Etnanatura funghi: Xerocomellus cisalpinus
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Xerocomellus cisalpinus
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Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Xerocomellus cisalpinus
Nome scientifico: Xerocomellus cisalpinus
Nome volgare: Xerocomellus cisalpinus
Xerocomellus cisalpinus (Simonini, H. Ladurner & Peintner) Klofac 2011
Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales vFamiglia Boletaceae
Sinonimi. Xerocomus cisalpinus Simonini, H. Ladurner & Peintner 2003 Boletus cisalpinus (Simonini, H. Ladurner & Peintner) Watling & AE Hills 2004
Etimologia. Xerocomellus significa piccolo Xerocomus, e deriva da Xerocomus = dal greco xèros: arido, e kóme: chioma, ovvero “chioma asciutta”, cappello o cuticola asciutta. Il termine cisalpinus deriva dal latino cisalpinus, -a, -um = che é al di qua delle Alpi.
Cappello. Fino a 8-10 cm di diametro, dapprima emisferico poi convesso, pulvinato fino a quasi appianato, con leggera depressione centrale a maturazione. La cuticola é tipicamente asciutta-tomentosa, presto si dissocia nelle caratteristiche areolature, che lasciano intravedere la carne rosa-rossastra sottostante. Le colorazioni pileiche sono molto variabili, nel giovane da crema-grigiastro fino ad ocra-marrone pallido, suffuso da una sfumatura olivastra, il margine spesso é delimitato da una linea rossastra, poi con la crescita si colora di un grigio-bruno-oliva piú intenso e nelle fratture la carne assume una colorazione rosa-rossastra, questo colore é a volte cosí dominante da far sembrare tutto il cappello colorato di rosa-rossastro.
Tubuli. Tubuli leggermente decorrenti al gambo, specie in esemplari maturi, di colore giallo limone, successivamente giallo paglierino con sfumature olivacee, azzurri se contusi. Pori concolori ai tubuli, che virano al blu al tocco.
Gambo. Abbastanza slanciato, cilindrico, tende ad ingrossarsi all'apice e ad attenuarsi alla base, ma a volte termmina anche leggermente clavato, asciutto, leggermente solcato-scanalato, di colore gialla vivo all'apice e puntinato di rossastro in modo non omogeneo verso il fondo, a maturitá o se manipolato si colora di bruno-ocraceo. All'estremitá della base si colora su toni ocra-marrone pallidi ed é presente una feltratura miceliare biancastra.
Carne. Carne poco consistente e spugnosa nel cappello, un po piú tenace nel gambo, giallo pallida nel pileo tendente a sbiadire sul crema-biancastro, nel gambo giallo vivo, con sfumature rosa-rossastre, nel gambo vira al blu intensamente, ma in alcuni minuti, specialmente nella zona corticale e verso la base. Odore non caratteristico e sapore acidulo.
Habitat. Specie abbastanza diffusa in varie regioni italiane a sud delle Alpi, cresce dal livello del mare fino ai 1100 m s.l.m., preferibilmente nelle foreste di latifoglia di Quercus spp. (Q.cerris, Q. robur, Q. pubescens, Q. frainetto, Q. suber, Q. ilex), ma anche in presenza di Fagus sylvatica.
Microscopia. Spore 11,5-15,9(16,6) × (3,9)4,1-5,0(5,3) µm; Q = 2,5-3,4; Qm = 3,0, subfusiformi, con una distinta depressione sopra-apicolare, con una, due o piú guttule a maturitá. Pileipellis palizzatoderma, con elementi terminali per lo piú cilindrici e un po' affusolati verso l'apice, spesso l'ultimo elemento é a forma di ogiva, settati, molto incrostati. .
Commestibilitá e Tossicitá Di scarso valore gastronomico per la sua carne poco consistente e spugnosa, nel caso eliminare il gambo coriaceo, come in tutti gli Xerocomellus.
Fonte Funghi Italiani.
Dipartimento botanica
>Associazione Micologic Bresadola
Fungaioli siciliani
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