• Castelli e ruderi

    Castelli e ruderi

  • Erei

    Erei

  • Vendicari

    Vendicari

  • Palazzi storici

    Palazzi storici

  • Grotte

    Grotte

  • Alberi secolari

    Alberi secolari

  • Valle san Giacomo

    Valle san Giacomo

  • Musei

    Musei

  • Demanio monte Crisimo

    Demanio monte Crisimo

  • Mare

    Mare

  • Greci

    Greci

  • Leontinoi

    Leontinoi

  • Nebrodi

    Nebrodi

  • Rifugi

    Rifugi

  • Archeologia

    Archeologia

  • Parchi urbani

    Parchi urbani

  • Pista Altomontana

    Pista Altomontana

  • Ciclabili

    Ciclabili

  • Bizantini

    Bizantini

  • Archeologia industriale

    Archeologia industriale

Italiano English Etna - Domenica 12-05-2024 21:10:18 - Il sole sorge alle 05:50 e tramonta alle 20:02 - Luna crescente luna
Le news di Etnanatura -- Grotta Mompilieri -- Museo Paolo Orsi -- Castelluccio -- Demanio Frangello -- Castello di Eurialo -- Hanno visitato il sito: 93.247.145 utenti - Nel 2024: 1.926.887 - Nel mese di Maggio: 140.803 - Oggi: 10.305 - On line: 148

Foto - Santi Pietro e Paolo Acireale
Per saperne di più: pagina Etnanatura--> Santi Pietro e Paolo Acireale

Descrizione:
Storia
Epoca spagnola
Il primitivo tempio fu costruito nel XVII secolo, conciliando la spartizione dell'area con la trasformazione e costruzione dell'adiacente chiesa madre.
Nel corso del Seicento la Confraternita dei Santi Pietro e Paolo si segnalò per i ripetuti, talora violenti, contrasti con la rivale Confraternita di San Sebastiano.
Con le numerose scosse del terremoto del Val di Noto del 1693 crollò il cappellone, la sacrestia e l'adiacente Cappella di Gesù e Maria, riportando lesioni varie nel corpo dell'intero edificio.
Epoca contemporanea
La chiesa, eretta a collegiata nel 1924, è stata nel 1933 elevata al rango di basilica minore pontificia da Papa Pio XI.
Facciata
L'edificio presenta un elegante prospetto in pietra bianca di Siracusa realizzato nella prima metà del '700 su disegno di Pietro Paolo Vasta.
Il prospetto è caratterizzato dalla sovrapposizione di due ordini di colonne, sulla destra svetta il campanile realizzato nel 1735.
Nella controfacciata è realizzata la cantoria.
Interno
Impianto a navata unica presenta campate laterali scandite da colonne ioniche sormontate da capitelli corinzi. Arco trionfale arricchito da stucchi, arco absidale e area presbiterale sovrastata da cupola. L'interno danneggiato dal terremoto del 1693, deve l'aspetto attuale al progetto d'ispirazione neoclassica di Francesco di Paola Patanè.
Nel 1573 il maestro di Modica, Bernardino de Nigro, alias lo Greco, realizzò una «icona lignea dipinta», opera verosimilmente perduta durante le fasi di demolizione e ricostruzione dell'edificio agli inizi del 1600 per consentire l'ampliamento della vicina matrice. Il pittore Giovanni Fulco con la collaborazione di Baldassarre Grasso, nel periodo a cavallo tra il 1674 e il 1679, dipinse un ciclo di affreschi nel coro del presbiterio. Tali pitture, in seguito imbiancate, hanno rivisto la luce nel 1922, durante alcuni lavori di restauro, comprendono scene del Martirio di Pietro (Crocifissione a testa in giù) e Martirio di Paolo (Decollazione o Decapitazione), vi è anche qualche altro brano di episodio riguardante il Miracolo di San Pietro che libera alcuni cristiani dal carcere. Sempre del Grasso sono andati perduti gli affreschi eseguiti nel 1689 a causa del terremoto del 1693. Di Giovanni Lo Coco acitano sono stati rinvenuti nel 1910 alcuni suoi affreschi che erano stati imbiancati.
Parete destra
Prima campata. Cappella di Sant'Alfio. Nell'edicola è custodito il dipinto raffigurante Sant'Alfio, San Cirino, San Filadelfio, opera di Giacinto Platania.
Seconda campata. Cappella di Sant'Antonio Abate. Nell'edicola è custodito il dipinto raffigurante Sant'Antonio Abate ritratto con le insegne vescovili, opera di Giacinto Platania.
Terza campata. Varco. Passaggio sormontato da dipinto raffigurante San Paolo.
Quarta campata. Cappella di San Carlo Borromeo. Nell'edicola è custodito il dipinto raffigurante la Beata Vergine Maria col Bambino ritratta con Santa Lucia, Santa Rosalia, Santa Barbara e San Carlo Borromeo, opera di Matteo Ragonisi.
Quinta campata. Cappella di Cristo alla Colonna. Nella nicchia dell'elaborato altare barocco arricchito da prezioso tabernacolo, è custodita la venerata statua raffigurante il Cristo alla
Colonna. Ambiente patrocinato per il passato dalla Congregazione del Santissimo Cristo alla Colonna. Il sodalizio curava lo stazionamento del simulacro sul sagrato o lo processionava per le vie della città in occasione di gravi calamità naturali (terremoti, eruzioni), ma soprattutto nei periodi di grande siccità, che costituivano un vero flagello per l'economia locale.
Parete sinistra
Prima campata. Cappella dei Santi Simone e Giuda. Nell'edicola è custodito il dipinto raffigurante la Vergine Maria con Bambino ritratta con Sant'Agata, Santa Margherita d'Antiochia, San Simone e San Giuda, opera di Alessandro Vasta. San Simone e San Giuda primitivi titolari di un luogo di culto preesistente al terremoto del 1693.
Seconda campata. Cappella di Sant'Andrea Avellino. Nell'edicola è custodito il dipinto raffigurante Estasi di Sant'Andrea Avellino ritratto mentre celebra messa con la Beata Vergine Maria col Bambino e San Giovanni Evangelista, opera di Pietro Paolo Vasta.
Terza campata. Varco. Passaggio alla Cappella di Gesù e Maria, dipinto raffigurante San Pietro Apostolo.
Quarta campata. Cappella del Santissimo Crocifisso. Sulla parete è custodito il Crocifisso di ignoto autore. vQuinta campata. Cappella dell'Immacolata Concezione. Nella nicchia dell'elaborato altare barocco è custodita la statua raffigurante l'Immacolata Concezione.
Altare maggiore
Area del presbiterio balaustrata e sopraelevata, raccordata al pavimento della navata per mezzo di quattro gradini.
Nelle pareti del coro area presbiterio sono presenti affreschi secenteschi.
L'organo sopra l'altare maggiore è opera di Giovanni Patanè Rocca realizzato nella metà dell'800.
Altri ambienti
XVIII secolo, Maria bambina, olio su tela, attribuzione ad Alessandro Vasta.
XVIII secolo, Ciclo, affreschi presenti nella Cappella del Santo Amore, opere realizzate da Alessandro D'Anna.
Sacrestia
XVIII secolo, Santi Pietro e Paolo ritratti in adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento alla presenza della Beata Vergine Maria, dipinto su tela, opera dell'acese Matteo Ragonisi.
1658, San Pietro e San Paolo, statue lignee, opere dello scultore ed orafo Girolamo Carnazza.
Pietro Paolo Vasta realizzò 5 stendardi processionali ad olio, oggi custoditi nella Pinacoteca Zelantea.
Cappella di Gesù e Maria
Sant'Alfio e fratelli, Giacinto Platania.
Prospetto.
Nell'ambiente è custodita la pregevole statua del Cristo morto realizzata in cartapesta e donata nel 1732 da Pietro Paolo Valerio alla Confraternita di San Pietro.
Cappella della Madre del Divino Amore
Alessandro D'Anna nel 1771 affrescò la Cappella del Santo Amore tratti da due scene bibliche: Salomone accoglie la Regina di Saba e Giuditta ed Oloferne.
Cripta
Ambiente primitivo destinato alla sepoltura di alcuni membri delle confraternite.
Fonte Wikipedia.
Avvertenze - Chi siamo - Mappa del sito - Siti amici - Sitografia Etna - Scrivici

© 2024 Etnanatura.it - Camillo Bella - Tutti i contenuti del sito sono distribuiti con licenza Creative Commons attrib. non comm.4.0 Italia(CC BY-NC-SA 4.0 DEED)