La succiamele delle fave (nome scientifico Orobanche crenata Forssk., 1775) é una pianta parassita, appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.
Etimologia. Il nome generico (Orobanche) deriva da due termini greci órobos (= legume) e anchèin (= strozzare) e indicano il carattere parassitario di buona parte delle piante del genere di questa specie soprattutto a danno delle Leguminose (nell'antica Grecia questo nome era usato per una pianta parassita della "veccia" - Vicia sativa). L'epiteto specifico (crenata) fa riferimento alla particolare forma del bordo dei petali (contorno crenato o con denti arrotondati).
Il nome scientifico di questa specie é stato definito per la prima volta dall'esploratore, orientalista e naturalista svedese Peter Forsskål (1732-1763) nella pubblicazione "Flora Aegyptiaco-Arabica. Sive Descriptiones Plantarum, Quas per Aegyptum Inferiorem et Arabium Felicem Detexit, Illustravit Petrus Forskal. Prof. Haun. Post Mortem Auctoris editit Carsten Niebuhr. Accedit Tabula Arabiae Felicis Geographico-Botanica. Hauniae - 113. 1775" del 1775.
Queste piante sono alte da 20 a 40 cm. La forma biologica é terofita parassita (T par), sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poichè, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Non contengono clorofilla per cui sono piante provviste di organi sotterranee specifici per nutrirsi della linfa di altre piante (piante parassite); inoltre nel secco si colorano di bruno.
Radici. Le radici sono fascicolate e si diramano da un bulbo o rizoma centrale. Nella parte finale sono provviste di austori succhianti che parassitano l'apparato radicale delle piante ospiti.
Fusto. La parte aerea del fusto é eretta e semplice (non ramosa), angolosa e densamente pubescente. Gli scapi terminali sono sempre fioriferi (mai sterili).
Foglie. Le foglie sono ridotte a delle squame spiralate ed hanno delle forme lanceolate. Dimensione delle foglie: larghezza 4 – 6 mm; lunghezza 15 – 25 mm.
Infiorescenza. Le infiorescenze, a forma di spiga o racemo piú o meno denso, sono interrotte alla base, mentre l'apice é tronco. Le brattee dell'infiorescenza sono del tipo lanceolato. Dimensione dell'infiorescenza: larghezza 3 – 4 cm; lunghezza 8 – 16 cm. Dimensione delle brattee: larghezza 3 – 4 mm; lunghezza 13 – 18 mm.
Fiore. I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla é a 5 parti, mentre il calice anch'esso a 5 parti spesso é ridotto). In questa specie i fiori alla base sono avvolti da 3 elementi: in posizione centrale é presente una brattea; su entrambi i lati é presente una lacinia calicina profondamente bifida (non sono presenti le bratteole). Lunghezza totale del fiore: 18 – 28 mm.
Calice: il calice é gamosepalo a 3 parti, ossia quattro sepali saldati 2 a 2 tipo lacinie ben separate o collegate alla base, piú una brattea centrale. Dimensione del calice: 10 – 14 mm.
Corolla: la corolla, di tipo personato, é simpetala e consiste in un tubo cilindrico terminante in un lembo bilabiato; dei due labbri quello superiore é intero e un po' retuso, mentre quello inferiore é trilobato con lobo centrale maggiore di quelli laterali; i brodi dei lobi sono crenati. La superficie della corolla é subglabra, ed é colorata di bianco e venata di lilla. Dimensione della corolla: 18 – 22 mm.
Androceo: l'androceo possiede quattro stami didinami (due grandi e due piccoli). I filamenti sono pelosi (nella metá inferiore oppure per tutta la lunghezza) e sono inseriti a 2 – 4 mm dalla base della corolla. Le antere, glabre, sono disposte trasversalmente e sono provviste di due logge piú o meno uguali. Le sacche polliniche hanno l'estremitá inferiore a forma di freccia.
Gineceo: l'ovario é supero formato da due (o tre) carpelli ed é uniloculare; le placente sono due o quattro di tipo parietale, a volte unite al centro e portanti un numero molto elevato di ovuli. Lo stilo é del tipo filiforme; lo stigma é capitato o del tipo a 2 - 4 lobi ed é colorato di bianco, giallo o roseo.
Fioritura: da aprile a luglio.
Frutti. Il frutto é una capsula loculicida a forma piú o meno ovoidale. I semi, molti e minuti dalle dimensioni quasi microscopiche, contengono un embrione rudimentale indifferenziato e composto da poche cellule; sono colorati di nero. Lunghezza della capsula: 7 – 12 mm.
Riproduzione.
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Biologia. Queste piante non contengono clorofilla per cui possiedono organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante. Le loro radici infatti sono provviste di uno o piú austori connessi alle radici ospiti per ricavare sostanze nutritive. Inoltre il parassitismo di Orobanche crenata é tale per cui anche i semi per germogliare hanno bisogno della presenza delle radici della pianta ospite; altrimenti le giovani piantine sono destinate ad una precoce degenerazione.
In genere questa specie é parassita delle colture di leguminose come fave, veccia, lenticchie, ma anche dei comuni trifogli. Nella regione mediterranea l'Orobanche crenata puó provocare perdite anche nei raccolti del pisello.
Distribuzione della pianta. Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) é Euri-Mediterraneo - Turanico o anche Ovest asiatico.
Distribuzione: in Italia questa specie si trova comunemente su tutto il territorio. Nelle Alpi si trova nella provincia di Bolzano e nel dipartimento di Drôme (Francia). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nei Pirenei, Alpi Dinariche e Monti Balcani. Questa specie in generale é presente in tutto il bacino del Mediterraneo europeo, nell'Anatolia (fino alla Transcaucasia), nell'Asia mediterranea e nell'Africa settentrionale.
Habitat: l'habitat tipico sono le colture; ma anche gli incolti, i parchi e i terreni sportivi. Il substrato preferito é calcareo ma anche siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1400 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fonte
Wikipedia.