Etnanatura Fauna: Misumena vatia
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Misumena vatia
Misumena vatia
Misumena vatia
Misumena vatia Clerck, 1757 é una specie di ragno della famiglia thomisidae. Esso viene comunemente chiamato ragno granchio. Distribuzione e habitat Misumena vatia é diffuso in nord America ed Europa. Predilige un clima temperato. Vive tra la vegetazione ed é solito posizionarsi sui fiori. é comunemente presente in Italia, comprese le isole maggiori.
Descrizione. M. vatia deve il suo nome comune alla sua somiglianza con un granchio. Il suo corpo é infatti corto, largo e schiacciato e le prime due paia di zampe, piú larghe delle altre, vengono tenute divaricate, facendo assomigliare il suo aspetto e la sua postura a quelli di un granchio. Questa specie presenta dimorfismo sessuale, ed infatti le femmine sono piú grandi dei maschi e variano per colorazione e disegni. Le femmine sono lunghe dai 6 ai 9mm, mentre i maschi dai 3 ai 4mm. Le femmine hanno una colorazione chiara: le zampe e la parte superiore del corpo sono bianchi o gialli, con aree piú scure e dei segni rossastri sull'addome. I maschi sono piú scuri, ed infatti il corpo é rosso o marrone rossastro, con punti bianchi che partono dall'area degli occhi e si estendono nella parte centrale del dorso. Le prime due paia di zampe sono marroni rossastre, mentre le ultime due gialle. i maschi hanno inoltre due paia di bande, dorsali e laterali parallele, rosse. i cheliceri sono piccoli e sottili. possiede due file di occhi. La fila anteriore é leggermente ricurva con occhi equidistanti. la fila posteriore puó essere piú o meno ricurva, con occhi equidistanti.
Riproduzione e crescita. Le femmine depongono delle uova che proteggono con la loro seta. I piccoli che nascono hanno giá l'aspetto generale identico a quello di un adulto, salvo per le ridotte dimensioni. Come tutti i ragni, compiono delle mute durante la crescita, per liberarsi dell'esoscheletro, troppo piccolo per ospitarli ancora.
Locomozione, dieta e predazione. Al pari di molte specie di Tomisidi, sono ragni cacciatori; essi, infatti non costruiscono la tela, ma tendono agguati sulle piante e sui fiori, sfruttando l'omocromia dei loro colori con il luogo dove decidono di nascondersi (che sia un fiore, una foglia o un oggetto), per mimetizzarsi. Questa abilitá é possibile grazie alla variazione nella distribuzione dei pigmenti del corpo, che avviene in pochi giorni dopo essersi stanziati nel luogo di caccia. Quando una preda capita loro a tiro, la afferrano con le prime due paia di zampe e le iniettano il veleno attraverso i cheliceri per immobilizzarla. Non avvolgono la preda nella seta prima di mangiarla. Si nutrono di invertebrati, come mosche, farfalle e cavallette. Attaccano abitualmente prede grandi e temibili come le api e le vespe, e sono regolatori naturali delle popolazioni di insetti. Essi sono in grado di muoversi abilmente sia in avanti che lateralmente e all'indietro.
Veleno. Il suo morso é innocuo per i vertebrati, essendo il veleno debole e i cheliceri piccoli.
Predatori. Puó essere predato da: vespe, formiche, altri ragni, lucertole, uccelli e roditori carnivori, come i toporagni.
Fonte Wikipedia
Foto di Salvo Patti
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