Etnanatura Flora: Scolimus grandiflorus
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Scolimus grandiflorus
Scolimus grandiflorus
Nome scientifico: Scolimus grandiflorus
Nome volgare: Cardogna maggiore
La cardogna maggiore (Scolymus grandiflorus Desf., 1799) è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae, diffusa in Europa meridionale e Nord Africa. è una pianta perenne emicriptofita scaposa, con fusto spinoso, scarsamente ramificato, alto da 20 a oltre 100 cm. Le foglie, anch'esse spinose, sono lunghe fino a 10-15 cm. L'infiorescenza è un capolino di 5-6 cm di diametro, con fiori ligulati, di colore dal giallo brillante all'arancione, ermafroditi, avvolti da 3 brattee (6 nel capolino terminale) acuminate. Fiorisce da maggio a settembre.[2] I frutti sono acheni ovoidali, con pappo persistente formato da 3-7 setole centrali. Nel periodo estivo la pianta va incontro ad essiccazione. La specie è diffusa in Francia (compresa la Corsica), in Italia (segnalata in Toscana, nell'Italia meridionale, in Sicilia e Sardegna), e nei paesi del Nord Africa (Marocco, Algeria, Tunisia e Libia). Incerta la presenza in Spagna, Turchia e Libano. Cresce nei terreni incolti e aridi, dal livello del mare sino a 1400 m di altitudine. La cardogna è utilizzata nella gastronomia tradizionale di alcune regioni d'Italia. I cespi basali più teneri, mondati delle spine e delle parti esterne più dure, vengono lessati e conditi con olio e limone, utilizzati in frittate o torte salate, fritti in pastella o aggiunti ad insalate. Nelle Murge, vengono utilizzati per pietanze rituali per le festività pasquali, spesso come contorno alla carne o al brodo di agnello. Nell'Anconitano è segnalato l'utilizzo delle radici per accompagnare piatti natalizi a base di stoccafisso. Da Wikipedia
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