Etnanatura Etnanatura Funghi: Lepista nuda
Etna - Mercoledì 30-04-2025 16:23:24 - Il sole sorge alle 06:03 e tramonta alle 19:50 - Luna crescente luna
Benvenuti su etnanatura.it - Le news di Etnanatura -- Catacombe del Mulinello -- Case Lantieri -- Megara Iblea -- Petraro -- Grotta eremo sant'Anna -- Eremo sant'Anna -- Palazzo Bellomo -- Sentiero Ferrovia Anapo -- Museo Anapo -- Tomba Timognosa -- Hanno visitato il sito: 101.831.887 utenti - Nel 2025: 4.839.646 - Nel mese di Aprile: 739.073 - Oggi: 18.620 - On line: 215
Lepista nuda
Etnanatura non si assume nessuna responsabilità circa eventuali errori nella catalogazione dei funghi.
Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Lepista nuda
Lepista nuda
Lepista nuda (Bull.) Cooke, 1871, è un fungo tardo autunnale tra i più diffusi, anche se non molto conosciuto. Pur essendo un buon commestibile, viene spesso scartato dai cercatori per il suo colore molto inusuale che induce diffidenza.
Etimologia. Dal latino nudus = nudo, per la cuticola del cappello liscia.
Cappello. Diametro da 30 a 120 mm o più, di buon spessore, irregolarmente emisferico, poi piano ed infine depresso, a volte con umbone ampio e poco rilevato, di forma spesso irregolare, margine involuto ed alla fine aperto, ondulato e variamente rilevato. Superficie liscia e poco riflettente, dal colore lilla-violetto non omogeneo, per zona centrali tendenti all'avana-bruno, che si estende fino al bordo nel fungo adulto.
Lamelle. Fitte, arrotondate al gambo, adnato-uncinate, intervallate da lamellule, violette e facilmente asportabili, caratteristica, quest'ultima, comune a tutto il genere Lepista.
Gambo. Tendenzialmente tozzo, alto 50–80 mm per 10–15 mm di diametro, violetto, consistente ed ornato da fibrille e pruina di colore lilla chiaro, più o meno ingrossato alla base che porta parti del micelio e abbondanti frammenti del substrato del sottobosco.
Carne. Violetta, acquosa, elastica nel gambo, fragile nel cappello.
Odore: caratteristico, molto complesso ed intenso, non ben definibile. Fruttato. Sapore: dolce, delicato.
Lamelle in evidenza
Spore. A forma di goccia, con minute verruche, sono rosate in massa, 6,5-8,5 µm.
Habitat. Ai primi freddi autunnali e fino all'inizio dell'inverno (inoltrato, se il clima non è troppo rigido), raramente in primavera; saprofita su substrati vegetali abbondanti, prevalentemente nei boschi o ai margini, indistintamente sotto aghifoglie o latifoglie. In gruppi numerosi (a volte nei cosiddetti "cerchi delle streghe").
Commestibilità. Eccellente, con cautela. Tossico da crudo, va consumato solo dopo un'adeguata cottura. Non è necessaria la prebollitura, anche se alcuni la raccomandano per una migliore resa gastronomica. Contiene trealosio, uno zucchero di difficile digeribilità per la maggior parte della popolazione. Il sapore è gradevole e delicato, amabile. Vivamente sconsigliato ai meno esperti, in quanto facilmente confondibile con alcune specie tossiche o sospette del genere Cortinarius.
Fonte Wikipedia.
  • I sapori di Sicilia
  • Dipartimento botanica
  • Associazione Micologic Bresadola
  • Flora spontanea Siciliana
  • Fungaioli siciliani
  • Fauna Siciliana
  • Fiori di sicilia
  • Orchidee dei Peloritani
  • Aggiungi a preferiti
  • Pagina Facebook
  • Gruppo Facebook
  • Instagram
  • Youtube
  • Wikiloc
  • Tiktok
  • Bluesky