Etnanatura Fauna: Paysandisia archon
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Paysandisia archon
Paysandisia archon
Paysandisia archon
Il castnide delle palme (Paysandisia archon (Burmeister, 1880)) é un lepidottero appartenente alla famiglia Castniidae di origine sudamericana, introdotto recentemente in Europa. E' l'unica specie del genere Paysandisia Houlbert, 1918.
Adulto. L'ala anteriore ha un colore compreso tra il grigio e il verde olivastro sulla pagina superiore, abbastanza uniforme, benchè tenda ad essere piú scura nella regione dell'apex, nella costa e nel termen. Si scorge una banda mediana longitudinale di colore piú scuro. La pagina inferiore é grigiastra nella parte distale, mentre tende al marroncino nell'area prossimale.
L'ala posteriore ha, sulla pagina superiore, una colorazione di fondo rossa, sulla quale si stagliano due larghe bande nere trasversali, che vanno dal margine interno fin quasi a quello esterno, e sono percorse da sei celle bianche. Sulla pagina inferiore, il disegno ripete quello della pagina superiore, ma il colore di fondo é sostituito da un grigio spento, piú chiaro verso il margine esterno e l'angolo anale, e le celle bianche hanno contorni meno netti e tendono a fondersi tra loro.
Le antenne sono clavate e uncinate alle estremitá.
Il capo e il torace sono bruno-grigiastri, mediamente pelosi.
L'addome ripete la tonalitá di colore del torace, ma lievemente piú scura, particolarmente nel maschio.
Il dimorfismo sessuale é accentuato, dal momento che la femmina é molto piú grande del maschio, e mostra un ovopositore appuntito, della lunghezza di 4–5 mm.
L'apertura alare del maschio raggiunge i 90 mm, quella della femmina é di 110 mm.
Uova. Le uova sono fusiformi, lunghe circa 5 mm e larghe 1,5 mm, di colore biancastro all'atto della deposizione, virando poi al grigio-rosato prima della schiusa; sono presenti 6/8 coste longitudinali (tipicamente 7). Vengono deposte, fino a 6 per volta, tra le fibre della corona fogliare della pianta ospite, in posizione riparata dai raggi diretti del sole, o in prossimitá dei meristemi, o ancora alla base del rachide fogliare. Il periodo di ovodeposizione va da maggio fino a ottobre.
A seconda della temperatura, completano il proprio stadio di sviluppo tra 12 e 21 giorni.
Larva. Il bruco, appena emerso dall'uovo, misura circa 7 mm, é di colore arancio-rosato chiaro, e rivestito di lunghe setole. Si sviluppa nell'arco di 10-18 mesi, a seconda del periodo di deposizione delle uova, creando lunghe gallerie parallele e alquanto rettilinee all'interno dei tessuti della pianta ospite, che aumentano di diametro all'aumentare delle dimensioni della larva, fino a provocare spesso la morte della pianta. A sviluppo conseguito, il bruco puó raggiungere 80–90 mm di lunghezza e 15 mm di diametro; esso appare di colore bianco-crema, tozzo e con zampe e pseudozampe corte, il capo marroncino e in parte rientrante nel primo segmento toracico, e con il secondo segmento toracico piú allargato. La larva, che non abbandona mai la pianta ospite per tutto il periodo di sviluppo, rappresenta lo stadio di resistenza con cui questa specie supera l'inverno. Infatti, se le uova si schiudono in primavera, la larva si accresce durante tutto l'anno, sverna una sola volta, e si impupa all'inizio della primavera successiva, dopo circa 10-11 mesi; se invece le uova arrivano a schiudersi nella tarda estate o in autunno, allora la specie sverna una prima volta come larva immatura, si accresce per tutto il successivo anno solare, sverna poi una seconda volta come larva matura, e giunge all'impupamento nella primavera del terzo anno solare, impiegando in tutto circa 18 mesi.
Pupa. Al termine dello sviluppo larvale, prima dell'impupamento, l'animale tende ad emergere dalla propria galleria, portandosi in prossimitá della superficie del rachide fogliare, cosí che l'adulto sia facilitato nello sfarfallamento. Il bozzolo, ovoidale e di colore marrone scuro, misura 50–60 mm di lunghezza e circa 25 di diametro; esso viene approntato creando uno strato esterno piú coriaceo, costituito da fibre vegetali di risulta della pianta ospite, e uno strato interno di fibre sericee, secrete dalla larva, mescolate con escrementi dell'animale stesso.
La pupa che completa la metamorfosi in 40-70 giorni, a seconda della temperatura ambientale, misura circa 50 mm di lunghezza, é tozza e fusiforme, di colore bruno-giallastro, e rivela delle brevi spinule brune disposte a pettine su ogni segmento addominale.
Distribuzione e habitat. Argentina e Uruguay, citati rispettivamente da Burmeister e Oberthür come loci typici della specie L'areale originario della specie comprendeva esclusivamente il Sudamerica, e in particolare l'Argentina (locus typicus), l'Uruguay occidentale, il Paraguay e il Brasile sud-orientale.
Tuttavia, grazie al fatto che alcune larve sono state trasportate dall'uomo all'interno di stipiti fogliari di palme come quelle del genere Trithrinax, attualmente la specie é diventata infestante anche per l'Europa mediterranea. In dettaglio, sono state effettuate segnalazioni in Spagna (Catalogna) e Francia meridionale (Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Linguadoca-Rossiglione, Midi-Pirenei) nel 2001, nel Regno Unito (West Sussex) nel 2002 (presenza occasionale), e Isole Baleari nel 2003. Ô stato riportato anche un caso nei Paesi Bassi (Provincia dell'Olanda meridionale) nel 2006. Per quanto riguarda l'Italia, sono stati segnalati esemplari a Salerno nel 2002, ad Ascoli Piceno nel 2003, in Toscana nel 2004, in Liguria nel 2008 e in Trentino a partire quanto meno dal 2019; ma é probabile che il lepidottero sia presente anche altrove. Nel 2021, una piccola colonia di esemplari é stata avvistata nella provincia di Frosinone. Unitamente al Rhynchophorus ferrugineus, é considerato dalle autoritá sanitarie italiane come una probabile minaccia per la costa adriatica.
L'habitat preferenziale é rappresentato, nei luoghi di origine, da palmeti tropicali o sub-tropicali, o comunque zone verdi a vegetazione mista, in cui siano presenti piante di palma. In Europa, invece, la specie si sta diffondendo sulle fasce costiere, in corrispondenza dei filari di palme delle zone rivierasche nelle cittá di mare
Biologia. Non sono mai stati segnalati problemi di danneggiamento al patrimonio forestale, da parte di Paysandisia archon, nell'areale di provenienza, cioé in Sudamerica, poichè in questi ecosistemi, la specie vive in equilibrio con un certo numero di predatori e antagonisti naturali (nematodi, imenotteri, uccelli e cosí via). Inoltre, nell'ecozona neotropicale questo lepidottero parassita esclusivamente palme di specie selvatiche, e non coltivazioni per produzione. Il problema é sorto al suo arrivo in Europa, in quanto nel vecchio mondo non sono presenti fattori naturali che possano limitare la sua espansione; l'effetto che sta avendo nei paesi della riva settentrionale del Mediterraneo si traduce in un danno economico, oltre che estetico.
Periodo di volo. Gli adulti di Paysandisia archon volano di giorno in un periodo compreso tra maggio e novembre, con picchi di presenze tra giugno e luglio.
Fonte Wikipedia
Foto di Salvo Patti
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