Etnanatura Fauna: Microtus nebrodensis
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Microtus nebrodensis
Microtus nebrodensis
Nome scientifico: Microtus nebrodensis
Nome volgare: Arvicola dei Nebrodi
L’arvicola dei Nebrodi è stata recentemente elevata al rango di specie. Le differenze morfologiche tra le specie attualmente riconosciute si basavano su confronto di alcune misurazioni del cranio e sulla morfologia dei denti molari. Inoltre, diversi autori lo hanno sempre considerato come sinonimo del M. s. savii. Per questo motivo le note seguenti si baseranno sulla descrizione dell’Arvicola del Savi. Misure e descrizione Peso: 15-26 g Lunghezza testa-corpo: 73-115 mm Lunghezza coda: 20-25 mm Lunghezza piede: 14-17 mm L’arvicola dei Nebrodi presenta una colorazione del mantello marroncina, più o meno scura sul dorso, tendente al grigiastro sul ventre.
Presenta inoltre padiglioni auricolari estremamente ridotti, occhi poco sviluppati ed una coda molto corta.
Distribuzione L’arvicola dei Nebrodi è specie endemica della Sicilia. Habitat ed Ecologia Specie presente nei campi incolti, nelle sponde dei fossi e dei canali, nelle aree ecotonali, nei campi a colture foraggere e cerealicole, e nei frutteti. Solo occasionalmente è possibile trovarla nei boschi. L’arvicola dei Nebrodi mostra ritmi di attività giornalieri polifasici, alternando brevi periodi di riposo e di attività sia durante il giorno che la notte.
Nell’area Mediterranea la stagione riproduttiva dell’arvicola del Savi si estende da marzo a novembre, ma è concentrata soprattutto in primavera ed estate. Il barbagianni (Tyto alba) è considerato il principale predatore dell'arvicola del Savi, ma rivestono importanza anche altri rapaci notturni come gufo comune (Asio otus) e allocco (Strix aluco), rapaci diurni come gheppio (Falco tinnunculus) e poiana comune (Buteo buteo), nonché alcuni mammiferi come donnola (Mustela nivalis) e volpe (Vulpes vulpes). Distinzione da specie simili Sebbene sia l’unica specie di arvicola segnalata in Sicilia, si forniscono alcuni caratteri distintivi rispetto alle altre arvicole italiane.
Si distingue facilmente sia dall’arvicola terrestre, rispetto alla quale presenta dimensioni nettamente inferiori e coda proporzionalmente molto più corta, che dall’arvicola rossastra, la quale esibisce una colorazione del mantello rossiccia e orecchie e coda maggiormente sviluppate.
Assai più complicata è la distinzione dalle altre specie di arvicole del genere Microtus, specialmente dall’arvicola di Fatio e dall’arvicola sotterranea. Rispetto ad entrambe, l’arvicola del Savi presenta la coda leggermente più corta e la colorazione del mantello più chiara, mentre rispetto alla sola arvicola sotterranea le orecchie sono più piccole.
Non sono noti caratteri distintivi fra l’arvicola dei Nebrodi e quella del Savi. Note e curiosità La specie si rende talvolta responsabile di danni alle piante di agrumi, che vengono decorticate alla base del tronco e attaccate anche nell’apparato radicale.
Tali danni possono portare anche alla morte della pianta. Vista la recente elevazione a rango di specie per l’arvicola dei Nebrodi, sarebbe utile in futuro incrementare la conoscenza di questa specie per valutare eventuali differenze ecologiche rispetto all’arvicola del Savi.
Autore Filippo Dell’Agnello
Fonte Associazione Teriologica Italiana
Foto di Salvo Patti
Dipartimento botanica
>Fauna Siciliana
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