Etnanatura Funghi: Clathrus ruber
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Clathrus ruber
Etnanatura non si assume nessuna responsabilità circa eventuali errori nella catalogazione dei funghi.
Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Clathrus ruber
Clathrus ruber
Il Clathrus ruber é un fungo tanto curioso quanto raro che appartiene alla famiglia delle Clathraceae. Questo particolare fungo, a maturitá, secerne una gleba deliquescente di color marrone-verdognola oppure nerastra che emana odore cadaverico abbastanza fastidioso, avvertibile anche a distanza; odore forte ma non al livello di quello del Phallus impudicus o del Phallus hadriani, che é assolutamente insopportabile e chiaramente percepibile anche a molti metri. Venne descritto, per la prima volta, nel 1592 da Fabio Colonna, che lo denominó "Fungo lanterna" per la sua particolare forma. Quando immaturo, si presenta a forma di un "ovetto" racchiuso in una volva bianca (esoperidio), con alla base una piccola appendice radiciforme. A maturitá si lacera e fuoriesce un ricettacolo (endoperidio) a forma di gabbia ed a larghe maglie, di color rosa, poi rosso sangue o rosso-scarlatto; le maglie della gabbia, internamente, sono cosparse di mucillagine granulosa di colore olivastro o bruno-verdastro, che contiene le spore. Carne. Fragile, fetida. Spore. Di colore bruno o verdastro in massa, ellittiche, lisce, guttulate, 5-6 x 1,5-2 μm. Cresce dalla primavera all'autunno nei luoghi umidi: orti e boschi di latifoglie. Non sono infrequenti gli avvistamenti d'inverno, se il tempo é mite. Non commestibile, poco invitante. Tuttavia, secondo voci non confermate, in alcune nazioni del nord Europa viene consumato senza problemi allo stato di "ovolo" e privato del peridio gelatinoso. Genere. Dal latino clathrus = inferriata, cancello, per la sua forma. Specie. Dal latino ruber = rosso, per il suo colore. Nomi comuni: Clatro rosso Fungo lanterna Gabbiola Cuore di Strega. Da Wikipedia
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