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Foto - Grotta san Paolo
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Foto di: Angelo Vaccaro

Descrizione:
Al cap. 28 degli Atti degli Apostoli si narra di come Paolo di Tarso naufragò a Malta in una fredda giornata di febbraio e che per riscaldarsi accese un fuoco e mentre raccoglieva rami secchi per alimentarlo "fu morso da una vipera senza averne conseguenza alcuna". Questo miracolo fu notato dagli astanti che immediatamente elessero l'apostolo a protettore taumaturgico contro il veleno dei serpenti. Dopodichè Paolo passò in Sicilia approdando a Siracusa dove, invitato dalle comunità cristiane locali, girò in lungo e il largo e dove fu un fiorire di eventi miracolosi legati alla guarigione di morsi da animali velenosi. Mongitore (1742) scrive che all'ingresso di Spaccaforno con un colpo di bastone sulla roccia eccitò una fonte la cui acqua uccide i serpenti ; Manduca (1635) scrive di un pozzo ad Avola le cui acque sono micidiali per i serpenti e che tra Biscari e Vittoria in una grotta si trova un pozzo con le stesse proprietà. Gran parte di questi luoghi sono per la maggior parte scomparsi o di difficile lettura nella topografia attuale. Di uno di questi comunque se ne sono conservati sia la memoria storica che il sito materiale. Si tratta della Grotta o Chiesa rupestre di San Paolo nella omonima cava a metà strada tra Ragusa e Santa Croce Camerina : è un modesto ipogeo che si apre lungo i fianchi di un'ansa della Cava. All'ingresso sulla destra è un'edicola scavata nella roccia ove secondo alcuni poteva essere alloggiata una statua di Paolo, quindi un pulpito e un sedile sulla sinistra ove sulla parete è incisa una croce di Malta. In fondo alla grotta una vasca scavata nel piano di calpestìo accoglie l'acqua di una piccola sorgente con cui i pellegrini probabilmente si segnavano per proteggersi dai morsi delle vipere o dalle punture di scorpioni e ragni. I ciarlatani invece ne riempivano ampolle che poi rivendevano agli allocchi nelle fiere paesane. P.S.: a Malta non sono mai esistite vipere. Probabilmente San Paolo è stato morso da un serpente macchiato dai colori molto vivaci e che spesso è confuso con le vipere e purtroppo ucciso: si tratta del Colubro leopardino (Zamenis situla) un serpente innocuo diffuso anche nella zona Iblea, molto utile perchè nella sua dieta alimentare rientrano molti roditori dannosi all'agricoltura.
Angelo Vaccaro
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