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Paxillus involutus
Etnanatura non si assume nessuna responsabilità circa eventuali errori nella catalogazione dei funghi.
Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Paxillus involutus
Paxillus involutus
Paxillus involutus (Batsch) Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 317 (1838)
Il Paxillus involutus é un bel fungo che fino a pochi anni fa era ritenuto un ottimo commestibile ed aveva un vasto numero di estimatori. Negli ultimi tempi ha rivelato invece una pericolosissima velenositá da accumulo, con effetti imprevedibili a lungo termine, specialmente se consumato crudo o poco cotto ma anche se viene ben cotto. Nonostante i ripetuti casi di avvelenamento, anche gravissimi, in alcune regioni d'Italia questa specie viene ancora considerata una prelibatezza ed i suoi estimatori minimizzano riguardo alla sua pericolositá.
Cappello. Convesso, poi spianato e leggermente imbutiforme, con margine fortemente involuto; vischioso a tempo umido, si macchia facilmente al tatto; colore olivastro od ocraceo, poi ruggine e infine nocciola o tabacco; 5–12 cm o piú di diametro. Vicino al margine sono presenti costolature o scanalature e da adulto é caratterizzato da una depressione centrale.
Lamelle. Fitte, ondulate, decorrenti sul gambo; color ocra chiaro, poi brunastre al tocco; facilmente staccabili dal cappello. Sono biforcate e raccordate tra di loro a formare come dei piccoli alveoli.
Gambo. Cilindrico, tendente ad assottigliarsi verso il basso, quasi sempre curvo, pieno, concolore al cappello. Diventa color castano al tocco e con l'etá.
Carne. Molle, giallastra, all'aria vira nel bruno-rossiccio.
Odore: fruttato oppure di muffa. Sapore: acidulo o amarognolo.
Spore. Color giallo sporco al microscopio, ocracee - ruggine in massa. Ellittiche, lisce e biguttulate senza poro germinativo. Dimensioni 6-10 x 5-7 µm.
Habitat. Cresce nei boschi di latifoglie e conifere, nelle zone umide a tratti erbose, da giugno a novembre. Ô un fungo saprofita che cresce di solito sui tronchi e sui rami marci[2].
Commestibilitá. Molto velenoso, a volte anche mortale. Le tossine o gli antigeni che causano la sindrome paxillica non sono stati identificati. Il P. involutus contiene un composto naturale di ignota tossicitá chiamato Involutina, un difenil-ciclopentanone. A seguito di piú pasti ravvicinati nel tempo (ma anche a distanza di anni!), puó risultare molto velenoso, anche letale. Per tale motivo tale specie deve essere considerata assolutamente non edule.
Sindrome paxillica. Non si tratta di un vero e proprio avvelenamento ma di una sindrome immunitaria che non colpisce tutti i micofagi indistintamente, bensí solo singoli individui. Il fattore scatenante é un antigene ancora semi-sconosciuto che puó risultare pericoloso solo per le persone predisposte. La prima volta che viene consumato, detto antigene provoca la formazione di determinati anticorpi, in modo tale che, le volte successive, i globuli rossi della persona risulteranno "sensibilizzati" verso questo fungo. Quando il fungo in questione viene consumato di nuovo, in particolar modo se dopo un lasso di tempo ravvicinato, puó scatenare immediatamente una grave reazione immunoemolitica, anche con esito mortale se non adeguatamente curata. La pericolositá consiste nel fatto che il micofago, abituandosi a consumare detto fungo (anche perchè non accusa sintomi), lo offre ad altri commensali, aumentando la probabilitá che in qualche individuo si scateni la predetta reazione immunitaria. Specie responsabili. Paxillus rubicundulus e Paxillus involutus. Latenza. 12 ore o piú prima del manifestarsi dei primi sintomi. Sintomi. tipo gastro-intestinale (diarrea, nausea, vomito), successivamente crisi emolitica, sensibilitá accentuata, emoglobinuria, ittero, anemia, collasso, shock; nei casi gravi morte.
Curiositá. Ô noto che un grande micologo tedesco del passato, Julius Schäffer (1882-1944), specialista del genere Russula, morí per aver mangiato il Paxillus involutus. Schaffer normalmente studiava i funghi, non li mangiava. Nel 1944, a causa della Seconda guerra mondiale, vi fu una carestia piú o meno diffusa: quindi egli consumó per fame quantitativi di P. involutus cosí ingenti da rimanere avvelenato mortalmente. Alcuni testi di micologia giudicano addirittura mortale questa specie. Secondo recenti studi, sembrerebbe che la micorrizazione di alcune piante (es. castagno) con il P. involutus oppure con altre specie fungine, fornisca una certa protezione contro l'attacco di funghi patogeni, come ad esempio la Phytophthora cinnamomi.
Etimologia. Genere: dal latino paxillus = bastoncino. Specie: dal latino involutus = revoluto, per il margine del suo cappello arrotolato verso le lamelle.
Nomi comuni. Involuto. Agarico accartocciato. Fungiu 'e castagna (dialetto Calabrese).
Fonte Wikipedia
Link percorso: Monte Zoccolaro
Comune: Zafferana Etnea - Località: Val Calanna
Coordinate. Inizio percorso: 37°42'40''-15°03'58''- Fine percorso: 37°42'52''-15°03'23''
Quota. Inizio percorso: 1463 m - Fine percorso: 1737 m
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