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Etnanatura Funghi: Amanita muscaria
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Amanita muscaria
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Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Amanita muscaria
Amanita muscaria (L.) Lam., Encyclopédie Méthodique Botanique (Paris) 1: 111 (1783).
L'Amanita muscaria (comunemente chiamata ovolo malefico o Fungo di Biancaneve) é uno dei funghi velenosi piú appariscenti del bosco. Cappello da 8/20 cm di diametro, colore da rosso vermiglio a rosso acceso, raramente giallastro, cosparso di verruche bianche o gialle (resti del velo); orlo liscio, ma striato nel senso delle lamelle; cuticola viscida a tempo umido, facilmente staccabile dal cappello. Allo stadio giovanile é chiuso ed a forma emisferica che, una volta maturo, si apre assumendo la consueta forma a fungo. Lamelle fitte, libere, bianche, talvolta volgenti al giallo-limone, con lamellule. Le lamelle sviluppano l'imenio, la parte fertile del fungo dalla quale si formano le spore.
Gambo cilindrico e slanciato, bulboso alla base, bianco e portante anello e volva. Nettamente bulboso alla base, pieno poi cavo, spesso squamuloso-forforaceo. Fino a 20/25 cm circa di altezza per 1-3 di spessore.
Anello collocato nella parte alta del gambo, ampio, membranoso, bianco, persistente, un po' striato.
Volva dissociata in fasce anulari concentriche, che avvolgono il tratto bulboso dello stipite, bianche e persistenti.
Carne bianca, colore arancio sotto la cuticola del cappello, soda. Spore
bianche in massa, ovali, non amiloidi, 9-11 x 6,5-7,5 cm. Habitat. Estate-autunno nei boschi di conifere e di latifoglie, piú frequente sotto conifere. Molto diffuso. La consumazione di questo fungo causa l'insorgenza della cosiddetta sindrome panterinica, che prende il nome da un altro fungo appartenente alla stessa famiglia, l'Amanita pantherina. L'insorgenza di tale sindrome é dovuta alla presenza combinata di sostanze neuroattive nel fungo quali: l'acido ibotenico, il muscimolo ed il muscazone.
La sindrome é caratterizzata da manifestazioni quali: disturbi gastrointestinali (non sempre manifesti), formicolio, delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare (stato onirico), depressione, talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida. Etimologia. Dal latino muscarius, attinente alle mosche, per le sue proprietá moschicide.
Da Wikipedia.