Etnanatura Flora: Acer opalus
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Acer opalus
Acer opalus
Nome scientifico: Acer opalus
Nome volgare: Acero alpino
Acer opalus Mill., 1768 è un albero della famiglia delle Sapindaceae diffuso in Europa centro-meridionale e nord Africa. Viene anche chiamato acero alpino, opalo dalle foglie glabre, acero italico, loppo. In italia è una specie non molto comune che cresce principalmente sui rilievi in boschi misti di latifoglie prediligendo suoi calcarei. Si può trovare dal livello del mare fino all'inizio della faggeta.
Questo acero ha generalmente portamento arboreo (20–25 m di altezza) ma può presentarsi anche sotto forma di arbusto; quando albero ha fusto diritto, chioma rotondeggiante e ampia, non molto densa. il suo apparato radicale è espanso lateralmente con radici secondarie che entrano in profondità.
La corteccia, liscia e grigio chiara, diviene poi bruno-giallastra, fessurata e si desquama in placche. I giovani rami sono cilindrici, brunastri o bruno-giallastri, lucenti e glabri. Le gemme sono pluriperulate; quelle laterali sono opposte ed appressate, ovato-oblunghe, con perule (scaglie che formano una gemma) rossastre e pubescenti, specialmente sul dorso.
Le foglie sono semplici, piuttosto coriacee, a lamina espansa, larga da 5 a 15 cm, con 3/5 lobi leggermente acuti, e con denti ottusi abbastanza evidenti; la pagina inferiore è glabra ad eccezione delle nervature.È simile o quasi uguale ad una latifoglia
I fiori sono monoici con piccola corolla giallo verdastra e lunghi peduncoli glabri. la comparsa è ad aprile, prima della fogliazione. I semi hanno ali lunghe 2,5–4 cm, divergenti a V; hanno pareti assai spesse e dure. Questa specie ha un areale che si estende nell'Europa centro-meridionale dal nord della Spagna sino alla penisola Balcanica. È presente inoltre in alcuni rilievi del nord dell'Algeria.
In Italia ha una distribuzione frammentata. Si trova in tutto l'arco appenninico dal Piemonte alla Sicilia. Nelle Alpi è presente in Piemonte sud-orientale, in Lombardia solo nei pressi del lago d'Iseo, e in Friuli-Venezia-Giulia solo nel Carso triestino. Cresce da 0 fino a 1.300 m nel sud d'Italia in boschi misti di latifoglie del piano sub-montano e montano inferiore in suoli calcarei generalmente sassosi e poco evoluti. Si consocia con il Carpino nero (Ostrya carpinifolia) negli ostrieti freschi sub-montani con suoli calcarei. È anche presente nelle cerrete fresche su suoli marnoso-arenacei e nelle faggete termofile su diversi tipi di suolo.
È una specie principalmente utilizzata per la ricostituzione e rinatularizzazione dei boschi, o per interventi di recupero ambientale, soprattutto in zone calcaree. Il suo legno, scarsamente disponibile come per altri aceri, è molto pregiato e viene utilizzato per lavori di falegnameria e liuteria. Viene impiegata anche come pianta ornamentale apprezzata per l'intensa colorazione autunnale della chioma. La pianta è visitata dalle api per il polline ed il nettare.
Fonte Wikipedia.
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