Pinus nigra calabrica
Pinus nigra calabrica
Nome:
Pinus nigra calabrica
Descrizione:
Il pino laricio (Pinus nigra laricio (Poir.) Maire) è una sottospecie di Pinus nigra diffusa in Corsica, Calabria e Sicilia che si è differenziata in tempi remoti. Nel corso delle varie glaciazioni, il pino nero, specie nordica, estese il suo areale verso il sud. Col ritiro dei ghiacciai, molti esemplari rimasti sulle montagne meridionali non avendo più rapporti con le piante della stessa specie che si erano di nuovo insediate al nord, iniziarono una evoluzione che li portò ad assumere caratteri peculiari. Il pino laricio ha un portamento più slanciato rispetto al pino nero, infatti raggiunge mediamente i 35 metri di altezza ma che può arrivare benissimo a superare abbondantemente i 40 - 50 metri. Inoltre, rispetto al pino nero, fornisce legname di migliore qualità. Foglie aghiformi di colore verde scuro, lunghi anche una decina di centimetri. Solitamente si presentano in forma sottile formando palchi di fronde terminali caratteristicamente espansi. Fiori. Meglio indicati come sporofilli, maturano in marzo-maggio. Microsporofilli: sono rossi e grandi 1 cm circa, Microsporofilli: sono costituiti da piccoli coni ovoidali di 7 mm circa. Gli strobili maschili sono raggruppati nella parte terminale del ramo, e si presentano di forma allungata e appuntita. Sebbene questa sottospecie è diffusa in Corsica, Calabria e Sicilia la diffusione maggiore la si trova sull'altopiano silano in Calabria (Pinus nigra ssp. laricio var. calabrica), dove si trovano estese foreste di pinete ricordate da Plinio, Livio e Virgilio, tanto da essere denonimato comunemente "Pino silano". Una piccola formazione di pino laricio è presente in Toscana all'interno dell'Area naturale protetta di interesse locale Stazione Relitta di Pino Laricio ma probabilmente deriva da un rimboschimento medioevale. Il pino laricio è una specie che resiste molto bene agli sbalzi di temperatura. Lo si trova dai 800 metri fino ai 2000, e subisce regolarmente escursioni termiche notevoli che possono andare anche dai 30 gradi e oltre in estate, ai -15 o inferiori in inverno. Sopporta bene anche le numerose e abbondanti nevicate, e riesce a crescere anche su suoli rocciosi e granitici. Il pino laricio della Calabria è pressoché diffuso su tutto l'altopiano della Sila, in parte nelle Serre Vibonesi e in Aspromonte, nella fascia che va dai 1100 m ai 1700 m d'altitudine. In Sila si diffonde tra i 4 maggiori laghi di Cecita, Arvo, Ampollino e Ariamacina, formando grandi foreste di alberi sempreverdi intervallati da vallate di estesi pascoli. In Aspromonte è altresì diffuso formando boschi di pinete spettacolari, mentre nelle Serre Vibonesi la sua presenza è più rada. Appartengono a questa sottospecie i "Giganti della Sila" o "Giganti di Fallistro, pini larici ultracentenari di dimensioni maestose, i cui tronchi formano un perfetto colonnato naturale. Tali tronchi possono innalzarsi fino a 45 metri di altezza e avere un diametro alla base di circa due metri. Tali altezze sono state raggiunte grazie anche al fatto che spesso l'albero si presenta in boschi fitti nella quale la poca luce non dà la possibilità ai rami più bassi di crescere, facendoli deperire e cadere. In questo modo le cime più alte della fronda tendono a svilupparsi in altezza cercando la luce, dando una conformazione molto alta e sottile al fusto, con il tronco praticamente spoglio nelle parti più basse. Alcuni esemplari nati in aree più aperte riescono invece a far crescere il fusto anche diametralmente, raggiungendo diametri che sfiorano i 2 metri. Il pino laricio silano, assieme al pino loricato tipico del Pollino, è l'albero simbolo della Calabria, tant'è che la Regione Calabria lo ha inserito tra i 4 simboli del proprio stemma e gonfalone insieme al capitello dorico, alla croce bizantina e alla croce potenziata. La grande quantità di resina prodotta dal tronco, e la robustezza del tronco stesso, ha fatto sì che nei secoli scorsi il legno del pino laricio fosse utilizzato nella fabbricazione di navi, e la resina come isolante e come combustibile per torce. Attualmente questo utilizzo è stato accantonato, ma nei centri visita del Cupone e di Villaggio Mancuso, entrambi in Sila, è comunque possibile vedere, attraverso un percorso turistico, pini intagliati e il metodo utilizzato per l'estrazione e la raccolta della resina. Da Wikipedia
Link percorso:
Comune:
Linguaglossa
Località:
Pineta Ragabo
Coordinate inizio percorso:
37°47'19''-15°03'43''
Coordinate fine percorso:
37°46'49''-15° 2'14''
Quota inizio percorso:
1574 m
Quota fine percorso:
1625 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino
La catalogazione dei fiori e della flora di questa pagina è stata possibile grazie alla competenza ed alla squisita cortesia del prof. Alfonso La Rosa, responsabile del gruppo facebook Flora spontanea siciliana, e di tutti gli iscritti al gruppo. A tutti un caloroso ringraziamento!
Camillo Bella
Copyright Camillo Bella 2009