Etnanatura Funghi: Laetiporus sulphureus
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Laetiporus sulphureus
Etnanatura non si assume nessuna responsabilità circa eventuali errori nella catalogazione dei funghi.
Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Laetiporus sulphureus
Laetiporus sulphureus
Laetiporus sulphureus (Bull.) é un fungo ben noto nei paesi anglosassoni con nomi riconducibili a gallina dei boschi, ovvero chicken of the woods, mushroom chicken, rooster comb, derivati dal sapore del fungo o forse dall'aspetto che puó ricordare il piumaggio o la cresta del pollame.
Corpo fruttifero. Sessile, a forma di ventaglio, con piú ricettacoli sovrapposti; ogni ricettacolo é di spessore mediocre, con il margine di pochi millimetri di spessore; la superficie superiore di colore giallo-rosa volge al rosso-aranciato, con scanalature e strie irraggianti; sotto color zolfo; 10-40 cm di diametro. Questo fungo si presenta con diversi cappelli sovrapposti, che possono raggiungere nell'insieme dimensioni notevoli fino ai 20 ed eccezionalmente 45 kg di peso.
Tubuli. Color giallo zolfo, brevissimi, 1-3 mm.
Pori. Circolari od ovoidali, piccolissimi e di color giallo zolfo.
Carne. Succulenta e giallina nel fungo giovane, diviene bianca e fragile con l'invecchiamento.
Odore: forte, fungino; gradevole.
Sapore: mite o amarognolo.
Spore. 5-7 x 3,5-5 µm, ovoidali, lisce, ialine, bianche in massa.
Habitat. Cresce su ceppaie e piante di latifoglie, in primavera-autunno.
Commestibilitá. Specie saprotrofa o parassita del legno di latifoglie, talvolta anche su conifere. Incolpata in passato, soprattutto negli USA, di occasionali sindromi gastrointestinali. Da visioni piú recenti, le intossicazioni da questo fungo sembrano invece essere dovute a specie di Laetiporus molto simili al sulphureus come L. conifericola, che cresce sulle conifere, e L. gilbertsonii, che cresce su eucalipto. Questi ultimi due sono i maggiori responsabili di reazioni tossiche idiosincratiche attribuite a questo genere (http://www.mykoweb.com/TFWNA/P-52.html), inclusa la sindrome da antabuse.
Ricerche recenti hanno stabilito che non vi sia alcuna presenza, a livello biochimico, di sostanze pericolose per la salute .Ció nonostante, si consiglia comunque, come buona prassi, una cottura completa, in quanto sono stati riportati rari casi di intossicazioni previa consumo del fungo crudo o poco cotto (Appleton & al. (1988) e Jordan (1995)).
Facilmente riconoscibile per le colorazioni solforine tipiche che assume.
La consistenza e il gusto, simili alla carne di pollo, gli hanno attribuito il nome volgare di Chicken of the woods.
Etimologia. Dal latino sulphureus = sulfureo, per il colore giallo dell'imenio.
Fonte Wikipedia.
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