Etnanatura Flora: Portulaca oleracea
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Portulaca oleracea
Portulaca oleracea
Nome scientifico: Portulaca oleracea
Nome volgare: Erba porcellana
Erba porcellana, Erba dei porci (perchè particolarmente appetita dai maiali), Procacchia, Erbagrassa, Sportellacchia, Portulacca. In dialetto siciliano purceddana. Taxon Portulaca oleracea L.. Famiglia Portulacaceae. Etimologia. Il primo termine del binomio è il nome latino con il quale veniva chiamata la pianta; esso sembra derivare da 'portula' = piccola porta, in riferimento alla deiscenza del frutto, mentre secondo alcuni (ERNOUT-MEILLET, 1967; CORTELLAZZO e ZOLLI, 1989) sarebbe da avvicinare paretimologicamannte a porcus nel senso di "genitali femminili" poiché adoperata nella medicina popolare dopo il parto. Il secondo termine deriva dal lat. oleraceus= pianta coltivata, per l'impiego alimentare della pianta. Pianta erbacea annuale, glabra, con fusti carnosi, ramosi, prostrati e diffusi, spesso arrossati, cavi all'interno e foglie spatolate, carnosette, quasi sessili. Da giugno a settembre produce piccoli fiori gialli, solitari o in gruppi, provvisti di un calice tubulare con 2 sepali e una corolla con 5 (4-6) petali obovati. Il frutto è una capsula fusiforme deiscente tramite un opercolo (pisside) e contenente numerosi piccoli semi. La Porcellana è molto diffusa negli incolti e come infestante delle colture irrigue (agrumeti, orti, ecc.). Parti commestibili: si raccolgono le giovani cime prelevate prima della fioritura. La Porcellana non è una pianta indigena dei territori circum-mediterranei, ma è originaria dell`Asia meridionale e già 2000 anni a.C. veniva coltivata in Mesopotamia. Da qui, come pianta ortiva, passò in Grecia e quindi a Roma, dove, fra gli altri, Varrone ne decantò le virtù alimentari. Durante il Medioevo si diffuse, poi, nel resto dell`Europa, venendo coltivata soprattutto negli orti dei monasteri. A causa delle eccezionali capacità riproduttive, la Porcellana sfuggì facilmente al controllo dell`uomo e ovunque si inselvatichì, divenendo assai comune e addirittura infestante. Attualmente, la Francia è la maggiore produttrice e consumatrice di diverse varietà orticole. Da http://www.dipbot.unict.it.
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