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Foto - Monastero san Benedetto
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Descrizione:
La chiesa di San Benedetto è una chiesa cattolica di Catania in via dei Crociferi, nel quartiere Terme della Rotonda, ed è dedicata a san Benedetto da Norcia.
Un primo monastero femminile dell'Ordine benedettino sotto il titolo di «San Benedetto» è documentato fuori le mura. I fondatori Rugieri la Matina e Alemanna Lumello ne patrocinarono la costruzione nel 1334, istituzione accresciuta con le rendite del Vescovo Simone del Pozzo prima del 1394. Nel XV secolo le religiose si trasferirono nel sito attuale edificato là dove sorgeva il tempio di Esculapio. Dopo il terremoto del Val di Noto del 1693 il complesso fu ricostruito tra il 1704 e il 1713. Insieme alle strutture monastiche annesse, segna scenograficamente l'ingresso vero e proprio di via Crociferi, strada alla quale si accede passando sotto l'Arco di San Benedetto che la tradizione vuole "costruito in una notte per imporre al senato catanese il congiungimento delle due parti del monastero".
L'edificio risulta parzialmente completato nel 1747 come attesta il millesimo sulla chiave della porta d'ingresso. Il perfezionamento avviene nel 1763 con i lavori del prospetto di Giovanni Battista Vaccarini e l'apparato pittorico e decorativo interno con la realizzazione degli affreschi, opere di Giovanni Tuccari.
Dopo la soppressione del 1866, in seguito all'emanazione delle leggi eversive, il cardinale Giuseppe Francica-Nava de Bondifè, arcivescovo della città, chiamò dal Monastero della Santissima Trinità di Ronco di Ghiffa alcune monache benedettine. Sorse così il centro scolastico femminile, ciclo di studi dalla materna al liceo classico, ancora attivo, denominato "Istituto San Benedetto". Dopo i bombardamenti del 1943 che colpirono duramente l'edificio, riaffiorarono gli splendidi affreschi realizzati a cavallo del 1726 ed il 1729, coperti in buona parte alla fine del XVIII secolo, da spessi strati d'intonaco e imbiancature, opere immediatamente restaurate con il progetto coordinato da Armando Dillon.
Oggi la chiesa è affidata in custodia alle suore benedettine. La comunità monastica è unita all'Istituto di adorazione perpetua del Santissimo Sacramento.
Dall'aprile del 2013 l'aggregato monumentale è visitabile nell'ambito di un percorso guidato che comprende anche i resti di una domus romana ritrovata in occasione degli ultimi lavori di restauro, del parlatorio settecentesco del monastero di clausura e della Scalinata degli Angeli. La struttura è celebre soprattutto per la scalinata dell'Angelo, uno scalone marmoreo di ingresso, adorno di statue raffiguranti alcuni angeli. La scalinata è cinta da una bellissima cancellata in ferro battuto. La porta d'ingresso è in legno e sulle formelle sono riportate scene della vita di san Benedetto. La chiesa fa parte del complesso conventuale delle suore benedettine che comprende anche la badia maggiore e la badia minore collegate da un ponte coperto che sovrappassa la via dei Crociferi.
Al suo interno, come da fotografia a lato, si trovano affreschi di Sebastiano Lo Monaco, di Giovanni Tuccari e di Matteo Desiderato.
La chiesa è ad una navata ed ha la volta completamente affrescata con scene della vita di san Benedetto.
Navata destra Prima arcata. Dipinto raffigurante l'Immacolata Concezione, opera di Sebastiano Lo Monaco. Seconda arcata. Passaggio, sull'arcata dimorano i resti di un affresco raffigurante il Martirio di San Placido. Terza arcata. Dipinto raffigurante Re Totila si prostra dinanzi a San Benedetto, opera di Michele Rapisardi. XVIII secolo, San Benedetto, olio su tela, opera di Guglielmo Borremans.
Navata sinistra Prima arcata. Dipinto raffiguranteTobiolo e l'angelo, olio su tela, opera di Matteo Desiderato realizzata nel 1780. Seconda arcata. Dipinto raffigurante il Martirio di Sant'Agata di autore sconosciuto, risalente al 1726. Terza arcata: Altare del Santissimo Crocifisso. Sulla parete il Crocifisso attribuito a Giulio Gallo del 1685. Le figure del Calvario riprodotte sulla parete nel XVIII secolo furono ricoperte con impasto di mistura marmorea.
Altare maggiore L'altare maggiore realizzato in marmi policromi con intarsi di pietre dure e diaspro siciliano, formelle in bronzo, lamine d'argento, inserti patinati in oro su cui troneggia la raggiera con al centro l'Agnello di Dio immolato posto sul libro sacro chiuso con i sette sigilli. Le formelle argentee dell'altare, attribuito a Giovanni Petrosino del 1789, raffigurano l'Ultima Cena alternate a due medaglioni. Al centro la porticina argentea del tabernacolo raffigura Re Davide che suona la lira, il manufatto è sormontato da un elaborato tempietto coronato.
Monastero.
Il monastero di San Benedetto è un monastero di Catania, annesso all'omonima chiesa, fra i più caratteristici, posto all'inizio della barocca e settecentesca via dei Crociferi, che inizia proprio in questo luogo sotto l'arco di San Benedetto, fra i quartieri Terme della Rotonda e Basilica Collegiata-San Giuliano. Esso è diviso in due palazzi: la "Badia Grande" ad ovest e la "Badia Piccola" ad est, collegati proprio dall'arco (dove si trova il Museo arte contemporanea Sicilia), quest'ultimo costruito secondo la leggenda in una sola notte del 1704 per far accelerare i tempi al Senato Civico, in una città che doveva rialzarsi su dopo il rovinoso terremoto del Val di Noto del 1693 che la colpì. Il monastero è retto dalle suore benedettine del Santissimo Sacramento dell'Adorazione Perpetua. L'edificio esiste in questo sito dal 1355 e, dopo il terremoto del Val di Noto del 1693, fu ricostruito nell'attuale stile tardo-barocco.
Fonte Wikipedia.
La domus romana.
La Domus Romana La città etnea è stata fondata nel 679 a.C. sulla collina di Montevergine, coincidente con l’attuale zona delimitata tra p.zza Dante, via Crociferi e via Vittorio Emanuele. Questa originaria fondazione è stata poi mantenuta nei secoli come luogo di partenza per l’espansione della città e la sua ricostruzione ogni qualvolta veniva distrutta da terremoti o eruzioni dell’Etna. Per questo motivo, pur se non ci si attendeva un ritrovamento di simile portata, quando durante i lavori per la realizzazione dei locali di biglietteria ci si è imbattuti nei resti della Domus, si è deciso di lasciare lo scavo a vista attraverso la costruzione di una scalinata di vetro.
Fonte monasterosanbenedettocatania.it.
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