• Acquedotto romano Porrazzo

    Acquedotto romano Porrazzo

  • Grotta di Serra Pizzuta

    Grotta di Serra Pizzuta

  • Rifugio monte Palestra

    Rifugio monte Palestra

  • Fau di Saraneddu

    Fau di Saraneddu

  • Carcara a machina

    Carcara a machina

  • Abbazia santa Maria la Scala

    Abbazia santa Maria la Scala

  • Torrazza

    Torrazza

  • Pianobello

    Pianobello

  • Gole della Cantera

    Gole della Cantera

  • Mulini di Aci

    Mulini di Aci

  • Eremo sant Emilia

    Eremo sant Emilia

  • Castello di Nicosia

    Castello di Nicosia

  • Badia san Vincenzo

    Badia san Vincenzo

  • Necropoli Ossena

    Necropoli Ossena

  • Petraro

    Petraro

  • Tricora di Vendicari

    Tricora di Vendicari

  • Grotta del Nano

    Grotta del Nano

  • Castello di Nelson

    Castello di Nelson

  • Pancali

    Pancali

  • Grotta monte Zappinazzo

    Grotta monte Zappinazzo

  • Current
Italiano English Etna - Giovedì 28-03-2024 11:41:06 - Il sole sorge alle 05:48 e tramonta alle 18:21 - Luna gibbosa calante luna
Le news di Etnanatura -- Riserva Rossomanno -- Castello Pietratagliata -- Fico piazza Dante -- Piano delle Ginestre -- Monte Arso -- Araucaria santa Barbara -- Quercia monte Arso -- Faggio contrada Ilice -- Hanno visitato il sito: 92.653.782 utenti - Nel 2024: 1.333.524 - Nel mese di Marzo: 418.677 - Oggi: 8.536 - On line: 742
Acanthus mollis
Acanthus mollis
Acanthus mollis
Sinonimi: Acanthus latifolius Hort. ex E.Goeze, Acanthus spinulosus Host, Acanthus lusitanicus Hort. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: : Scrophulariales Famiglia: Acanthaceae Nome italiano: Acanto comune, Branca orsina, Brancalupo, erba della Maddalena, Foglie della spina Localmente: Brancussina, Biancarussina, Erba Vavusa, Catascia ( Sicilia); Acantu, Erba de la Maddalena, Caldu imperiali, Folla de ferru (Sardegna). Etimologia. Il nome del genere deriva dal greco akantha = spina, per l'aspra spinescenza delle foglie di alcune specie; col nome akanthos Teofrasto (fine IV, inizio III sec. a. C.) si riferiva alla Acacia nilotica (L.) Willd., un arbusto o albero della famiglia delle Leguminosae spontaneo dell'Africa e dell'Asia Sudoccidentale; vi é comunque un probabile riferimento all'A. mollis al verso 55 del I idillio del poeta greco-siceliota Teocrito (IV sec. a. C.), in cui viene descritto un vaso ligneo, promesso da un capraio al poeta Tirsi, portante, come decorazione, un ὐγρός ἄκ-νθος (ygros akanthos) = fluente acanto (o molle acanto): tale verso ispiró Virgilio (fine I sec. a. C.) che parla di una coppa donata al pastore Dameta dallo scultore Alcimedone, e i cui manici sono "avvolti intorno da molle acanto"; lo stesso Virgilio fa riferimento, sia nelle Bucoliche, che nelle Georgiche, alle due specie di Acanthus su menzionate, quella di Teofrasto, e quella di Teocrito. Plinio il Vecchio (I sec. d. C.) invece evidenzia la differenza fra le due specie di Acanthos allora conosciute: una crespa e spinosa (certamente A. spinosus L.), ma di dimensioni piú ridotte, l'altra, che veniva denominata anche Paederota o Melamphyllum, aveva, invece, un portamento piú delicato. Anche Dioscoride (I sec. d. C.) fa riferimento a queste due piante: una coltivata detta akanta o herpacantha - da herpeton = serpente, e quindi spina serpentina, forse in riferimento alla sinuositá delle foglie, chiamata μmelamphyllon o paiderota dai Latini, che cresce nei giardini rocciosi e umidi, con foglie piú grandi di quelle della lattuga e divise come quelle della rucola, e una selvatica denominata agria achanta - acanto silvestre, simile allo skolymos - la pianta del carciofo, spinoso e di dimensioni piú ridotte rispetto all'altra (Mat. Med., III: Cap. XIX-XX) . Il termine specifico latino mollis = molle, flessuoso, non aspro, in contrapposizione all'altra specie A. spinosus, in cui le foglie basali sono alquanto aspre, e anche in riferimento ai versi della suddetta III Ecloga di Virgilio; lo stesso Linneo, fra i sinonimi di A. mollis [Sp. Pl. 2: 639 (1753)] riporta l'Acanthus sativus vel mollis Vergilii descritto da Gaspard Bauhin (botanico svizzero - 1560-1624) in Pinax theatri botanici. Pianta perenne a portamento erbaceo-scaposo, con radici grosse e carnose, e uno o piú scapi fioriferi eretti, rigidi, pauciflori, con densa pubescenza, alti da 50 cm a oltre 1 m, inseriti all'ascella di
Link percorso: Timpa Falconiera
Comune: Acireale - Località: Santa Caterina
Coordinate. Inizio percorso: 37°37'21''-15°10'16''- Fine percorso: 37°38'43''-15°09'46''
Quota. Inizio percorso: 137 m - Fine percorso: 136 m
Avvertenze - Chi siamo - Mappa del sito - Siti amici - Sitografia Etna - Scrivici

© 2024 Etnanatura.it - Camillo Bella - Tutti i contenuti di questo sito sono distribuiti con licenza Creative Commons attrib. non comm.3.0 Italia(CC BY-NC-SA 3.0)