Etnanatura Etnanatura Funghi: Hypholoma fasciculare
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Hypholoma fasciculare
Etnanatura non si assume nessuna responsabilità circa eventuali errori nella catalogazione dei funghi.
Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Hypholoma fasciculare
Hypholoma fasciculare
Hypholoma fasciculare (Huds.) P. Kumm. 1871 è la specie che più facilmente viene scambiata, per qualche somiglianza e per il modo di crescita, con il chiodino buono (Armillaria mellea), da cui deriva il suo nome comune "falso chiodino". A volte è stato addirittura confuso dai cercatori più inesperti con il ben noto pioppino. È un fungo tossico. Appartiene alla famiglia Strophariaceae. L'accorgimento principale per evitare confusioni improbabili, ma possibili è quello dell'assaggio, in quanto trattasi di specie dalla carne di sapore molto amaro. Bisogna comunque prestare molta attenzione al sapore in quanto l'acredine di questo fungo varia sensibilmente a seconda delle zone di crescita.
Per i motivi sopra indicati, si raccomanda la massima prudenza.
Etimologia. Genere: dal greco hùfos = tessuto, e loma = orlo, con l'orlo ornato di frange. Specie: dal latino fasciculus = fascetto, per il suo modo caratteristico di presentarsi cespitoso.
Cappello. 3-7 cm, carnoso, emisferico, poi campanulato, poco umbonato al centro, di colore giallo-solfino, rugginoso al centro. Margine sottile, spesso sfrangiato.
Lamelle. Raggiate, fitte, annesse al gambo, prima di colore giallo, poi verdognole e infine bruno-olivastre.
Gambo. 5-12 cm x 6-10 mm, cilindrico, cavo, lungo e sottile, di consistenza elastica, di colore giallo più scuro alla base, mancante di un vero anello, sostituito da filamenti detti velo o cortina, non sempre molto visibile.
Carne. Di colore giallo, talvolta carnicino.
Odore: sgradevole.
Sapore: spesso intensamente amaro, a volte amarognolo; in ogni caso sempre sgradevole.
Caratteri microscopici. Spore. Ellittiche, amigdaliformi, di colore viola-nerastre o bruno-porpora in massa, lisce, 6-7,5 x 4-4,5 µm.
Distribuzione e habitat. Si riproduce da aprile a novembre, un po' ovunque, in grandi cespi su tronchi o su ceppaie o su terreno vicino a vecchi alberi. Attacca sia legno morto (saprofita) che legno vivo (parassita), causando la carie bianca di radici e tronchi di latifoglie e di conifere.
Commestibilità. Tossico, provoca forti mal di stomaco e diarrea. A differenza del chiodino non è termolabile, perciò è tossico anche dopo cottura.
Fonte Wikipedia.
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