Descrizione:
Il senecione comune (nome scientifico Senecio vulgaris L., 1753) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).
<br>Etimologia. Il nome generico (Senecio) deriva dal latino senex che significa “vecchio uomo” e fa riferimento al ciuffo di peli bianchi (pappo) che sormonta gli acheni, che ricorda la chioma di un vecchio. L'epiteto specifico (vulgaris = comune) fa riferimento alla sua diffusa distribuzione.
<br>Il binomio scientifico attualmente accettato (Senecio vulgaris) è stato proposto da Carl von Linné nella pubblicazione ”Species Plantarum” del 1753.
<br>Habitus. L'altezza di questa pianta varia da 2 a 4 dm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme, sono inoltre munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante possiedono al loro interno delle sostanze chimiche quali i lattoni sesquiterpenici e gli alcaloidi pirrolizidinici. Da giovani possono presentarsi irregolarmente o scarsamente tomentose.
<br>Radici. Le radici sono radichette secondarie da fittone.
<br>Parte ipogea: la parte sotterranea è un fittonante.
Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, ascendente e ramoso-corimbosa in alto. Può essere fragile. Di solito ogni pianta produce un solo stelo.
Foglie. Le foglie si dividono in due tipi: basali e cauline. Quelle basali sono poco picciolate con lamina spatolata e sono del tipo lobato o pennatopartita. Dimensione: larghezza 2 cm; lunghezza 7 cm. Le foglie lungo il fusto (quelle cauline) sono disposte in modo alterno e sono semi-amplessicauli. La lamina è a contorno lanceolato-lineare. Il tipo di foglia è pennatopartita con segmenti ottusi oppure dentati. Lungo i nervi sono ragnatelose.
<br>Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da numerosi piccoli capolini (da 8 a 20) organizzati in formazioni corimbose. I capolini a volte sono penduli prima della fioritura. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro cilindrico-piriforme composto da brattee disposte su due ranghi (quelle esterne triangolari da 8 a 12 con apice nero o completamente nere; circa 21 quelle interne allungate che dopo la fioritura sono ribattute o pendenti), che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano e nudo (senza pagliette) sul quale s'inseriscono i fiori del disco tubulosi (quelli periferici (ligulati) sono più o meno assenti). Dimensioni dell'involucro: larghezza 3 – 6 mm; lunghezza 6 – 7 mm. Dimensione del capolino: 5 – 8 mm. Dimensione delle brattee interne: 4 – 6 mm (quelle esterne son circa ¼ di quelle interne).
<br>Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali o a volte funzionalmente maschili.
<br>Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è più o meno affusolata. La superficie è percorsa da alcune coste longitudinali con ispessimenti marginali, e può essere glabra o talvolta pubescente. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il pappo, persistente o caduco, è formato da numerose setole snelle e bianche (lisce o barbate); le setole possono inoltre essere connate alla base. Lunghezza degli acheni: 1 – 2 mm. Lunghezza del pappo: 5 mm.
<br>Biologia,
<br>Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
<br>Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Il ciclo di questa pianta è comunque breve (2 o 3 mesi) per cui nell'anno sono presenti diverse generazioni. Questa pianta ha un buon successo di germinazione: 100% appena il seme cade a terra, e 87% dopo 3 anni di quiescenza.
<br>Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora). Da test di laboratorio si è constatato che i semi possono disperdersi fino a 2 – 3 metri dalla pianta madre
<br>Distribuzione: è una pianta comunissima in tutto il territorio italiano; ma anche nel resto dell'Europa (a parte la zona delle Alpi Dinariche). Si trova anche nel Nord America e Sud America (non equatoriale), Africa (Macaronesia e zone mediterranee del nord) e Asia temperata.
<br>Habitat: l'habitat tipico di questa specie sono gli incolti presso le abitazioni e le colture come orti, vigneti, oliveti, mais e patate (è considerata specie infestante); ma anche ambienti ruderali, strade dimesse, scarpate, vicinanze dei corsi d'acqua, schiarite e strade forestali, parchi e viali. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
<br>Fonte <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Senecio_vulgaris">Wikipedia</a>
<br>Foto di Salvo Patti