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Cynara cardunculus
Cynara cardunculus
Cynara cardunculus
Il cardo (Cynara cardunculus L., 1753) é una specie di pianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Etimologia
Il primo naturalista, in tempi moderni, a usare il vocabolo "Cynara" é stato Sèbastien Vaillant (1669 - 1722). In realtá la parola esisteva giá nell'antichitá classica (presso i greci e i romani) nella forma "Kynara" per indicare diverse piante spinose (tipo cardi selvatici non meglio identificati). L'epiteto specifico (cardunculus) significa "simile a un piccolo cardo".
Il nome scientifico della specie é stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linnè, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 827" del 1753.
I fiori
Ô una robusta specie emicriptofita ("H scap"), cioé una pianta erbacea perenne che affida la propria sopravvivenza, oltre che agli acheni, a specifiche gemme poste a livello della superficie del terreno, portate sulla frazione basale del fusto e sui rizomi. L'asse fiorale é eretto, ramificato all'epoca della fioritura, robusto, striato in senso longitudinale e fornito di foglie. Le altezze variano tra 20 e 250 cm.
In genere sono presenti sia foglie basali che cauline; sono picciolate quelle basali e cauline prossimali, mentre sono sessili quelle cauline distali. Le foglie lungo il caule normalmente sono a disposizione alternata. La forma della lamina é pennatosetta (1 - 3 lobi profondamente incisi), molto spinosa. Quelle cauline sono progressivamente minori e meno divise. In genere le facce abassiali si presentano da pelose a densamente grigio-tomentose, quelle adassiali possono essere glabre o semplicemente tomentose; raramente la superficie é ghiandolosa. Le stipole sono assenti.
Le infiorescenze sono composte da larghi e globosi (o piriformi) capolini terminali (l'infiorescenza a capolino é detta anche calatide). I capolini, discoidi e omogamo, sono formati da un involucro a forma da emisferica a ovoide (a volte ristretto distalmente), composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori (in genere tubulosi). Le brattee disposte in 5 - 8 serie in modo embricato e scalato sono intere ma disuguali: quelle esterne hanno delle forme da lanceolate a largamente ovate a consistenza coriacea, margini interi e appendici apicali allargate (da acute a largamente ottuse o troncate); quelle interne sono scariose; normalmente sono spinose all'apice. Il ricettacolo, da concavo a piatto o convesso, carnoso, é privo di pagliette (é nudo) ma densamente setoso (peli lungamente ispidi) quasi spugnoso. Diametro dell'involucro: 4 – 15 cm.
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori, molti, in genere sono tubulosi (actinomorfi), ermafroditi (bisessuali) e fertili.
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: il tubo della corolla (cilindrico e molto sottile) alla gola si espande bruscamente verso i 5 lobi lineari. A completa maturitá i fiori raggiungono anche gli 8 mm, presentano colore violetto-azzurro di varia tonalitá, ma possono anche essere riscontrati mutanti di colore bianco.
Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma sagittata con base caudata (appendici apicali lunghe e frangiate). Il polline normalmente é tricolporato a forma sferica o schiacciata ai poli.
Gineceo: lo stilo é filiforme con due stigmi divergenti. Gli stigmi sono lunghi, cilindrici e minutamente papillosi. Il nettario, normalmente posto alla base dello stilo, é assente. L'ovario é infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo é unico e anatropo.
Fioritura: da giugno ad agosto. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio é da piú o meno cilindrica a obpiramidale e debolmente angolosa (4 angoli) con superficie glabra ma finemente nervata e di colore grigiastro scuro e screziato. Il pericarpo puó essere di tipo parenchimatico, altrimenti é indurito (lignificato) radialmente. Il carpoforo (o carpopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) é assente. I pappi, formati da 3 - 7 serie di lunghe setole (quasi peli), piumose e connate basalmente in un anello, decidue o persistenti, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio. Il peso dei mille acheni puó oscillare tra i 15 e i 70 g.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo cosí anche su lunghe distanze i semi della pianta. Distribuzione e habitat
Fioritura del C.cardunculus

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) é "Steno-Mediterraneo". Distribuzione: in Italia allo stato naturale é una pianta comune e si trova al Centro e al Sud (isole comprese). Fuori dall'Italia é presente nel Mediterraneo Occidentale (compreso il Nord-Africa).
Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono i prati, gli incolti e gli orti. C. cardunculus presenta una spiccata adattabilitá all'ambiente mediterraneo, la quale si concretizza fondamentalmente in una stagione di crescita, che coincide con il periodo in cui si hanno i maggiori apporti idrici naturali e con l'accumulo nelle radici di sostanze di riserva, in grado di sostenere la riattivazione vegetativa dopo la quiescenza estiva.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 1.200 m s.l.m..
Fonte Wikipedia.
Link percorso: Castello di Poira
Comune: Paterno - Località: Poira
Coordinate. Inizio percorso: 37°33'58''-14°49'14''- Fine percorso: 37°33'47''-14°49'12''
Quota. Inizio percorso: 329 m - Fine percorso: 326 m
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