
L'Amanita cæsarea (Scop.) Pers., 1801, volgarmente conosciuta come ovolo buono oppure ovolo reale, è uno dei più apprezzati e ricercati funghi commestibili, da molti consumato anche crudo con insalata. Al contrario di molte specie fungine che necessitano di umidità elevata, questa specie predilige un clima secco.
La sua prelibatezza indusse gli antichi Romani a definirlo "cibo degli dèi" e a tutelare i boschi in cui si riproduceva.
<br>Cappello. Colore decisamente arancione, inizialmente racchiuso nel velo primordiale bianco, simile ad un uovo, con la crescita assume la forma sferoidale, quindi piana, di dimensioni fino a 20 cm di diametro; orlo segnato da solchi nel senso delle lamelle.
<br>Lamelle. Fitte, di colore giallo, libere al gambo; presenti numerose lamellule.
<br>Gambo. Cilindrico, e di colore giallo, alto 9–15 cm.
<br>Anello. Membranaceo, giallo.
<br>Volva. Bianca, persistente, liscia, carnosa e libera al gambo.
<br>Carne. Bianca, tenera e fragile, immutabile al taglio.
<br>Odore: tenue, non particolare.
<br>Sapore dolce, molto gustoso
<br>Spore. Ovali, bianche volgenti al giallino in massa, non amiloidi, 10-12 × 6-7 µm.
<br>Habitat. Prolifera con preferenza nelle radure leggermente secche e ventose dei boschi ben soleggiati, ma è possibile trovare esemplari isolati anche nel bosco fitto e in anfratti più scuri.
È un fungo raro che cresce soprattutto nei boschi di castagni, querce e più raramente sotto pini, ad una altitudine solitamente non superiore ai 1000 metri. Sopporta solo temperature miti. Diffuso al sud della penisola italiana, si va rarefacendo man mano che si sale verso settentrione.
<br>Commestibilità. Eccellente sia cotto che crudo.
<br>ATTENZIONE: si raccomanda di non raccogliere MAI esemplari allo stato di ovolo o non dischiusi, sia perché le spore non possono disperdersi nell'ambiente e sia perché è più facile confonderli con altre specie velenoso-mortali.
Anche il taglio in sezione longitudinale del fungo chiuso ad ovolo non basta a distinguere l'Amanita caesarea da altre amanite ed anche quando è dischiusa può essere confusa a prima vista con l'Amanita aureola (velenosa), anch'essa con il cappello arancione. Si rammenta a questo proposito che il maggior numero di decessi per intossicazione fungina in Italia è dovuta al consumo di "ovoli" ancora chiusi, facilmente confusi con giovani esemplari di Amanita phalloides, Amanita virosa o Amanita verna (mortali).
<br>Conservazione. L'Amanita caesarea è diventata una specie rara in alcune zone e lo sta diventando in altre; questo a causa, non tanto della raccolta intensiva, quanto dell'abitudine deleteria, oltre che illegale, di molti cercatori di raccoglierla allo stato di ovolo, oppure quando il cappello non si è ancora dischiuso: questo comporta l'impossibilità per le spore di liberarsi e completare la riproduzione della specie.
<br>Particolarità. Si presta ad essere conservato essiccato sott'olio o sotto aceto.
La legge italiana vieta la raccolta di questa specie allo stato di ovolo chiuso.
<br>Etimologia. Dal latino caesareus, dei Cesari, per la sua ottima commestibilità.
<br>Fonte <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Amanita_caesarea">Wikipedia</a>
Comune: Caronia - Località: Badetta
Coordinate. Inizio percorso: 38°00'38''-14°33'30''- Fine percorso: 37°59'60''-14°33'09''
Quota. Inizio percorso: 177 m - Fine percorso: 249 m
Copyright Camillo Bella per Etnanatura 2016