A volte il destino riserva agli umani un’esistenza anonima perché oscurata dalla presenza ingombrante di qualche familiare molto noto. Lo stesso destino ha avuto il Castagno della nave, imponente e vetusto castagno, la cui fama è offuscata da un vicino “ingombrante” e universalmente noto: il Castagno dei cento cavalli. Se vi trovate a visitare il famoso castagno dei Cento cavalli, noto per le imprese amatorie della regina Giovanna, non dimenticatevi di continuare il vostro percorso di altri 500 metri per visitare il Castagno della Nave, maestoso monumento naturale, alto quasi venti metri e vecchio di 1.800 anni. Il castagno deve il suo nome alla forma della ceppaia, che ricorda lo scafo di una nave. Ma i contadini lo chiamavano anche Arrusbighiasonnu forse perché, quando ritornavano stanchi, di notte e a dorso di mulo, da una dura giornata di lavoro sulle pendici dell’Etna, venivano svegliati dall’urto con le fronde basse del castagno. O forse perché, ospitando l’albero centinaia di uccelli, questi all’alba, col loro canto, svegliavano tutte le persone che abitavano in prossimità di questo gigante.
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