Etnanatura Flora: Galinsoga parviflora
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Galinsoga parviflora
Galinsoga parviflora
Nome scientifico: Galinsoga parviflora
Nome volgare: Galinsoga comune
Galinsoga Ruiz & Pav., 1794 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae e dall'aspetto di piccole erbacee annuL'etimologia del nome generico (Galinsoga) deriva dal medico spagnolo Mariano Martinez de Galinsoga (1766-1797), medico a Madrid e Soprintendente per il Giardino Botanico di Madrid[1]. Il nome scientifico attualmente accettato (Galinsoga) è stato proposto dai botanici Hiplito Ruiz Lopez (1754-1815) e Josè Antonio Pavon (1754-1844) nella pubblicazione "Florae Peruvianae, et Chilensis Prodromus" del 1794. ali. I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane. Le "galinsoghe" sono piante basse, la cui altezza arriva al massimo a 1-5 dm. La forma biologica delle specie del genere è terofita scaposa (T scap); ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto, spesso con poche foglie. Queste Asteraceae sono senza latice. Le radici sono del tipo fascicolato. Fusto.Parte ipogea: la parte sotterranea è fittonante. Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, striata e molto ramosa. La porzione più alta in alcune specie e cosparsa di peli ghiandolari patenti. Le foglie, picciolate, sono disposte in modo opposto. La lamina è intera a forma rombico-lanceolata (o anche ovata) con margine grossolanamente dentato o intero, apice acuminato, consistenza ruvida e superficie pubescente (peli ispidi) oppure glabra. La lamina è percorsa da tre nervi principali. Le infiorescenze sono dei capolini terminali su brevi peduncoli. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro emisferico (o campanulato) composto da più squame (da 6 a 9) a disposizione embricata, persistenti o caduche, e disposte in una (o più) serie che fanno da protezione al ricettacolo conico, sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati (normalmente 5, ma possono arrivare fino a 9) di colore bianco, disposti in un unico rango; quelli interni tubulosi (da 30 a 50) di colore giallo-arancio. Le squame (o brattee) esterne (1 o 2) sono da largamente ellittiche a obovate e più piccole, mentre quelle interne sono da lanceolate a lineari; possono essere intere o lobate. Diametro dell'involucro: 2 ,5 - 6 mm. I fiori sono simpetali, zigomorfi (quelli ligulati) e attinomorfi(quelli tubulosi); sono inoltre tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice - corolla - androceo - gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili (e fertili); mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali. Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale: * K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio. Calice: i sepali sono ridotti
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