Etnanatura Flora: Ophrys lutea.
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Ophrys lutea.
Ophrys lutea.
Nome scientifico: Ophrys lutea.
Nome volgare: Ofride del Monte Lauro
L'ofride del Monte Lauro (Ophrys lutea subsp. laurensis (Geniez & Melki) Kreutz, 2006) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee, endemica della Sicilia. L'epiteto sottospecifico (laurensis) si riferisce al Monte Lauro, areale dei primi ritrovamenti di questa entità. È una pianta erbacea non molto alta (massimo 15 cm). La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni. Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi. Le foglie basali sono due a forma più o meno lanceolata. Quelle cauline sono pure due con portamenti distinti: una è eretta, l'altra è guainante il fusto. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Il colore delle foglie è fondamentalmente verde. L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme con pochi fiori (massimo 2 – 4 fiori) ravvicinati. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lanceolata con una scanalatura centrale; sono più lunghe dell'ovario, ma non del fiore. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra; in questo caso il labello è volto in basso Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio. La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi: per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva). per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; la germinazione dei semi è tuttavia condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra). La disseminazione è di tipo anemocora. Come per altre specie di Ophrys anche in questa l'impollinazione avviene tramite un ben definito maschio di imenottero del genere Andrena (in questo caso specifico si tratta dell'ape Andrena schulzi) che riconosce (o crede di riconoscere) nella figura disegnata sul labello una propria femmina e quindi tenta una copulazione col solo risultato di trasferire il polline da un individuo floreale all'altro. Anche il profumo (non sempre gradevole per noi umani) emesso dall'orchidea imita i ferormoni dell'insetto femmina per incitare ulteriormente l'insetto maschio all'accoppiamento. Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”. Questa sottospecie è un endemismo del Monte Lauro, del gruppo dei Monti Iblei nella Sicilia sud-orientale. Cresce in zone erbose su substrato basaltico attorno ai 900 m s.l.m.. Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES)
Fonte Wikipedia
I sapori di Sicilia
Dipartimento botanica
Flora spontanea Siciliana
Fiori di sicilia
Orchidee dei Peloritani
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