Etnanatura Flora: Chenopodium album
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Chenopodium album
Chenopodium album
Nome scientifico: Chenopodium album
Nome volgare: Farinello comune
Il "Farinello comune" insieme alla specie Chenopodium giganteum fa parte del gruppo chiamato "Gruppo di Chenopodium album". In effetti la distinzione fra le due specie a volte é difficoltosa per la presenza di ibridi intermedi. Diversi autori per capire meglio la tassonomia di questo gruppo hanno sviluppato elaborate gerarchie intraspecifiche con numerose sottospecie, varietá, sottovarietá, forme e sottoforme non sempre riconosciute da altri gruppi di botanici. La variabilitá maggior si riscontra nella forma delle foglie: piú stretta, piú larga, con i denti che iniziano nella metá superiore della lamina o fin dall'attaccatura del picciolo, oppure il primo dente simile agli altri o molto piú pronunciato. Comunque questo non é il solo elemento polimorfo di questa specie. Per questa specie (relativamente al territorio italiano) si individuano tre sottospecie (album - striatum - sucicum: sono descritte in dettaglio nel paragrafo "Descrizione delle sottospecie") che peró alcuni botanici considerano delle specie indipendenti. Il nome generico (Chenopodium) deriva dalla particolare conformazione delle foglie simile al piede dell'oca: dal greco "chen" (= oca) e "pous" (= piede) oppure "podion" (= piccolo piede). Il nome specifico (album) si riferisce ovviamente alla colorazione dell'infiorescenza. Il binomio scientifico attualmente accettato (Chenopodium album) é stato proposto da Carl von Linne (Rashult, 23 maggio 1707 -Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753. Sono piante annua di tipo erbaceo ma a volte quasi arbustivo (alla base possono essere lignificate) con portamento eretto-ascendente a forma vagamente piramidale. Queste piante vengono classificate tra le "apetale" in quanto prive di corolla (il perianzio é presente ma ridotto). Si distinguono inoltre in quanto le foglie sono prive di ocrea e la pianta in generale non ha lattice e neppure peli urticanti ed é prevalentemente glabra. Possiedono un odore erbaceo sgradevole e un caratteristico "indumento" farinoso (vedi il nome comune) sui fusti e sulle foglie. L'altezza di queste piante puó oscillare da 30 a 150 cm (minimo 20 cm; massimo 200 cm); ma spesso dopo la fruttificazione si adagiano a causa del peso aggiunto. La forma biologica della specie é terofita scapose (T scap); ossia piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche, poichè, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme. Sono inoltre munite di asse fiorale eretto e con poche di foglie. La radice é del tipo a fittone. Fusto. Parte ipogea: assente Parte epigea: la parte aerea del fusto é eretta, generalmente ramificata, striata e glabra. In certe varietá il fusto puó essere glauco e farinoso (soprattutto nella parte alta verso l'infiorescenza). L'infiorescenza é priva di brattee ma é fogliosa nella parte basale; la forma é qu
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