ogni ciazio funziona come un fiore ermafrodito. La ghiandole del ciazio generalmente producono nettare, e l'impollinazione è prevalentemente zoofila. Dall'ovario del fiore femminile centrale si sviluppa un frutto tricarpellare.
In effetti, il ciazio è così simile ad un fiore ermafrodita che Linneo e altri autori lo indicavano come un vero fiore. Lamarck tuttavia interpretò il ciazio come una infiorescenza e questo è quanto oggi accettato.
Le euforbie contengono un lattice acre e velenoso, ed alcune sono dotate di spine. Da molte euforbie si ricavano potenti prodotti emetici e catartici. Il genere è diffuso principalmente nelle regioni tropicali dell'Africa e dell'America, ma anche nelle zone dal clima temperato.
Alcune specie (E. dendroides, E. bivonae) sono essenze tipiche della macchia mediterranea. Le specie succulente sono originarie principalmente dell'Africa e del Madagascar.
Da wikipedia.