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Foto - Gazzena
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Foto di: Etnanatura, Michele Torrisi

Descrizione:
La contrada della Gazzena è certamente una delle aree più interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Il nostro sentiero si dirige attraverso una tipica stradella di campagna (rasula) verso un magazzino abbandonato che si erge sull'altura, accanto al quale si sviluppa un sentiero verso nord che in breve tempo condurrà su un'altra rasula, lunghissima e ben conservata, con a lato un caratteristico canale di irrigazione (saia). Percorrendola fino in fondo in direzione est, troveremo un edificio in rovina che accoglie un pozzo ed i resti di un macchinario a vapore che serviva al sollevamento dell'acqua destinata ad irrigare l'agrumeto e gli orti situati nel pianoro sottostante: essendo oggi tutta l'area coltivabile in completo abbandono, sarà possibile osservare le varie fasi della ricostituzione della originaria macchia mediterranea. Superato il pozzo ci si affaccia su un primo gradino della timpa della Gazzena: qui il terreno presenta due scarpate di faglia parallele che creano altrettanti ripiani degradanti. Restando nel ripiano alto e percorrendo il margine verso nord per quasi 100 metri, si raggiunge un casolare abbandonato al cui fianco sorge un popolamento di Sommacco, pianta un tempo utilizzata per la concia delle pelli. Da qui inizia la discesa per un ripido sentiero tortuoso dove, su una lastra lavica, si osservano simboli incisi e l'iscrizione: "Arcangelo Calanna beneficò questa terra l'anno del Signore 1868". Attraversato il pianoro ci si può affacciare sull'orlo della seconda faglia e si apre il dirupo della timpa marina: macigni di lava, anfratti e insenature, vegetazione. Più sotto, il mare. Parallelamente al bordo della scarpata si trova un viottolo che costeggia l'antico muro a secco con le caratteristiche pietre "paralupo". Alla fine del tracciato si giunge alla spianata, in leggera salita, che si dirige verso una costruzione (la Casazza) recentemente ristrutturata, circondata da una ricca boscaglia a Roverella. Questa costruzione può essere raggiunta, in alternativa, da una rasula seminascosta dalla vegetazione che si sviluppa sul bordo del sopraccennato primo gradino ad una quota di circa 60 m sul livello del mare. La via del ritorno sarà un percorso in parte diverso da quello dell'andata: ritornando verso il pianoro si scorge sulla destra un largo sentiero carrozzabile che risale il pendio e conduce ad una maestosa dimora patrizia (Villa Calanna) che oggi è in stato di completo abbandono, ma rappresenta comunque un gioiello di architettura rurale. Un sentiero che si sviluppa verso sud-est ricondurrà al magazzino abbandonato dal quale si è intrapresa l'escursione.
Da http://riservalatimpa.blogspot.it/
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