Pietro e Paolo Castiglione

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Sito Etnanatura: Pietro e Paolo Castiglione.

Mostra come elemento originario della sua costruzione la parte absidale e il poderoso torrione in conci di lava e arenaria locale che, con la sua fascia di archetti pensili tubolari e di formelle floreali disordinatamente sparse sulle pareti, ci testimoniano il tempo della sua costruzione che va dal periodo normanno al primo dell’etá sveva, sebbene una lapide, ormai scomparsa e dettagli storici locali, portava la data 1105. Molti benefattori si sono prodigati nel corso dei secoli per arricchire la Matrice di oggetti preziosi, arredi sacri, paramenti ed opere d’arte. Entrando dalla porta principale balzano subito agli occhi quattro tele di grandi dimensioni, poste sugli altari laterali.

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Annunziata Castelmola

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Sito Etnanatura: Annunziata Castelmola.

Il tempio sorge nella contrada omonima, poco prima di entrare nel paese, nei pressi del cimitero. Fu costruita nel 1100 da Ruggero il Normanno quale ringraziamento alla Madonna per l’aiuto ricevuto durante la vittoriosa guerra contro i Saraceni, e presenta un portale di notevole pregio, inventariato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. La chiesetta è aperta al culto per un breve periodo dell’anno, dal 1° al 15 agosto, durante il quale si celebrano la novena della Madonna Annunziata e la festa dell’Assunzione di Maria al cielo.

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Castello di Mola

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Sito Etnanatura: Castello di Mola.

La fortificazione assieme a quella della vicina rocca di Taormina faceva parte della catena difensiva peloritana composta dai manieri di Castiglione, Francavilla, Tripi, Montalbano, Castroreale, Santa Lucia, Milazzo e Ficarra, rappresentando per i diversi conquistatori nelle varie epoche, il punto nevralgico da espugnare per assumere il controllo del territorio. Con la sua posizione spazia sull’intera costa ionica, con le coste calabre e lo Stretto di Messina a settentrione, e l’Etna che domina l’orizzonte a mezzogiorno

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Palazzo Ciampoli

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Sito Etnanatura: Palazzo Ciampoli.

Palazzo Ciampoli era una residenza signorile in stile catalano. Nello stemma, situato sopra il portone d’ingresso è scolpita la data 1412 anno della sua costruzione. Ciampoli era il nome della famiglia che possedette il palazzo, fino a che fu acquistato dalla Regione Siciliana. Il palazzo sorge nel cuore del borgo medioevale di Taormina, che inizialmente si estendeva dalla torre dell’Orologio a porta Catania.

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Palazzo Corvaja Taormina

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Nel corso dell’XI secolo, durante l’occupazione araba venne fortificata la città con la costruzione di una torre laddove preesistevano l’agorà dei greci, il forum dei romani ed i ruderi del monastero, eretto nel 1275, delle suore canonisse di Valverde. Tale costruzione costituisce ancora oggi il nucleo centrale di Palazzo Corvaja. La costruzione fu ampliata alla fine del XIII secolo con l’aggiunta del corpo di fabbrica che si sviluppa sulla sinistra del portone d’ingresso. Quest’ultimo, noto come “Salone del Maestro giustiziere”, fu eretto per opera di Juan de Termes, nominato da Federico II, Prefetto e Maestro di Giustizia.

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Castello Mankarru

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Sito Etnanatura: Castello Mankarru.

IL primitivo castello è costituito dal tipico dongione normanno di provenienza anglo-franco-normanna e questo tipo di struttura è molto diffusa sotto i regni di: Ruggero I di Sicilia, Ruggero II di Sicilia, Guglielmo I di Sicilia detto il Malo, Guglielmo II di Sicilia detto il Buono, Tancredi di Sicilia, Ruggero III di Sicilia, Guglielmo III di Sicilia fino all’avvicendarsi della dinastia degli Svevi con Costanza d’Altavilla sposa di Enrico VI di Svevia. Sebbene ubicato relativamente lontano da cave di pietre e materiali lavici, con riferimento alle ricchissime colate laviche delle falde dell’Etna o estratte e importate dalle prospicienti Isole Eolie, il Castello presenta l’utilizzo di conci di lava per scopi decorativi e altro materiale di natura vulcanica con funzioni strutturali.

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San Nicolò Roccella

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Sito Etnanatura: San Nicolò Roccella.

La chiesa più importante del paese è il duomo dedicato al santo patrono Nicolò di Bari. L’edificio ubicato nella piazza principale è stato costruito nel 1625 e viene chiamato “A Matrici”. L’interno è di stile romanico: tre navate con transetto, tre absidi rettangolari, dodici colonne monolitiche in pietra arenaria e con capitelli corinzi, soffitto ligneo.

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Trinità Forza d’Agrò

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Sito Etnanatura: Trinità Forza d’Agrò.

La chiesa della Santissima Trinità è detta anche di Sant’Agostino, in quanto attigua all’antico convento Agostiniano. Risale al XV secolo e venne restaurata nel 1576. È situata nella parte est del paese in una posizione sopraelevata rispetto alla strada. Si accede tramite una scenografica scalinata che attraversa un artistico arco detto Porta Durazzesca. La facciata della chiesa presenta ancora la struttura quattrocentesca; pregevole è il campanile con la caratteristica cuspide a forma di piramide. L’interno è a navata unica, il pavimento è a mattonelle di cotto esagonale.

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San Nicola Taormina

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Sito Etnanatura: San Nicola Taormina.

Il Duomo di Taormina è una chiesa medievale dedicata a San Nicola di Bari situata lungo il corso Umberto nelle vicinanze di Porta Catania.Sull’area dell’attuale tempio sorgevano le vestigia di una precedente basilica medievale dedicata a San Nicola di Bari verosimilmente già edificata su preesistente luogo di culto pagano. In questo frangente temporale la primitiva cattedrale di Taormina sotto il titolo della «Vergine Assunta» è la costruzione identificabile nell’ex chiesa di San Francesco di Paola e convento dell’Ordine dei minimi ubicata nella parte meridionale del borgo in prossimità dell’attuale “Porta Catania”. Continua a leggere

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Chiesa dei santi Pietro e Paolo

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La chiesa originaria risaliva presumibilmente all’incirca al 560 Fu in seguito completamente distrutta dagli arabi e quindi ricostruita nel 1117.
Secondo alcuni storici locali la chiesa si trovava sulla riva destra della valle d’Agrò dove ora si trovano alcuni resti archeologici in località Scifì.
 
Il conte Ruggero II in viaggio da Messina a Palermo fa una sosta in scala S. Alexii e cioè al castello di Sant’Alessio Siculo. In tale circostanza viene avvicinato dal monaco basiliano Gerasimo, il quale chiede al sovrano la facoltà e le risorse per riedificare (erigendi et readificandi) il monastero sito in fluvio Agrilea. La richiesta venne prontamente accolta e il monaco Gerasimo di San Pietro e Paolo si adoperò immediatamente a far erigere il tempio.
La chiesa molto probabilmente subì dei gravi danni nel 1169 a causa del fortissimo terremoto che quell’anno squassò tutta la Sicilia orientale. Fu quindi ristrutturata e rinnovata nel 1172 dall’architetto (capomastro) Gherardo il Franco come si può dedurre dall’iscrizione in greco antico posta sull’architrave della porta d’ingresso: “Fu rinnovato questo tempio dei SS. Apostoli Pietro e Paolo da Teostericto Abate di Taormina, a sue spese. Possa Iddio ricordarlo. Nell’anno 6680. Il capomastro Gherardo il Franco”. L’anno 6680 corrisponde nella cronologia greco- bizantina appunto al 1172 in quanto gli anni si computavano dall’origine del mondo che, per i greco-bizantini, risaliva a 5508 anni prima della venuta di Cristo.
 
Ha l’aspetto di una chiesa fortificata con il classico orientamento della parte absidale ad est. Il suo aspetto ed il coronamento di merli indicano senza dubbio la funzione di fortezza che ha dovuto sostenere nei vari secoli. Ha caratteristiche molto simili a quelle che si possono riscontrare nelle grandi cattedrali coeve di Cefalù e Monreale. Architettonicamente si può certamente definire come una sintesi dello stile bizantino, arabo e normanno. Un sincretismo culturale che ha prodotto un’opera architettonica che a detta di alcuni studiosi potrebbe rappresentare il primo esempio di protogotico.  (Notizie tratte da Wikipedia)
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