• Monte Scuderi

    Monte Scuderi

  • Rocca san Marco

    Rocca san Marco

  • Bosco dello Scacchiere

    Bosco dello Scacchiere

  • Dagala del Picchio

    Dagala del Picchio

  • Parco Colonna

    Parco Colonna

  • Fortino Fleri

    Fortino Fleri

  • Cava dei Servi

    Cava dei Servi

  • Mausoleo di villa Modica

    Mausoleo di villa Modica

  • Faggio contrada Ilice

    Faggio contrada Ilice

  • Rifugio monte Concilio

    Rifugio monte Concilio

  • Basilica Pitturata

    Basilica Pitturata

  • Acquedotto romano Porrazzo

    Acquedotto romano Porrazzo

  • Tarderia

    Tarderia

  • Case Cardone

    Case Cardone

  • Necropoli cava Secchiera

    Necropoli cava Secchiera

  • Collina san Liu

    Collina san Liu

  • Bosco di Casalotto

    Bosco di Casalotto

  • Eucalipto di Cottone

    Eucalipto di Cottone

  • Cerza a Cucchia

    Cerza a Cucchia

  • Castello Maniace di Ortigia

    Castello Maniace di Ortigia

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Foto - Contrada Airone
Per saperne di più: pagina Etnanatura--> Contrada Airone

Descrizione:
A seguito degli eventi eruttivi cominciati nel marzo 1792, il primo di giugno si aprì un cratere sul lato est dell'Etna, preannunciato da terremoti. Il fuoco del vulcano divorò fertili terreni lasciando dietro di sé una lingua nera di lava.
I primi di agosto la colata lavica si affacciò dalle colline che vanno dall'Airone alla Valle San Giacomo, seminando il panico nel piccolo borgo. Ormai privi di speranza per la salvezza delle proprie case, gli zafferanesi raccolsero le loro cose e si prepararono a lasciare le loro proprietà.
«La montagna conica dell'Arcimisa restò in gran parte seppellita da questa copiosa ed alta corrente di lava, la quale empì la profondissima valle del signor Gioacchino a segno di non lasciarne il menomo vestigio. Da qui il torrente focoso diviso in cinque braccia proseguì il suo corso nelle contrade di Cassone, distruggendo e snaturando tutte quelle fertili campagne, che incontrò nel suo passaggio ed andò finalmente a devastare le vigne in faccia della Zafarana. Gli abitanti del paese colti dallo spavento erano già in istato di abbandonare le loro case in preda del torrente infocato; ma la lava divisa in tante ramificazioni, si arrestò in quella scoscesa collina tutta vestita di vigneti, che è a poca distanza dalla Zafarana»
(Giuseppe Recupero, Storia naturale e generale dell'Etna Catania 1815)
Fonte Wikipedia.
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