Amanita verna
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Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Amanita verna
Nome:
Amanita verna
Descrizione:
La tignosa di primavera (Amanita verna (Bull.) Lam., 1783) è un fungo mortale primaverile appartenente alla famiglia delle Amanitaceae[1] che causa ogni anno un numero non indifferente di avvelenamenti in quanto sistematicamente confuso con il comune "prataiolo". Infatti i raccoglitori più inesperti spesso hanno la cattiva abitudine di raccogliere i funghi recidendo il gambo: così facendo non si accorgono della volva, che in questa specie è completamente "interrata" e quindi non visibile, nonostante sia piuttosto grossa e vistosa (vedi foto); vedendola gli stessi si renderebbero conto che non si tratta di un innocuo e prelibato fungo del genere Agaricus, da cui è distinguibile anche per le lamelle di colore bianco e non rosa o bruno violacee. Per molto tempo è stata considerata una semplice variante decolorata di Amanita phalloides mentre vi sono invece vari caratteri che la distinguono dall'A. phalloides <br>Etimologia. Dal latino vernus, primaverile, per via della stagione in cui fa la sua comparsa.[2] <br>Cappello. Emisferico, poi piano, glabro, viscoso a tempo umido, bianco o lievemente ocraceo al centro, con margine sottile e non striato, con diametro tra i 3 e gli 8 cm.[3] <br>Lamelle. Fitte, intercalate da numerose lamellule, non annesse al gambo, bianche. <br>Gambo. 4-10 x 0,6-1,5 cm di diametro, alto, cilindrico, leggermente ingrossato alla base, farinoso dall'anello al piede, prima pieno, poi farcito e da adulto cavo, bianco.[3] <br>Anello. Situato molto in alto, quasi sotto l'inserzione delle lamelle, di colore bianco, poco resistente.[3] <br>Volva. Globosa, bianca, molto grossa in rapporto alla dimensione del fungo da giovane, spesso completamente interrata, libera, membranosa e lobata.[3] <br>Carne. Tenera, bianca ed immutabile. <br>Odore: mite, ma disgustoso negli esemplari vecchi. <br>Sapore: un po' acre. Si sconsiglia vivamente l'assaggio per la specie in questione, al fine di evitare accidentali ingestioni di frammenti di fungo. <br>Microscopia. Spore. Bianche in massa, sferoidali e amiloidi, 7-8 x 9-10 µm.[3] <br>Distribuzione e habitat. In boschi di latifoglie, soprattutto nei terreni calcarei; fa la sua comparsa all'inizio della primavera e cresce fino all'autunno. Poco diffusa.[3] <br>Commestibilità. Mortale. Uno dei funghi più pericolosi che esistano in quanto facilmente confondibile con prataioli commestibili. Contiene l'amanitina, un ciclo-peptide avente struttura molecolare piuttosto complessa, in grado di arrestare la sintesi proteica tramite l'inibizione dell'enzima RNA-polimerasi e di provocare la sindrome falloidea; l'amanitina è presente anche nell'Amanita phalloides e nell'Amanita virosa. I primi sintomi vengono avvertiti come in caso di avvelenamento da Amanita phalloides, nelle 12 / 24 ore dopo l'ingestione del fungo, per questo motivo è molto spesso letale. <br>Fonte <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Amanita_verna">Wikipedia</a>.
Link percorso:
Comune:
Zafferana Etnea
Località:
Airone
Coordinate inizio percorso:
37°41'08''-15°05'15''
Coordinate fine percorso:
37°41'08''-15°05'15''
Quota inizio percorso:
931 m
Quota fine percorso:
931 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino
Camillo Bella
Copyright Camillo Bella 2009