Trattasi di una grotta di scorrimento caratterizzata da una sala che è tra le più grandi a noi note sull’Etna in cavità di questo tipo. Si scende camminando su grossi blocchi di crollo e ci si trova subito in un vasto ambiente campaniforme. Il pavimento, nel punto più basso della sala è di terra mista a pietre e detriti vegetali. Dal lato sud esso si innalza bruscamente sino a costituire la parete di fondo della sala; la lava si presenta qui a superficie unita con formazione di corde e lamine.
Archivio mensile:Ottobre 2015
Osservatorio vulcanologico
L’osservatorio vulcanologico dell’Etna, oggi totalmente scomparso, si trovava a quota 2.940 m s.l.m. sul versante sud dell’Etna e costituì uno dei primi tentativi riusciti al mondo di creare una struttura stabile attrezzata per l’osservazione dei fenomeni vulcanici in alta quota. Nel corso del XIX secolo erano stati fatti alcuni tentativi di creare una struttura stabile atta all’osservazione dei fenomeni vulcanici sull’Etna. Il pioniere fu sicuramente Mario Gemmellaro, che nel 1804 fece costruire un rifugio-osservatorio a circa 2940 m, la Casa degli Inglesi o “Casa di Gemmellaro”, primo osservatorio vulcanologico a quote elevate mai realizzato per lo studio della vulcanologia e dei fenomeni collegati.