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Foto - Chiesa della Maddalena
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Foto di: Michele Alì, Etnanatura

Descrizione:
Marc'Antonio Grasso abate di Santa Maria de' Raccomandati e canonico della collegiata di Acireale , l'anno 1696 fondò la chiesa di Santa Maria Maddalena penitente, ritenendosi il diritto di patronato. Nell'anno 1708 scrisse il suo testamento, dove dotò la chiesa; fece delegati ai suoi nipoti; ed istituì un fedecommesso nella persona di suo nipote Marc'Antonio figlio di Pietro e sua linea, alla quale diede il patronato della chiesa in discorso. Disse poi, che estinguendosi tale linea, al fedecommesso succedesse perpetuamente la sua chiesa, e volle che avverata la estinzione della detta linea, si cumulassero le rendite di tal patrimonio a che fossero sufficienti per lo mantenimento di una collegiata, da erigersi in essa chiesa. Al primo di ottobre del 1713 morì il Rev. canonico Grasso, e l'anno 1717 essendo morto suo pronipote Marc'Antonio senza eredi si estinse la linea chiamata dal testatore, e la chiesa si pose in possesso de' beni che il fedecommesso formavano. Un lungo e vivo litigio si suscitò tra i parenti del can. Grasso e la chiesa della Maddalena. La causa fu strepitosa, e fu esaminata nei supremi tribunali di Sicilia; e dopo tanti passaggi ed alienazioni di beni, fatti dai parenti dell'abate Grasso, allorquando con atti provvisionali li possedettero, l'anno 1734 il possesso e l'amministrazione de' beni rimasti fu dato alla chiesa nella persona del suo cappellano Alfio Grasso, che anticipando le spese con attività e costanza, l'aveva validamente difeso. Dopo siffatte vicende il patrimonio pervenne alla chiesa minorato di molto, perché parte di essa fu alienato de' parenti, e parte con le dovute solennità fu venduto dal cappellano, per le spese ingenti che bisognarono per sostenere il dritto della chiesa. Perlocché non fu possibile la creazione della collegiata voluta dal testatore. Tal fatto fece esaminare monsignor Ventimiglia (Vescovo di Catania) dalla sua Aula sinodale, col voto dell'assessore, ed avendo dichiarata ineseguibile la volontà del can. Grasso, sulla fondazione della collegiata, con lettere della sua Gran Corte vescovile, piene di solide e sagge considerazioni diede all'Oratorio dei Filippini quel che rimaneva della rendita, e sotto alcune condizioni commise la cura della chiesa della Maddalena al solo Preposito di esso. Nel 1768 la chiesa viene restaurata e il Crocifisso fatto realizzare dal can. Grasso nel 1705 viene traslato nella chiesa dell'Oratorio dal Padre Patanè. La pala d'altare raffigurante la Maddalena viene attribuita a Paolo Vasta. La chiesa è dotata pure di una cripta per la sepoltura, attualmente la chiesa è sotto il patronato dei Filippini di Acireale ed è chiusa al culto, auspicabile un recupero.
Da Giuseppe Di Mauro Riggio "Memorie Storiche sopra la vita del Servo di Dio Mariano Patanè" riportate da Fancityacireale.it.
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