Castello di Mola

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Sito Etnanatura: Castello di Mola.

La fortificazione assieme a quella della vicina rocca di Taormina faceva parte della catena difensiva peloritana composta dai manieri di Castiglione, Francavilla, Tripi, Montalbano, Castroreale, Santa Lucia, Milazzo e Ficarra, rappresentando per i diversi conquistatori nelle varie epoche, il punto nevralgico da espugnare per assumere il controllo del territorio. Con la sua posizione spazia sull’intera costa ionica, con le coste calabre e lo Stretto di Messina a settentrione, e l’Etna che domina l’orizzonte a mezzogiorno

Primitiva fortificazione romana menzionata da Diodoro Siculo durante la contesa tra Taorminesi e le armate di Dionisio, tiranno di Siracusa (390 – 389 a.C.). La maggior parte degli storici concorda con la più antica edificazione nel periodo romano, costruzione che dominava con la sua pianta irregolare il castrum Molae. Una riedificazione è effettuata in epoca bizantina, infatti una dicitura greco – bizantina del IX secolo, incisa sulla lapide marmorea posta sulla facciata del duomo cittadino recita: “questo castello fu costruito sotto Costantino, patrizio e stratega di Sicilia”. Rocca e fortificazioni sono considerate la seconda acropoli per l’abitato di Taormina, verosimilmente tale funzione avranno assunto durante gli assedi saraceni subiti nell’arco temporale che spazia dal 902 al 962 d.C. Il dominio arabo si conclude nel 1078, con l’ascesa di Ruggero il Normanno che conquistata Taormina dopo sette mesi d’assedio, espugna la città. Ruggero costruisce un nuovo castello (chiamato Mola) e intorno il centro abitato. Quale ringraziamento alla Madonna fece erigere la chiesetta della Santissima Annunziata, posta nei pressi dell’abitato. Storici, commentatori, documentatori fanno spesso riferimento alla stretta relazione fra i due edifici e i rispettivi nuclei abitativi distinguendoli rispettivamente in castrum superius e castrum inferior. Affidata ai nobili fedeli al re, Mola appoggia dapprima gli Svevi contro gli Angiò, restando fedele al casato Hohenstaufen fino all’ultimo, poi nel 1282, durante i Vespri Siciliani, insorge contro gli Angioini schierandosi a favore degli Aragonesi. Nel 1334, sotto il regno di Pietro d’Aragona, e già dal padre Federico III d’Aragona, l’edificio fu cinto di mura e reso inaccessibile per essere utilizzato come fortezza e prigione funzionale anche per la vicina Taormina. 1419, Pietro Forni è castellano della Mola. Nel 1353 Michele da Piazza definisce di antica fondazione il castello di Castelmola. Un emblema posto sulla sommità dell’arco d’ingresso presenta la dicitura: “Castello fedele a Sua Maestà – anno 1578”, chiaro riferimento al sovrano Filippo II di Spagna. Nel 1637 è amministrato civilmente dalla città di Taormina. Da qui in avanti (17 novembre), per motivi legati al Regio Erario, castello e territori non sono più appartenenti alla giurisdizione di Taormina e sono venduti col titolo di marchesato. 
Fonte Wikipedia.

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